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La parola all’esclusa

Creato il 13 dicembre 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

otto-e-mezzo-la7È ufficiale, coloro che non la pensano come le direttive del Movimento5stelle impone, vengono espulse. A Ottoemezzo Lilli Gruber, incontra, in un piacevole confronto al femminile, una degli espulsi: Federica Salsi, consigliere comunale di Bologna che, ormai non fa più farte del Movimento grillino, visto che è stata cacciata  con tanto di lettera raccomandata, mail e post sul blog di Grillo.

Ma cos’ha commesso di così grave per essere scomunicata dal  movimento  in cui credeva e militava? Tutto cominciò in televisione…

“Mi ero illusa che fosse un Movimento nato dai cittadini, creato e portato avanti dalla base, in realtà – commenta Federica Salsi – mi rendo conto che è un Movimento portati avanti da due persone che decidono cosa fare un giorno si e l’altro pure, compreso anche chi sta dentro e chi fuori”. Ma questa espulsione la addolora o la solleva? – ” Mi sento un

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po’ sollevata, perché di fatto, in questo ultimo periodo il Movimento si è affacciato alle elezioni nazionali con una piega diversa rispetto a quella che ha spinto tante persone come me ad entrare in politica. Noi credevamo che si potessero, finalmente, cambiare le cose. Pensavamo di impegnarci in maniera positiva. Adesso sembra  che l’impegno uno le deve dare solo andando d’accordo con quello che viene detto sul blog”.

Dunque, per tirare le conclusioni, tutto ebbe inizio dalla televione. Federica Salsi osò partecipare ad una puntata di Ballarò su Rai3.  Da lì partirono tutta una serie di critiche mosse dal M5S. Si scatenarono dinamiche poco sane. Suscitò le ire di Grillo che disse: “È il “Punto G”, quello che ti fa avere l’orgasmo nei salotti televisivi”!

E su questa impietosa frase, chiaramente di stampo maschilista, l’intervistata motiva le sue intenzioni: ” Sono andata a Ballarò perchè mi interessava far conoscere il Movimento com’era nella sua interezza. Il messaggio che passa in Tv è quello di Grillo che attraversa lo Stretto di Messina o che sbraita nelle piazze. Ma quella è una parte del Movimento, legata a Grillo che fa da megafono e che cerca di svegliare le persone e di attirare l’attenzione. Poi, ci sono le persone che vogliono fare politica in maniera costruttiva e quelle siamo noi. Sono le persone che ci mettono la faccia tutti i giorni, che scrivono gli ordini del giorno in Consiglio Comunale e che fanno battaglia perché vengano approvati. È fondamentale questa colleggialità. Grillo ha il ruolo di sveglia. I ragazzi sono sul campo per portare avanti le istanze in cui credono”. L’evocazione del “Punto G” rimarca lo stampo maschilista del potere del nostro tempo. Questo tipo di battuta a sfondo sessuale sottolinea ancora una volta, le differenze di genere, un maschilismo latente che esplode sottoforma di comicità e poi di punizione.

Eppure la fede politica della Salsi è tutta motivata da buone intenzioni: “Nel 2008 era caduto il governo Prodi, mi rendevo conto che c’era una classe politica che non era in grado di governare in maniera organica il Paese e che forse era il caso di mettersi a fare qualcosa seriamente. Allora mi sono detta “proviamo ad impegnarmi” in prima prsona. Mi sono avvicinata al Movimento di Beppe Grillo perché era la cosa che da un punto di vista dei contenuti mi convinceva di più. I temi concreti, l’impegno della città, battaglie ambientali e quotidiane, mi sembrva la maniera migliore per fare qualcosa di concreto”.

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Ma allora, perché rinunciare ad un attivista così convinta? Cosa si nasconde dietro l’apparire in Tv? ” C’è un timore di fondo, ci avviciniamo alla politica, da profani, in modo semplice e diretto, non siamo avvezzi a utilizzare grandi mezzi. C’è questo timore di far fare brutta figura al Movimento che rischierebbe di rovinare il buon lavoro che tutti stanno facendo. Poi c’è sicuramente una componente legata a figure che emergono. I maligni dicono che in Tv,  ci deve anadre solo Grillo”…

Solo i maligni? Beppe Grillo sembra ormai fuori controllo, vittima dellla sua stessa ansia di dominare un movimento cresciuto oltre ogni aspettativa e che rischia di esplodere tra le mani del comico genovese. Appare sul blog e minaccia di espellere chiunque abbia da ridire sulla democrazia interna e sulle primarie per i parlamentari.”Mi sto arrabbiando seriamente perché abbiamo una guerra da elezioni e finché la guerra me la fanno i nemici, quelli veri, va bene. Ma la guerra dentro, non la voglio più”.

Il politico genovese poi  dichiara  “Io antidemocratico? Allora via dalle palle”. E ancora: Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va e se ne andranno”. Parole alle quali  sono seguiti i fatti. “Sono con l’elemetto, siamo in guerra e chi non condivide, fa domande su domande e si pone il problema della democrazia del Movimento, va fuori”. Ecco fatto, chi è colpevole di domandare, anche se il detto recita che è lecito, in questo caso, è solo, molto  scomodo.

Grillo teme la partecipazione. Urla nelle piazze che vuole coinvolgre le persone, che la politica deve farsi dal basso, che bisogna colmare il divario grazie alle idee e alle proposte dei cittadini e poi bastano piccole dimostrazioni di autonomia e tutto scricchiola. Il metodo web, sicuramente innovativo, almeno in teoria, è una proposta che ha una grossa potenzialità, perché consente il coinvolgimento di tanti. Ma a quanto pare si richiede solo questo, un commento. Il meccanismo Grillo si è inceppato, spaventato da teste pensanti, oltre la sua e quella di Casaleggio. Il confronto è fatica. Il progetto di Grillo si allontana da quello degli attivisti convinti di aver trovato la possibilità di realizzare una politica seria, etica e concreta. Anche a Grillo interessano gli affari?  – ” Il blog crea un indotto, la pubblicità che c’è sul blog, crea valore. Più gente visita il blog, più acquista valore. Noi non sappiamo nulla del blog dal punto di vista economico”.

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Grillo ha fatto un grande autogoal, perché il controsenso è racchiuso nelle sue stesse parole, quelle gridate, da tempo, nelle piazze. Il Movimento è democratico ma, chi lo attacca, è fuori. La democrazia è anche confronto su posizioni divergenti. È creare insieme. O no? A quanto pare, misurasi con le problematiche del governare fa si che, la rivoluzione diventi imposizione. È bene chiarire ora, prima delle elezioni, i veri contenuti del messaggio di Grillo, perché a quanto pare tra il dire e il fare, non c’è di mezzo solo lo Stretto di Messina…


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