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La più grande truffa della storia (e, sì, la Chiesa cattolica c’entra qualcosa)

Creato il 15 settembre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Cardinale Roberto Bellarmino, teologo, giurista raffinatissimo, quindi perfetto truffatore. 

Chiunque, nel proprio percorso liceale, si è imbattuto in Roberto Bellarmino, illustrissimo membro dell’Inquisizione romana e, più a torto che a ragione, considerato come colui che ha inflitto la condanna capitale a Giordano Bruno e costretto all’abiura Galileo.

C’è un lato del cardinale che è, invece, ignoto ai più: per rendere l’idea diciamo che la costruzione della Roma vaticana (palazzi, conventi, ospedali, chiese, Quirinale, San Pietro) è stata possibile grazie ad una sua truffaldina, e geniale, trovata.

In quegli anni, dalla seconda metà del XVI secolo agli inizi del XVII, la Chiesa cattolica necessitava di molto denaro per accrescere il proprio prestigio, fronteggiare le chiese protestanti, mantenere fortissima influenza nelle corti europee e finanziare lo Stato vaticano, le cui casse erano abbastanza vuote dato il programma di grandi opere volute da Gregorio XIII e Sisto V.

Il nostro, rendendosi conto della situazione, iniziava a spulciare le decisioni del Concilio di Trento sulle indulgenze (massima fonte di entrate, nonché una delle cause dello scisma luterano) e decideva di istituzionalizzare la pratica: dal suo sommo ingegno partoriva una banca, sui cui conti non era depositato del denaro, bensì “il valore infinito ed inesauribile che presso Dio hanno le espiazioni ed i meriti di Cristo Signore… appartiene inoltre a questo tesoro il valore veramente immenso, incommensurabile e sempre nuovo che presso Dio hanno le preghiere e le buone opere della beata Vergine Maria e di tutti i santi“, di cui ovviamente la Chiesa deteneva il monopolio ed una scorta pressoché inesauribile.

Il peccatore medio, poteva acquistare, non per sé, ma per i propri cari defunti (auspicando che altri facessero lo stesso per lui, una volta dipartito), una parte di queste che chiameremo “buone azioni”, pagandole, queste sì, in moneta sonante.

Una volta acquistate ed “intestate” il meccanismo era automatico: il fortunato defunto riceveva un proporzionale “sconto di pena”, ossia una riduzione degli anni di soggiorno forzato nel Purgatorio, 1,2,10, financo l’espiazione totale ,in caso di parentame particolarmente generoso.

L’operazione si rivelò un clamoroso successo, e per secoli e secoli fiumi di denaro si riversarono nelle casse papali, risolvendo in Aeternum l’annoso problema dei bilanci di fine anno.

E se al Governo, al posto del tecnico, chiamassimo un cardinale?

La più grande truffa della storia (e, sì, la Chiesa cattolica c’entra qualcosa)


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