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La coscienza di Inzaghi (By Bruce Waine)

Creato il 03 novembre 2013 da Simo785

La coscienza di Inzaghi (By Bruce Waine)

Qualità? Più o meno tutte, ma nessuna troppo sviluppata.

Rapido, ma non eccessivamente veloce. Agile, ma assai poco prestante. Non abile nel dribbling, non adatto alle lunghe sgroppate palla a terra, del tutto estraneo a qualsiasi idea di potenza. Però è stato uno dei più prolifici marcatori della storia della Serie A.

Molto spesso dava l’idea di non sapere nemmeno come faceva, Filippo Inzaghi, a buttarla dentro. Ma lo faceva. Con le buone o con le cattive: sfruttando abilmente una distrazione – quella fatale – della difesa avversaria o procurandosi un rigore che, a voler essere buoni, si potrebbe definire dubbio. Ma lui, comunque, alla fine, la rete la gonfiava.

Un Luther Blisset al contrario. Perché l’antieroe che i tifosi d’Oltremanica avevano ribattezzato “missit” (sbaglialo) sembrava non essere consapevole della sua inadeguatezza in campo. Filippo Inzaghi, invece, sembrava non essere consapevole della sua capacità di risolvere le partite. Ma spesso – spessissimo – le risolveva eccome.

Tra tutti i calciatori che ricordo, è quello che più di tutti mi fa venire alla mente lo Zeno Cosini di Italo Svevo. Un perdente di successo. Un giocatore privo di particolari qualità, ma in grado di sfruttare quelle che ha fino ad ottenere esattamente tutto quello che vuole.

Non posso dire che mi mancherà. Ma posso anche dire che personaggi così è difficile dimenticarli.


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