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La migrazione

Creato il 04 maggio 2010 da Lanternarossa
La migrazione The last winter of Blue Le polveri del vulcano islandese, la marea nera, l'aumento della disoccupazione, la crisi della Grecia e le performances esaltanti della politica italiana sono segnali un po' inquietanti.
La crisi non sembra aver influito sulla mentalità dei governanti e solo Obama prova timidamente a porre un freno ai veri mandanti della crisi: le banche d'affari. Affidiamo il giudizio sui conti pubblici degli stati alle agenzie di rating che non hanno brillato per onestà negli ultimi anni di speculazioni. Ho sempre sperato, e l'ho scritto anche qui, che la crisi economica diventasse il punto di svolta per un cambiamento delle politiche e della politica: questo non è accaduto. Il mondo della politica non ha saputo finora dare risposte serie alla crisi economica. In Italia questa situazione è ancora peggiore perché non si vedono barlumi di nuove idee. Negli ultimi mesi di crisi il dibattito politico si è concentrato sulla giustizia, sulle riforme istituzionali e sulle case comprate dai ministri. Non c'è spazio per l'emergenza occupazionale o per i continui fallimenti delle imprese italiane. Non se ne parla e non si fa nulla. Mi chiedo il perché non ci sia la volontà di affrontare la questione prima di precipitare nel dramma che la Grecia sta affrontando in questi giorni. Qualche amico mi ha chiesto se e quando faremo la fine del paese ellenico. Io mi chiedo: il governo italiano avrà mai il coraggio di fare quello che sta facendo il governo greco? L'Italia si trovò in una situazione molto simile già nei primi anni 90 quando Prodi e Ciampi fecero i salti mortali per farci entrare nell'euro. Nel 2009 il debito italiano è stato del 115,8% sul Pil. Quello greco è sopra il 120% ma ci ha superato solo negli ultimi anni. Quello che sto cercando di dire è che la situazione dei conti pubblici italiani è già drammatica ma le agenzie di rating si fidano un po' di più perché l'Italia è abituata a situazioni drammatiche. Secondo voi è normale che il destino dei conti di molti stati dipendano dal giudizio di imprese di rating private? Sembra evidente che questo sistema non possa funzionare. La crisi non è finita ed i governi non hanno fatto niente. In Inghilterra solo Clegg, candidato dei liberali, parla apertamente di regole draconiane contro i banchieri e i loro bonus mentre i labouristi pagano, finalmente, gli errori del blarismo. In Spagna Zapatero si ritrova un paese sempre più disoccupato e povero. In Francia Sarkozy ha pagato nelle ultime elezioni la pessima situazione economica. In Germania la Merkel non naviga in acque migliori. In Italia il Senato approva un emendamento per garantire l'immunità agli autisti delle auto blu.Dovremmo fare come i gabbiani e migrare, ma dove?

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