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Quanti cristiani saranno ammazzati dagli islamici domenica prossima? Azzardo una cifra: fra 2 e 300. Qualche bomba in Nigeria, qualche sgozzamento nelle Filippine, un paio di kamikaze in Siria, due o tre attentati in Turchia, un po’ di lapidazioni in Pakistan, alcuni linciaggi in Egitto, un incendio in Libia, un’autobomba in Kenya, decapitazioni in Mauritania, pestaggi in Tunisia. Nel corso dei secoli ne hanno ammazzati milioni, bisogna pure che mantengano la media altrimenti chi si fotte le vergini del paradiso? E da parte di Joseph Ratzinger, che pure è il capo degli sgozzati-bombardati-linciati, nemmeno una parola di biasimo. Denunciare gli alleati contro il nemico comune non è religiosamente corretto. Anzi, emette mugolii di piacere come i masochisti quando li picchiano: «Oooh… oooh… ancoraaaa… siiiii…. siiiiii!!!» Più gli islamici gli ammazzano i cristianucci, più se la prende con gli liberi pensatori che condanna puntualmente ogni domenica, accusandoli di tutti i mali del mondo dopo avere emesso i mugolii di piacere per i cristiani ammazzati che in fin dei conti giovano al piagnisteo cattolico. E dal suo punto di vista ha ragione, perché da che mondo è mondo i religiosi si sono sempre scannati fra loro ma nessuna confessione è mai riuscita a eliminarne un’altra, mentre il libero pensiero è in grado di eliminarle tutte. In che modo? Accendendo la luce. Com’è noto la religione è come la lucciola: splende solo nel buio. Se accendi la luce, la cancelli.
Ecco perché il papastro condanna ogni domenica i liberi pensatori, accusandoli di tutti i mali del mondo mentre in tutto il mondo gli islamici gli sgozzano i fedeli con il rito halal, come si conviene alle pecore. In realtà i liberi pensatori sono molto migliori dei suoi ovini. Le statistiche dimostrano che sono più buoni, più onesti, più pacifici, più intelligenti, più colti, più educati, più tolleranti, più sani, più aperti, più simpatici, più belli. Hanno un solo gravissimo difetto: accendono la luce. E alla luce la religione sparisce.
Dragor