Grazie ai ricordi abbiamo la possibilità di evitare cose che ci hanno danneggiato in passato o di ripetere cose che ci hanno gratificato. Tra l’altro forse impariamo più dai successi che dagli errori.
Forse è per questo che in tanti casi ci ostiniamo a ripetere sempre gli stessi comportamenti disfunzionali. Tuttavia, il solo fatto di ricordarlo ci dà la possibilità di cambiare, perchè è evidente che se non avessimo memoria non solo non sarebbe possibile correggerci, ma neanche capire cosa in passato ha funzionato bene!
Nei giorni in cui certe incongruenze vengono al pettine (“summer is coming”..) possiamo ricordarci di appena pochi mesi fa, e di come si descrivevano queste situazioni, le speranze che sollecitavano in alcuni, la retorica dei buoni propositi.
Ma l’esercizio del “te l’avevo detto”, che magari è anche prematuro, è solitamente inutile: nessuno ha voglia di vedere i propri errori, e io non sono diverso. Però, come una medicina preventiva, invece di correggere il passato magari è utile cercare di non fottersi il futuro. Ad esempio, ricordandosi i nomi di questi qui, che firmano un manifesto per un New Deal europeo. Un’altra BUFALA, questo va detto e scritto chiaramente, perchè come in altri casi non c’è alcun appiglio logico e di buon senso che tenga per promuovere una tale MENZOGNA.
Chi si rende partecipe di questo manifesto RELIGIOSO, fideisticamente estraneo ad anni di dibattito (più – o meno – pubblico) su questi temi, merita di essere ricordato. Soprattutto se e quando cambierà, addolcirà, dimenticherà, sublimerà, ammorbidirà e manipolerà retoricamente ciò che ha sottoscritto in questo appello.
E qualcuno, come sempre, ci crederà, perchè “non esistono fatti” ma solo interpretazioni, e quindi la “violenza dei fatti” dimostra qualcosa solo a seconda delle chiavi interpretative che uno SCEGLIE. Possiamo scegliere la fede, la scienza, l’esperienza empirica, l’istinto.. qual è migliore? Mah. Io direi: quello che ti fa vivere più felice. Siamo felici, ora?
Primi firmatari del manifesto New Deal 4 Europe: Michel Aglietta, Michel Albert, Enrique Barón Crespo, Ulrich Beck, Josep Borrell, José Bové, Mauro Ceruti, Don Luigi Ciotti, Daniel Cohn Bendit, Jean-Marie Cavada, Roger Casale, Roberta De Monticelli, Matilde Fernández, Monica Frassoni, Emilio Gabaglio, Sylvie Goulard, Olivier Giscard d’Estaing, Ramón Jáuregui, Ska Keller, Alain Lamassoure, Pascal Lamy, Jo Leinen, Henry Malosse, Norbert Mappes-Niediek, Robert Menasse, Gerhard Mensch, Yves Mény, Claus Offe, Paul Oriol, John Palmer, Romano Prodi, Javier Rojo, Gesine Schwan, Salvatore Settis, Dusan Sidjanski, Barbara Spinelli, Tzvetan Todorov, Alexis Tsipras, Guy Verhofstadt, Carlos Westendorp
Elenco dei sostenitori del manifesto New Deal 4 Europe:
- Pippo Civati
- Nichi Vendola
- Josep Borrell
- Claus Offe
- Gesine Schwan
- Robert Menasse
- Renato Soru
- Gianni Pittella
- Niccolò Rinaldi
- Gabriele Zimmer
- José Bové
- Ulrick Beck
- Alexis Tsipras
- Guy Verhofstadt
- Pierluigi Bersani
- Susanna Camusso
- Romano Prodi
- Antonella Valmorbida
- Francesco Gesualdi
- Ska Keller
- Michel Aglietta
- Henry Malosse
- Jo Leinen
- Marco Revelli
- Monica Frassoni
- Sandro Gozi
- Alessandro Cecchi Paone
- Marc Tarabella
- Chloé Fabre
- Sir Graham Watson
- Stefano Rodotà
- Martin Schulz
- Guy Verhofstadt
- Nichi Vendola
- Maurizio Gubbiotti
- Luigi Angeletti
- Raffaele Bonanni
- Fausto Durante
- Barbara Spinelli
- Sandro Gozi
- Martin Schulz
- Paolo Beni
- Roberto Forte
- Ascanio Celestini
- Bruno Latour
- Baltasar Garzón
- Flavio Zanonato
- Javier Solana
List of candidates supporting the ECI New Deal 4 Europe (updates 22/05/2014)
BELGIUM
Pietro DE MATTEIS (European Federalist Party/Stand up for Europe)
Philippe LAMBERTS (Ecolo/European Greens)
Bricmont SASKIA (Ecolo/European Greens)
Bart STAES (Groen Party/European Greens)
Mark TARABELLA (PS/PES) – video
Guy VERHOFSTADT (Open VLS/ALDE)
FRANCE
Sandrine BELIER (Europe ecologie/European Greens)
Pervenche BERES (PS/PES)
José BOVE (Europe ecologie/European Greens)
Maurice BRAUD (PS/PES)
Jean-Marie CAVADA (ALDE)
Damien COURCOUX (Radicalement Citoyen)
Karima DELLI (Europe ecologie/European Greens)
Jean-Paul DENANOT (PS/PES)
Marielle DE SARNEZ (MoDem/ALDE)
Yvette DUCHEMANN (Europe ecologie/European Greens)
Pascal DURAND (Europe ecologie/European Greens)
Benoît FAUCHEUX (Europe ecologie/European Greens)
Sylvie GOULARD (UDI-MoDem/ALDE)
Sylvie GUILLAUME (PS/PES)
Catherine GREZE (Europe ecologie/European Greens)
Clarisse HEUSQUIN (Europe ecologie/European Greens)
Yannick JADOT (Europe ecologie/European Greens)
Eva JOLY (Europe ecologie/European Greens)
Nicole KIIL-NILSEN (Europe ecologie/European Greens)
Alain MALEGARIE (Parti Fédéraliste Européen)
Mohamed MECHMACHE (Europe ecologie/European Greens)
Francoise PASQUIS-DUMONT (Parti Fédéraliste Européen)
Vincent PEILLON (PS/PES)
Michèle RIVASI (Europe ecologie/European Greens)
Emmanuel RODARY (Parti Fédéraliste Européen)
Catherine TRAUTMANN (PS/PES)
François VEILLERETTE (Europe ecologie/European Greens)
Karim ZERIBI (Europe ecologie/European Greens)
GERMANY
Michael CRAMER (Die Grünen/European Greens)
Michael ERHARDT (Die Linke/GUE)
Evelyne GEBHARDT (SPD/PES)
Ska KELLER (Die Grünen/European Greens)
Jo LEINEN (PSD/PES)
Martina MICHELS (Die Linke(GUE)
Terry REINTKE (Die Grünen/European Greens)
Birgit SIPPEL (SPD/PES)
Nick Woischneck (Die Linke/GUE)
Gabi ZIMMER (Die Linke/GUE)
IRELAND
Nessa CHILDERS (Indipendent)
ITALY
Roberto ALBANESE (Green Italia, European Greens)
Olivero ALOTTO (Green Italia/European Greens)
Tiziana ARENA (PD/PES)
Francesco ATTADEMO (M5S)
Brando BENIFEI (PD/PES)
Raffaella BOLINI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Ilaria BONACCORSI (PD/PES)
Manuela BORA (PD/PES)
Renata BRIANO (PD/PES)
Maria Chiara CALANCA (Green Italia/European Greens)
Oreste CALLIANO (Scelta Europea/ALDE)
Ines CALOISI (Scelta Europea/ALDE)
Marika CASSIMATIS (M5S)
Alessandro CECCHI PAONE (Forza Italia/EPP)
Isabella CIRELLI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Annalisa COMUZZI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Silvia COSTA (PD/PES)
Roberto DELLA SETA (Green Italia/European Greens)
Tommaso FATTORI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Francesco FERRANTE (Green Italia/European Greens)
Giovanni FIANDACA (PD/PES)
Domenico FINIGUERRA (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Monica FRASSONI (Green Italia/European Greens)
Marco FURFARO (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Giuseppe GAMBA (Green Italia/European Greens)
Elena GENTILE (PD/PES)
Frederic GEBHARD (Scelta Europea/ALDE)
Francesco GESUALDI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Elena GRANDI (Green Italia/European Greens)
Carlotta GUALCO (PD/PES)
Roberto GUALTIERI (PD/PES)
Cécile KYENGE (PD/PES)
Marina LOMBARDI (PD/PES)
Stefano LUGLI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Lorena LUCATTINI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Curzio MALTESE (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Alessia MOSCA (PD/PES)
Niccolò OLLINO (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Daniela PADOAN (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Argiris PANAGOPOULOS (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Ilaria PAPARELLA (Forza Italia/EPP)
Gianni PITTELLA (PD/PES)
Andrea PRADI (PD/PES)
Niccolò RINALDI (Scelta Europea/ALDE)
Alessandro ROSASCO (Green Italia/European Greens)
Oreste ROSSI (Forza Italia/EPP)
Rudi RUSSO (Scelta Europea/ALDE)
Davide SABBADIN (Green Italia/European Greens)
Stefano SARTI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Elly SCHLEIN (PD/PSE)
Giuliana SGRENA (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Paolo SINIGAGLIA (PD/PES)
Renato SORU (PD/PES)
Barbara SPINELLI (L’altra Europa con Tsipras/GUE)
Patrizia TOIA (PD/PES)
Paolo VALENTINI PICCITELLI (Nuovo Centro Destra/EPP)
Daniele VIOTTI (PD/PES)
Luana ZANELLA (Green Italia/European Greens)
SPAIN
Ramon Jauregui (PSOE/PES)
Pedro Sanchez (PSOE)
UNITED KINGDOM
Sir Graham WATSON (LibDem/ALDE)
E questo é il testo della propaganda: (mi sono permesso qualche sottolineatura)
Il rigore di bilancio su cui hanno puntato i governi, pur necessario per affrontare la crisi del debito, anche per l’eccessiva compressione dei tempi di attuazione ha avuto l’effetto di aggravare la spirale depressiva, compromettendo lo stesso obiettivo del risanamento. Occorre pensare in termini nuovi. Accanto al completamento del mercato unico, specie nel comparto fondamentale dei servizi, si deve ormai con urgenza porre mano ad un Piano straordinario che faccia ripartire lo sviluppo. Uno sviluppo sostenibile, fondato sulla realizzazione di infrastrutture europee, sulle nuove tecnologie, sulle nuove fonti di energia, sulla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, sulla ricerca di punta, sull’istruzione avanzata e sulla formazione professionale.
Un tale Piano deve innanzitutto promuovere l’occupazione con un volume di risorse destinate ad investimenti in beni pubblici europei tale da generare alcuni milioni di posti di lavoro, in particolare in quei Paesi nei quali l’emergenza sociale della disoccupazione di massa ha raggiunto livelli allarmanti, tali da mettere a rischio le stesse democrazie.
Queste risorse finanziarie aggiuntive si possono ottenere mobilitando risorse proprie dell’Unione (quali ad esempio una tassa europea sulle transazioni finanziarie e una tassa sulle emissioni di carbonio), capitali privati (con Project bonds europei) e risorse messe a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti.
La cooperazione intergovernativa si è rivelata del tutto insufficiente. Il Parlamento europeo si sta muovendo, anche in vista delle elezioni del 2014. Ma per dare una spinta decisiva a un processo troppo lento occorre che si levi finalmente una voce dai cittadini europei.
Di qui l’importanza della proposta, avanzata da un ampio schieramento di forze, dai movimenti federalisti ed europeisti, dai sindacati e da numerose associazioni della società civile di una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), sulla base del Trattato di Lisbona (art. 11) per un Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e per l’occupazione. Questa proposta merita di essere sostenuta con forza.
L’integrazione europea stato il grande contributo di civiltà che l’Europa ha offerto al mondo, dopo che per sua responsabilità per due volte esso si era lacerato con due sanguinose guerre mondali. Il processo di unione ha assicurato all’Europa la pace per oltre 60 anni e il raggiungimento di un benessere senza precedenti nella storia. Ha costituito un modello per l’intero pianeta.
Ora tutto questo a rischio. I cittadini imputano la responsabilità della crisi all’Europa che è percepita come un ostacolo, come una fonte di disuguaglianza tra i cittadini e tra gli Stati, non più come una speranza per il nostro futuro. Il ritorno del nazionalismo può essere contrastato solo se i cittadini pretenderanno che l’Europa dimostri di saper rispondere ai loro bisogni. E’ dunque venuto il tempo di aprire le vie ad una presenza attiva dei cittadini europei nel mondo di oggi e di domani.