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La festa di chi?

Da Lanterna

La festa di chi?

foto:flickr

In casa mia non si è mai molto amata la festa della donna. La mimosa sì (infatti la prima cosa che farei andando a vivere in Liguria sarebbe prendermene una, da piantare o da tenere in vaso). Ma la festa non ci pareva il caso.
A me personalmente, la festa della donna sembra come la festa della Shoah, che infatti non si festeggia ma si commemora con dolore e imbarazzo. Nel senso: non ci trovo molto da festeggiare.
Abbiamo conquistato dei diritti negli ultimi 100 anni, ma grazie al cazzo! Ci spettavano! I neri americani festeggiano la festa del nero, perché gli è stato riconosciuto lo status di esseri umani? No, si incazzano di brutto perché il razzismo c'è ancora. Noi donne dovremmo fare altrettanto.
In Italia, dovremmo farlo perché, al di là degli scandaletti sessuali e degli estremismi in entrambi i sensi, la realtà è che, se tu donna vuoi avere una famiglia, son cazzi tuoi e lo Stato se ne batte il belino, salvo poi fare i Family Day per difendere il matrimonio.
(Per inciso: io sono sposata. Se volete incentivare il matrimonio rispetto alla convivenza, fatelo, io non ho nessun problema: fatemi sgravi fiscali, asili nido, case ad affitto convenzionato. Se invece volete solo farvi belli e prendere i voti dei cattolici, vi auguro che l'Inferno esista.)
Nel resto del mondo, dovremmo farlo perché, anche se per noi lo scandalo più grande è che 4 troiette prendano dei soldi per fare pompini ai politici, il mondo femminile ha ancora problemi come l'infibulazione, la mortalità femminile per violenza, l'aborto selettivo che uccide le femmine, lo sfruttamento della prostituzione anche infantile, la mancanza totale di diritti delle donne rispetto agli uomini.
Ovviamente parlo di resto del mondo ma lo si può vedere anche solo affacciandosi alla finestra. Anche se di solito preferiamo distogliere lo sguardo per non andare nei casini, per non offendere con un'offerta d'aiuto, per non impegolarci con l'infinita burocrazia che gravita intorno a tutto. Anche se i loro bambini sono uguali ai nostri, e meno male che almeno loro giocano insieme.


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