Un'altra giornata da dimenticare per la borsa di Milano che, in una giornata negativa per tutte le borse europee, riesce ad essere la peggiore , nonostante le abbondanti perdite dello scorso Venerdì.
Alla fine la Consob nemmeno ha vietato la vendita dei titoli allo scoperto, preferendo soltanto vincolare l'operazione alla identificazione degli operatori che la mettono in opera e alla fine della giornata, anche se in forma ancora ufficiosa, ha fatto sapere attraverso un'agenzia Ansa che :
Come volevasi dimostrare le vendite sui titoli italiani sono reali, vendite di soggetti che voglio abbandonare la borsa italiana e i sui titoli quotati perché giudicati troppo rischiosi.
ANSA) - ROMA, 11 LUG - ''Ad una prima analisi, ancora provvisoria e soggetta a verifica, sembra che le vendite allo scoperto abbiano avuto un ruolo marginale nella seduta di oggi. Dai riscontri che la Consob ha avuto, l'impressione e' che non si tratti di vendite allo scoperto, ma di vendite effettive''. Cosi' un portavoce della Commissione, interpellato dall'ANSA, ha commentato l'impatto che le vendite allo scoperto hanno avuto nel crollo odierno di Piazza Affari. Solo ieri la Consob ha approvato un nuovo regime di trasparenza in materia di vendite allo scoperto, che entrava in vigore oggi obbligando quelli investitori che detengano posizioni ribassiste sui titoli azionari negoziati in Italia a darne comunicazione alla Commissione. Le informazioni definitive sull'andamento delle vendite allo scoperto nella seduta odierna arriveranno domani alle 15.00, ma da una prima analisi sembra che il fenomeno dello short selling sia stato solo marginale nella corsa alle vendite di oggi. Non saremmo quindi di fronte ad un fenomeno puramente speculativo, ma alla presenza di investitori che hanno titoli italiani in portafoglio e se ne vogliono effettivamente liberare: una situazione quindi nata sul mercato obbligazionario per riverberarsi poi su quello azionario. Un po' come se il rischio Paese finisse per prevalere su quello associato ai singoli titoli azionari. Si dovra' comunque attendere domani per conoscere l'effettivo impatto delle vendite allo scoperto, come previsto dalla norma di legge.
11 Lug 19:24
Un rischio che deriva dallo stato del debito pubblico e dal pericolo di un fallimento del Paese, che il differenziale tra i btp e i bund tedeschi che oggi ha raggiunto i 300 punti, fa intendere tuttaltro che impossibile.
Giungono oggi anche numerosi giudizi negativi, da parte di vari economisti e tecnici sulla manovra correttiva presentata dal ministro Giulio Tremonti, dai più considerata non ideonea allo scopo, per la quale era stata creata, di aggredire il debito pubblico.
Per tutti vale la pena di riportare la richiesta di chiarimento al governo dei tecnici del Senato, anche perché mi sono pure stancato di scrivere sempre le stesse cose:
Roma, 11 lug. (TMNews) - L'aumento dell'imposta di bollo sui conti titoli potrebbe comportare un esodo da parte degli risparmiatori verso altre forme di investimento. A mettere in guardia sui rischi della misura contenuta in manovra sono i tecnici del servizio Bilancio, secondo cui l'intervento potrebbe portare nel "medio periodo" ad una riduzione della propensione ad acquistare titoli del debito pubblico con "possibili effetti negativi in ordine alla copertura del fabbisogno finanziario pubblico". Non solo, l'esodo potrebbe determinare anche una riduzione del gettito atteso dall'intervento. "Un'ulteriore osservazione - scrivono i tecnici nel dossier - riguarda la possibile contrazione del numero e dell'entità dei conti titoli detenuti dagli investitori per effetto dell'aumento della misura derispamrioll'imposta di bollo in questione; va infatti valutato un effetto di sostituzione che potrebbe dirigere una quota del risparmio attualmente investito nei titoli depositati nei conti in questione verso altri impieghi non colpiti dall'inasprimento fiscale (ad es. fondi gestiti o risparmio postale)". Tale aspetto potrebbe quindi "determinare effetti in termini di diminuzione del maggior gettito stimato" nella relazione tecnica.Lo capirebbe qualsiasi studente di ragioneria che la manovra non riduce la spesa, che continuerà a correre, e invece aggredisce il risparmio dei privati, causando una fuga dai titoli di stato e un riduzione del potere d'acquisto delle famiglie, con grave nocumento al ciclo economico.
Roma, 11 lug. - (Adnkronos) - La manovra ''produce una parte significativa degli effetti finanziari'' necessari per centrare gli obiettivi programmatici. Ma per il 2013 e 2014 ''non colma la distanza rispetto ai target indicati nel Def''. E' quanto rilevano i tecnici del servizio Bilancio di palazzo Madama nel dossier sulla manovra. Nel biennio 2011-2012 l'entita' limitata della manovra netta, spiegano i tecnici, implicherebbe un saldo sostanzialmente stabile allineato ai valori tendenziali (in termini di PIL, -3,9 nel 2011 e -2,7 nel 2012), mentre nel 2013 e 2014 gli effetti del decreto legge farebbero registrare un netto miglioramento del saldo primario e dell'indebitamento netto. Quest'ultimo scenderebbe al -1,6 nel 2013 e si posizionerebbe a -1,2 per cento nel 2014. Il saldo primario migliorerebbe progressivamente fino a raggiungere nel 2014 il 4,4 per cento.
Lo aveva capito il sottosegretario alla difesa Guido Crosetto, che aveva sparato a palle incatenate contro Tremonti prima che la manovra fosse presentata, a testimoniare che da subito si era capito che il provvedimento era mal fatto.
Ma ora, sotto il pericolo del default tutti hanno fatto voto di tacere e di sostenere la manovra "per il bene della Patria". Maggioranza e opposizione lavoreranno quindi insieme, sotto lo sgardo protettivo del presidente Napolitano, per cercare di migliorare la manovra, assumendosene almeno la responsabilità di fronte a tutti gli italiani.
Che possa uscire dalle camere una finanziaria almeno accettabile è una speranza, ma molto flebile, per le ragione più volte spegate: solo dei tagli ai costi della politica, nel suo senso più allargato del termine, potrebbero portare a dei risparmi di spesa consistenti e ripetuti negli anni necessari a invertire il corso dell'indebitamento pubblico.
Ma potranno mai essere questi partiti, questi politici e questi parlamentari a decidere di tagliare drasticamente il proprio benessere?