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La (non) risposta di @matteorenzi alle 50 domande dei lettori

Creato il 23 novembre 2012 da Intervistato @intervistato
Ogni tanto la politica si rinnova. Cambia facce, prospettive, ideali, e si ripropone con un viso pulito che promette cambiamenti radicali e apertura al nuovo.
La (non) risposta di @matteorenzi alle 50 domande dei lettori E' forse anche per questo motivo che, verso l'inizio del mese Novembre, abbiamo coinvolto i nostri lettori in un progetto che rispecchiava in tutto e per tutto la tendenza riscontrata in questi ultimi mesi nella politica italiana, ovvero quella di aprirsi al dialogo con la Rete e con i cittadini che attraverso i social media cercano di informarsi riguardo a temi che li riguardano da vicino.
Abbiamo cominciato da Matteo Renzi, che dell'importanza della Rete ha fatto un pilastro della propria campagna elettorale in vista delle primarie del centro-sinistra, e che sui social network ha costruito gran parte della propria immagine di politico giovane e "rottamatore".
Così, il 7 Novembre, abbiamo pubblicato un post su Facebook, invitando tutti a raccontare la domanda che avrebbero voluto fare a Matteo Renzi, nel caso avessimo avuto la possibilità di intervistarlo. Allo stesso tempo, abbiamo lanciato su Twitter gli hashtag #intervistatu #Renzi, attraverso i quali molti altri utenti si sono uniti all'appello ed hanno sottoposto i propri quesiti. La partecipazione è stata notevole: in pochi giorni sono arrivate circa 50 domande sui temi più svariati, dal conflitto d'interessi al fine vita, dal mondo della finanza ai provvedimenti contro le infiltrazioni mafiose e il crimine organizzato, tema notoriamente ignorato nei programmi dei candidati, Renzi incluso.
Il 12 Novembre è uscito il post con Storify annesso che raccoglieva tutto il materiale arrivato dagli utenti, dai tweet ai commenti su Facebook. Il post ha riscontrato un grande entusiasmo dei lettori, che a quel punto si sono messi in attesa delle risposte di Matteo Renzi. Nel giro di poche ore, abbiamo ricevuto un tweet dall'account Adesso Partecipo, con la richiesta di mandare la trascrizione delle domande raccolte nello Storify, richiesta poi sospesa in quanto lo staff ha affermato "stiamo già facendo".
@intervistato stiamo già facendo @matteorenzi @sednonsatiata @psymonic
— Adesso Partecipo (@AdessoPartecipo) Novembre 12, 2012
Il 15 abbiamo comunque inviato le 50 domande trascritte allo staff via email, ed aspettato un'ulteriore risposta, solo per ricevere il seguente tweet:
@intervistato come avrete notato in questi giorni è un po' impegnato ;-) abbiamo preso un impegno.. @fnicodemo
— Adesso Partecipo (@AdessoPartecipo) November 16, 2012
Un impegno preso è considerato sacro, quindi abbiamo aspettato le risposte che, a quel punto, pensavamo sarebbero arrivate in poche ore. Aspettativa delusa nelle giornate successive, durante le quali abbiamo continuato tuttavia a sollecitare una risposta.
Il 20 Novembre arriva però un tweet di Matteo Renzi, che ci promette che risponderà alle domande "entro domani ciao".
@intervistato entro domani ciao
— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 20, 2012
Magra consolazione presto disattesa dal silenzio durante il giorno successivo, e il giorno dopo ancora. Dopo ulteriori solleciti, arriva finalmente un'altra promessa, corredata da quelle che sembrano delle scuse per il ritardo:
@intervistato sono in ritardo, vero. Ma vi rispondo prima delle primarie promesso. Al massimo domani
— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 22, 2012
Soltanto un giorno, e finalmente i nostri lettori avrebbero avuto, dopo ben 10 giorni di attesa, una risposta alle proprie domande. Ma ancora una volta sono rimasti delusi: ulteriore sollecito, ed oggi arriva questa risposta:
@intervistato Ho visto le domande. Tutte le risposte sono già sul programma oppure nella sezione "Verità su Matteo" del matteorenzi.it
— Matteo Renzi (@matteorenzi) Novembre 23, 2012
Non neghiamo qualche attimo di perplessità nel leggere questa (non) risposta. Se realmente fosse stata questa, allora certamente non ci sarebbero voluti 11 giorni, e sicuramente non ci sarebbe stato bisogno di promettere e rimandare tante volte.
@matteorenzi rimandarci al suo programma elettorale non è una risposta. Rispetti il suo impegno: risponda puntualmente alle domande lettori.
— Intervistato.com (@intervistato) Novembre 23, 2012
Se si fosse trattato solamente di andare a vedere il testo del programma per avere una risposta, l'avrebbero fatto tutti coloro che hanno inviato la propria domanda: ma se si guarda attentamente, molti temi mancano, altri sono affrontati in maniera estremamente marginale, e manca del tutto una risposta chiara e concreta.
Del resto, è vero che 50 domande sono tante, ma se un politico vuole fare il premier di un paese, 50 domande non saranno certamente un problema, specialmente per qualcuno che si presenta come un attento ascoltatore e frequentatore della Rete. Abbiamo scelto di non censurare le domande dei lettori, non selezionarle e non rivederle in quanto le esigenze e i dubbi che affiorano da quelle raccolte possono essere quelle di chiunque, e le risposte influenzano la vita di tutti, non solo di coloro che quei dubbi li hanno esternati.
Non siamo da soli, peraltro: si attende risposta anche alle 6 domande di Greenpeace, per le quali l'alibi della lunghezza non c'è. Eppure, anche lì, silenzio. Ma un impegno preso è sacro, come dicevamo. Peccato.
Speriamo che Matteo Renzi si ricreda e rispetti l'impegno preso. Altrimenti sarebbe già la prima promessa ad essere disattesa.
Maria Petrescu | @sednonsatiata


Matteo Renzi's (non) answer to our readers' 50 questions
Every once in a while, politics renews itself. It changes faces, perspectives, ideals, and reproposes itself with a clean face that promises radical changes and opening to innovation.
Maybe that is the reason why, at the beginning of November, we engaged our readers in a project that reflected precisely the tendency encountered during these last few months in Italian politics, which is the availability to dialogue with the web and with the citizens that through social media try to get information on the topics that regard them more closely.
We started with Matteo Renzi, who has made a pillar of his campaign of the importance of the web, and who built a great deal of his image of young politicians on social networks.
So, on November the 7th, we published a post on Facebook, inviting everyone to tell us what question they'd like to ask Matteo Renzi in case we had the opportunity to interview him. At the same time, we launched on Twitter the hashtags #intervistatu #Renzi, which readers used in order to send their questions. The participation rate has been incredible: in just a few days about 50 questions on the most diverse topics have arrived, from conflict of interests to the topics of the end of life, from the financial world to the actions against mafia infiltrations and organized crime, a topic that is notoriously ignored in the candidates' programs, Renzi's included.
On November 12th we published a post with a Storify that put together all the material arrived from the users, from tweets to Facebook comments. The post encountered an incredible enthusiasm from readers, who at that point set themselves to wait for Matteo Renzi's answers. In a matter of hours, we received a tweet from the account Adesso Partecipo ("now I participate" n.d.r.), with the request to send the transcription of the questions of the Storify, a request that was then suspended because the staff said they we already working on it.
On the 15th of November we sent the 50 questions via email anyway, and waited further answers, only to receive this tweet: "As you can see, he's very busy now... but we've made a committment."
Awesome. Committments are sacred, so we set ourselves to wait those answers that we thought would arrive in a matter of hours now. A hope that has been deceived in the following days, during which we still continued to sollicitate for an answer.
On November the 20th we received a tweet from Matteo Renzi himself, promising that he would answer our questions "before tomorrow bye".
A tepid consolation that was soon deceived by the silence during the next day, and the next day after that. A few requests for answer later, here's another promise, along with what looks like excuses for the delay: "I'm late, it's true, but I promise to answer before the elections, not later than tomorrow".
Just one day and our readers could finally have, after 10 days of wait, an answer to their questions. But yet again they have been deceived: another request, and today we get this tweet: "I've seen the questions, all the answers are in the program and in the "Truths about Matteo" section of the website."
Well, we can't deny we were a bit puzzled by this non answer. If it really had been this one, then it couldn't have taken 11 days to write, and surely there wouldn't have been any need to promise and delay so many times.
If this was only about reading the text of the program in order to have an answer, everyone who sent a question would have just done it: but if you look closely, many topics are missing, others are only marginally discusssed, and a clear and concrete answer lacks entirely.
On the other hand, it is true that 50 questions are many, but if a politician wants to be the Prime Minister of a country, 50 questions are surely not a problem, especially for someone who presents himself as a careful listener of the Web. We chose not to  censor the question of readers, not select them and not change them since the needs and doubts that are expressed there can be those of anyone, and the answers have an impact on the lives of everyone, not only those who sent the questions.
We're not alone, by the way: someone is still waiting for the answers to Greenpeace's 6 questions, for which the length is surely not an alibi. And yet, silence there as well. But a committment is sacred, as we said earlier. Too bad.
Wr hope that Matteo Renzi changes his mind and respects his committment. Or else it would be the first promise he deceives.
Maria Petrescu | @sednonsatiata

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