Magazine Cucina
Dire che non sto più nella pelle è davvero poco. Una ventina di giorni ancora e finalmente Lui.
Il Viaggio con la lettera maiuscola, quello tanto atteso.
Atteso sì, ma anche temuto.
Perchè anche tralasciando i classici problemi che si presentaranno - e si presenteranno, statene certi - tra la lingua assolutamente, categoricamente, totalmente sconosciuta (speriamo che parlino inglese!) il cambio della moneta, il viaggio interminabile, la valigia sempre troppo piena (ma che dico, vuota!) e chi più ne ha, più ne metta... insomma, anche senza stressarsi prima ancora di partire, sarà in realtà solo una la cosa traumatica: indovinate quale?
Già.
Il cibo.
O meglio, il cattivo cibo.
Ricordandomi degli ultimi viaggi passati con una fame perenne, sognando la cena durante il pomeriggio e la colazione durante la notte, cercando inutilmente di mantenere la linea (non è molto consigliabile mangiare dolci ventiquattr'ore su ventiquattro), non sono tanto tranquilla.
Io che ho sempre ritenuto schizzinosi e snob coloro che si portano il cibo da casa nei viaggi (all'estero e non), in quanto penso che "paese che vai, cibo che trovi" e che sia una delle cose più belle scoprire prodotti, sapori e profumi nuovi e insoliti, ho dovuto ricredermi.
Ed è meglio non ricordare il perchè.
Perciò anche questa volta, grazie a terribili leggende metropolitane di amici che mi suggeriscono di mettere in valigia anche una confezione di pasta e qualche foto non molto invitante di piatti tipici dai nomi impronunciabili trovate nel web, devo prepararmi psicologicamente a quello che mi attende.
Deformazione professionale, la chiamano.
Ma è meglio non essere troppo pessimisti... magari a Praga si magia benissimo!;-)
Dicono che la ricetta della Linzer Torte sia una delle più antiche del mondo.
Di sicuro è una delle più famose, infatti le versioni sono davvero tantissime: si trova con il cacao, con la farina di mandorle, con la confettura di ribes rossi o di mirtilli...
In vista del viaggio imminente (con tappa a Linz ovviamente) non potevo non prepararla, soprattutto visto il mio... debole per le crostate.
Io le avevo finite, ma se volete dare a questa torta un tocco in più, prima di infornarla spennellatene il bordo con un tuorlo e cospargetelo di mandorle in lamelle.
Diventerà ancora più bella!
Ingredienti per una teglia di 22 cm:
- 200 g di farina 00
- 120 g di burro freddo
- 120 g di zucchero
- 65 g di mandorle pelate e tostate di ottima qualità
- 60 g di nocciole pelate e tostate, anch'esse le migliori che riuscite a trovare
- 1 uovo
- 1 cucchiaino raso di lievito in polvere
- 1 cucchiaino di cannella
- 1 cucchiaino di chiodi di garofano
- 1 pizzico di sale
- 400 g di confettura di ribes
Tritate mandorle e nocciole finemente nel mixer (io ne ho lasciato qualche pezzettino un po' più grande perchè mi piace sentire il croccante nell'impasto, quindi regolatevi secondo i vostri gusti).
Ina una ciotola capiente amalgamate il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema, a cui aggiungerete l'uovo, il trito di mandorle e nocciole, la farina setacciata con il lievito, le spezie e il sale. Lavorate velocemente con la punta delle dita l'impasto e formate una palla, avvolgetela nella pellicola alimentare e ponetela in frigorifero per 4-5 ore (anche di più).
Non barate mettendola in freezer perchè il risultato non sarà lo stesso!
Stendetela ad uno spessore di circa 1/2 cm sulla teglia e modellate un piccolo bordo. Bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta, distribuite la marmellata uniformemente e decorate la torta con dei piccoli rotolini di pasta avanzata.
Infornate la Linzer Torte a 170° per circa 30 minuti, lasciatela raffreddare e servitela, magari accompagnata da un ciuffo di panna.
Conservatela in un luogo fresco e il giorno dopo sarà ancora più buona.
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