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Il tiranno è caduto. I problemi restano dove sono. A risolverli è stato chiamato, fra le urla festose del popolo viola, Mario Monti. A governare le sorti del nostro futuro non sarà però questo burattino, ma il debito, che i politici stessi hanno creato e che ora si è fagocitato coloro che l'hanno gonfiato a dismisura. Quando si ha il monopolio della violenza, esercitato attraverso le forze di polizia e dell'economia, ottenuto dopo aver manipolato e svilito un'istituzione socialmente sacra come il denaro, l'appoggio e il voto dei cittadini è completamente inutile. Un orpello di cui ci si può facilmente dimenticare, e a cui gli stessi cittadini rinunciano con entusiasmo, a giudicare dalle reazioni di piazza dei giorni scorsi. La fretta di seppellire l'imprenditore più sovvenzionato dallo Stato nella storia italiana e di stendere tappeti purpurei ai nuovi burocrati ha annebbiato la mente di coloro che avrebbero potuto trarre dalle vicende di questi giorni un'utile lezione di economia. Al contrario i ragionamenti hanno lasciato spazio alle reazioni impulsive, che costituiscono terreno fertile per chiunque proponga soluzioni orwelliane. Al popolo saranno ovviamente richiesti dei sacrifici necessari, senza che abbia la possibilità di rifiutarsi. Ma il nuovo governo potrà poco senza il sostegno della BCE, diventata ormai la Fed d'Europa e che ben presto si troverà a dover fronteggiare una recessione in tutto il continente. Il nuovo governo tecnico "snello" entrante costerà 4,8 milioni di euro di stipendi; il governo uscente ne costava 2,9. Il Primo Ministro sarà Mario Monti, un neo-nominato senatore a vita che ha messo al vertice del suo programma politico l'abolizione dei privilegi della casta. Ma chi è Mario Monti, oltre ad essere un fine e geniale analista finanziario? Nonostante i media si ostinino a definirlo "liberale", egli è stato allievo di James Tobin, economista di stampo keynesiano che ha lavorato per la Fed, a Yale. Monti è stato il primo presidente del Bruegel, il think tank europeo che guida la politica economica dell'Unione Europea. Il neo Primo Ministro è anche il presidente della Trilateral Commission e fa anche parte del gruppo Bilderberg. Attualmente egli fa parte dei consiglieri internazionali per la Goldman Sachs. Egli è quindi la scelta perfetta per pilotare il saccheggio dei contribuenti italiani.
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