Magazine Diario personale
A due mesi dall'evento famoso per essere altamente traumatico,si dedicano molte e composte ore al recupero di scatoloni dal supermercato di fiducia,si procede al loro allestimento scrupoloso con scotch da pacchi marrone melànge,ci si dedica concentrate e serene all'impaccamento di libri spolverati,vasetti di vetro e porcellane avvolte nel pluriball,alla conservazione di vecchi biglietti da visita archiviati in ordine alfabetico,si attaccano etichette candide con sù scritto il contenuto interno dello scatolone suddetto,si applica sul lato esterno del cubo cartonato,un colore che combacia con la stanza di destinazione(blu per la camera da letto,verde per il salone ecc.),si svolge questa attività per giorni ben distribuiti nell'arco della settimana, senza così avvertire troppo il peso del tanto famigerato "trasloco".
In quei giorni il pensiero dominante è:"ce la posso fare,che ce vò?".Va tutto benissimo insomma.
In quei magici e tranquilli giorni,ci si prepara al cambio di dimora,ascoltando la musica e fantasticando su nuovi complementi d'arredo e finiture in svariate nuance.
Lentamente la data del trasloco si avvicina e si inizia a svuotare il contenuto dei sotto-lavandini,si gettano bustoni e bustoni di roba inutile,rotta,scaduta,maleodorante,vecchia.
Ad un mese dal trasloco ordini le fotografie in scatolette apposite od in album datati per bene,ci si sofferma a riguardarle tutte,a commuoversi,a rileggere il romanzo scritto in terza media sezione G.Va tutto bene.
A dieci giorni dal trasloco non fai più la spesa e consumi ciò che c'è nel frigo,inizi a farti invitare a cena o a pranzo da parenti che non frequentavi dal Natale dell'85,ma va ancora tutto bene.
A tre giorni dal trasloco organizzi le medicine in una scatola rigida,butti il buscopan del 99 ed ingurgiti interi flaconcini di granuli omeopatici dai nomi assurdi,tanto stanno per scadere e male non faranno.Va tutto abbastanza bene.
A due giorni dal trasloco,drogata di cocculus ignatia e acidum tartaricum,ti accorgi che non stiri da un mese,che hai messo nella scatola del bagno,tutti gli spazzolini da denti e pertanto hai la placca e l'alito pesante,intorno a te scorgi solo montagne di scatoloni di ogni foggia,sistemati anche sotto ai letti e sopra al divano,hai già fatto il cambio di stagione per tutti ma ci sono nove gradi ,piove che Dio la manda e non si trova un giacchetto pesante neanche a pagarlo oro(solo infradito e canottiere a portata di mano),a due giorni dal trasloco dormi pochissimo e male(senza pigiama per i motivi di cui sopra),l'unico reggiseno che hai lasciato fuori si è scucito,i bambini sono rispettivamente uno senza pannolini e l'atro senza merenda per la scuola,il tuo compagno è ridotto in uno stato amebico con barba incolta,jeans stropicciati e calzini stile sacra sindone.Inizi a sentirti strana ed inquieta e qualcosa non và.
Ad un giorno dal trasloco capisci che non sei pronta, che è ancora tutto fuori dagli scatoloni,che quelli che hai imballato due mesi fa sono fradici di pioggia e stanno per crollare,che gli ultimi vestiti,gli ultimi saponi,gli ultimi detersivi,lo specchio dell'ingresso,le ultime scarpe,la scopa in giardino,i biglietti di Natale dietro la scarpiera,lo zucchero ed il sale,l'olio della Sabina,le forbici da pollo,la grattugia da limone,il tappo del ferro da stiro smarrito anni orsono e molto altro,necessitano di troppo spazio non calcolato,di scatoloni che non hai,di pluriball esaurito,di scotch ridotto all'osso.
Allora accade l'irreparabile,inizi a stipare lo scolapasta nella cassettiera dei giocattoli dei bambini,a mettere i pannolini nella ghiacciaia insieme agli ultimi surgelati,a staccare la mensola arancione che all'ultimo hai deciso esserti indispensabile,ad imballare frullatore,tagliacapelli ed avanzi di caciotta senese nella scatola delle scarpe della vicina,buttata al secchione due minuti prima,strappando a morsi lo scotch della scuola dei tuoi figli.
Quando suonano quelli del camion che caricherà la vostra vita riassunta in un compendio asimmetrico e claudicante,inizi a girare per la casa disadorna senza poter preparare un caffè nè offrire un bicchiere d'acqua,e non sai se aiutarli a caricare il divano,se vergognarti per lo sporco che ne è fluito fuori senza pietà,se chiuderti in bagno e farti l'ultima doccia(ne avresti molto bisogno è chiaro a tutti ormai,ma gli asciugamani sono già in viaggio verso nuova destinazione).
Quando è giunto il giorno del trasloco, pensi continuamente:non ce la posso fare non ce la sto facendo,il giorno del trasloco gli scatoloni non hanno più un etichetta nè una destinazione,ci scrivi sopra con l'ultimo pennarello rinsecchito rimasto, la esaustiva voce:"qualunque cosa" o "varie ed eventuali",i bambini sono eccitati ed isterici,il tuo uomo intrattabile ed accusatorio,tu che cerchi di consolarti dicendoti:"poteva andarti peggio dai,pensa se non fosse ancora pronta la nuova casa,sarebbe davvero una catastrofe..."
Attualmente,a cinque giorni dal trasloco,scrivo da casa di un'amica,dopo quattro notti trascorse in campagna da mamma,stasera chissà dove dormiremo,in macchina ci sono biscotti frantumati,il lettino da campeggio,il perizoma di Intimissimi,i detersivi per pulire il parquet rovere,il latte di riso e le giacche da neve.
A tutt'oggi,la nuova casa non è ancora pronta.
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