Ecco, come promesso, il proseguo del reportage dalla conferenza Sappiamo ciò che mangiamo? organizzata all’interno dell’Omeofest a Piacenza.
A condurci all’interno di questo interessante viaggio sull’alimentazione è la mia giovane amica Federica Dalla Costa che si è offerta di condividere con tutti i lettori del blog le preziose indicazioni e gli spunti di riflessione che ha riportato dall’intervento del Prof. Pino Africano sul tema.
Dopo il primo che ho pubblicato venerdì scorso, di seguito trovate il secondo articolo di Federica sulla conferenza.
Sulla nostra tavola sono presenti quotidianamente alcuni cibi e condimenti che usiamo senza mai pensare che possano essere rischiosi. Ignoriamo molte informazioni perché siamo abituati a fare così! L’aspetto che salta all’occhio durante la conferenza è che non dobbiamo mai dare nulla per scontato!
Mangereste qualcosa di avariato o ammuffito? NO! Allora perché non informarsi e soprattutto LEGGERE LE ETICHETTE?
La seconda parte della conferenza ha avuto infatti ad oggetto un’approfondimento sui cibi che noi consumiamo quotidianamente e di cui ignoriamo praticamente tutto.
Olio extravergine di oliva:
La data di scadenza dell’olio d’oliva parte da quando è stato imbottigliato. Il problema è: Quand’è che è stato prodotto quest’olio? Potrebbe avere anche sei anni, nessuno lo sa. Per questo il prof. Africano si sta muovendo per far fare una legge che obblighi a mettere la data di produzione negli oli extravergine di oliva.
Olio di semi
Gli oli di semi si estraggono dai semi vegetali mediante l’uso di solventi. Il solvente più adoperato è l’esano.
E’ un componente simile alla benzina. A temperatura e pressione normale si presenta come un liquido incolore dall’odore di benzina, di cui è un costituente importante. È un composto molto infiammabile, irritante, nocivo, pericoloso per l’ambiente e tossico per il sistema riproduttivo.
Dopo l’estrazione con esano, si ottengono due frazioni: una miscela di olio e esano, e un residuo solido, detto farina di estrazione, usata per preparare mangimi.
Dalla miscela olio-esano si recupera per distillazione l’esano, che viene utilizzato per successive estrazioni, e si ha come residuo l’olio di semi grezzo.Una parte dell’esano rimane nel nostro olio di semi e quindi ce lo mangiamo!
Successivamente quest’olio viene deacidificato, deodorato, decolorato fino a formare un liquido insapore e inodore, che viene venduto come olio di semi più leggero che si dice non faccia ingrassare.
E la spremitura a freddo per l’olio di semi è una garanzia di qualità?
Si perché spremendo a freddo si evita l’utilizzo dell’esano e i semi, non essendo sottoposti a procedimenti di raffinazione mantengono tutte le proprietà organolettiche.
La spremitura a freddo di semi è molto costosa e quindi poco utilizzata.
Ma fate attenzione!!!
Non basta leggere l’etichetta frontale. Una nota catena di supermercati vende un olio di semi che in etichetta riporta la dicitura “spremuto a freddo”, ma guardando dietro la bottiglia leggerete “sottoposto a lavaggi di vapore”, il che vuol dire a 240°! Vi sembra una spremitura a freddo?
Quanti altri cibi non conosciamo davvero?
Qualche esempio:
Biscotti per bambini
Normalmente, questi vengono considerati da tutti come i migliori biscotti che esistano, proprio perché sono fatti apposta per i bambini. Eppure, se leggete il retro, troverete scritto che sono fatti con l’olio vegetale, che è un derivato dell’olio di semi. E abbiamo visto prima come viene estratto l’olio di semi.
-la maionese (tubo da 100 gr) contiene l’80% di esano, ossia 18 gocce di benzina.
-una famosa crema di nocciola: 2,5 gocce di benzina;
-1 kg di biscotti (che contengono olio vegetale): 4 gocce di benzina.
Carne
I medici che fanno parte del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro consigliano a tutti di seguire una dieta vegetariana.
Siccome non tutti sono disposti a non mangiare carne, il prof. Africano suggerisce perlomeno di informarsi sulla carne che compriamo e mangiamo.Amanda Castello ne ha già parlato su questo blog:
Latte
un solo bicchiere di latte (animale s’intende) al giorno, fa aumentare l’HGF1, che è un fattore tumorale.
Continuando a parlare di cibo, c’è anche qualche notizia positiva???
- Vi ricordate quello che vi ho detto in merito al menù servito negli ospedali?
Il prof. Albano, nell’ospedale e nel reparto dov’è primario, a Taranto, ha fatto un’importante cambiamento.
Pretende che siano serviti ai pazienti cibi giusti, sani ed equilibrati, quindi non la solita pastina in brodo. Tutti i giorni, inoltre, ad un determinato orario si svolgono corsi di sana alimentazione tenuti o dalle dietiste del reparto.
L’obbiettivo è quello di creare un ospedale non soltanto come centro di cura, ma anche di cultura.
- dopo tante cose che possono danneggiare la nostra salute, è importante anche citarne altre che invece possono farci un gran bene! Nel suo libro, il Pino Africano parla di molti cibi semplici che aiutano in modo straordinario la nostra salute. Durante la conferenza ha citato una ricetta interessante per tutti. Si tratta della Crema Budwig. La trovate spiegata passo a passo qui.
Come avrete capito, ci sono tante cose da scoprire sul cibo che mangiamo e diversi falsi miti da sfatare. E’ importante quindi diffondere la corretta informazione. Ad ognuno poi la scelta di farne l’uso che meglio crede.
Prima di lasciarci, due piccole curiosità:
Sapete che la cipolla cruda aiuta a mantenere equilibrati i valori del sangue?
E la patata cruda aiuta a risolvere i problemi di gastrite e di colite.Per approfondire quanto vi ho riportato dalla conferenza e scoprire altre importanti informazioni vi consiglio di:
- leggere il libro del Prof. Africano “Aprite le orecchiette”. Una raccolte di pillole brevi ma “folgoranti” ed ironiche su quanto dovremmo sapere sull’alimentazione e sul cibo che mangiamo. La prefazione del volume è redatta dal Prof. Franco Berrino, Direttore dell’Unità di Epidemiologia all’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano. Un libro la cui lettura è adatta anche a chi non ha tempo: per ogni “pillola” è riportato il tempo stimato per la lettura! Alcune richiedono meno di un minuto
Pino Africano Aprite le Orecchiette “Non dico di prendervi una Laurea ma almeno la Licenza Alimentare” Aam Terra Nuova Edizioni
- guardare i video dell’Associazione del prof. Africano “La Salute MeLa Mangio”.
Federica Dalla Costa