Summary:
È stato Oskar Schindler nell’indimenticabile film di Spielberg. È stato l’indipendentista irlandese Michael Collins e il cavaliere Jedi Qui-Gon Jinn nella seconda trilogia di Star Wars. Ma Liam Neeson in questi ultimi anni si sta costruendo una carriera di eroe d’azione, di uomo duro, violento e senza pietà, di vendicatore. Io vi troverò, Taken – La vendetta, Unknown sono alcuni dei titoli che rappresentano ormai il ruolo tipico di Neeson su grande schermo, quello che indossa più di frequente. E che torna a vestire ora ne La preda perfetta – A Walk Among The Tombstones.
È la storia di Matt Scudder, uno di quegli ex poliziotti che si mettono in proprio e lavorano come investigatori privati senza licenza. Il che equivale a operare fuori dalla legge, senza alcuna regola che non sia quella della propria coscienza. E a lavorare spesso su casi al limite. Come quello che accetta Scudder: aiutare un trafficante di eroina a trovare gli uomini che gli hanno rapito e assassinato la moglie. Scudder capisce così che per queste persone non è la prima volta. E allora la caccia ai killer diventa una missione, perché questi non possano uccidere di nuovo.
Non è la prima volta che Matt Scudder arriva sul grande schermo. Il personaggio, protagonista di una serie di romanzi gialli best seller (in tutto sono 17…) di Lawrence Block, era vissuto già con il corpo e il volto di Jeff Bridges in 8 milioni di modi per morire, film del 1986. Dopo che si era parlato di un adattamento con la regia di Joe Carnahan (Smokin’ Aces), con Harrison Ford come protagonista, ora arriva al cinema con la regia di Scott Frank, famoso più che per le sue regie (Sguardo nel vuoto, la serie tv Shameless) per la sua attività si sceneggiatore (Minority Report, Wolverine – L’immortale). Accanto a Neeson ci sono anche Boyd Holbrook (Milk, The Host) e Dan Stevens (Downton Abbey). Duro, tormentato, in bilico tra quella linea sottile che divide bene e male: Liam Neeson oggi è soprattutto questo.
Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net