La storia di questa torta è piuttosto buffa e nasce da un errore di lettura della ricetta.
Fatto sta che questa che sarebbe dovuta essere una tarte tatin di pesche, non è mai stata capovolta sul piatto di portata, ma orgogliosamente servita direttamente dalla bellissima tortiera di ceramica, regalo di nozze…
Ero proprio convinta che così fosse perfetta. E in realtà era sul serio deliziosa, per cui da più di 40 anni, pur essendomi accorta da tempo dell’errore, la faccio in questo modo e prima di adesso non l’avevo mai detto a nessuno.
Si sbucciano 6 pesche gialle e si tagliano a fette non troppo sottili. Si uniscono a 120 gr di zucchero di canna, 50 gr di burro fuso, 2 cucchiai di farina e 70 gr di mandorle a filetti prima tostate in forno. Si trasferiscono in una tortiera quadrata ben imburrata.
Si prepara la pasta mescolano nel food processor 150 gr di farina, 75 gr di burro a pezzetti, 75 gr di zucchero, 1 uovo, 1 pizzico di sale, 1/2 cucchiaino di cannella e 4 cucchiai di latte.
Si ottiene un impasto liscio e omogeneo che quando si raccoglie non si deve appiccicare alle dita.
Si stende con il mattarello e si trasferisce sul composto di pesche rimboccando e premendo bene i bordi per farlo aderire.
Si inforna a 200° per circa 45 minuti facendolo colorire uniformemente.
La mia bella tortiera decorata non ce l’ho più, quindi cuocio la torta di pesche in una teglia di Pyrex e servo le porzioni già fatte nei piattini da dessert.
Se la offrite ancora tiepida, accanto ci sta benissimo una pallina di gelato alla vaniglia. Vi fidate di me?!
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