Dovete sapere che nel mio esaltato feticismo dei gusti musicali e cinematografici Forrest Gump occupa un ruolo speciale. Certo, si tratta di una scelta facile e banale. Di solito piace a tutti ed è molto popolare come film. Nessuna chicca da intenditore come quelle che piacciono a me. Eppure Forrest Gump mi è sempre piaciuto moltissimo. Cos’è che lo rende speciale? Il fatto che Forrest riesca ad ottenere una vita straordinaria pur partendo da una condizione intellettiva inferiore alla media. E’ un film ma la realtà è spesso più bizzarra della finzione.
Come ottiene la sua vita straordinaria? Non ponendosi limiti. La sua condizione di “stupidità” gli consente di non farsi troppe domande e concentrarsi nello svolgere i suoi compiti al meglio delle sue possibilità. Senza mai pensare “non ce la posso fare”. Cosa c’entra Forrest Gump con Amsterdam? Apparentemente nulla. Ma Amsterdam è una città dove tutto cambia rapidamente e si è sempre tutti un po’ precari. Precarietà abitativa, lavorativa, affettiva ed esistenziale. Può succedere che un contratto non venga rinnovato e ci si ritrovi di nuovo a pochi passi dal “Via”, disoccupato.
Allora è facile che capiti di rimettere in discussione anche quelle poche certezze che hai sulla tua vita ad Amsterdam. Quando sei senza lavoro questa città è solo un enorme parco giochi dove tutti ti spillano soldi. Aggiungeteci il clima olandese nella peggiore primavera che si ricordi e la paranoia è servita per bene. Sinceramente non penso che in questa città ci potrei vivere per sempre, ma penso che lasciare Amsterdam dopo soli sette mesi sarebbe una clamorosa eiaculazione precoce.
Mentre continuavo a ripensare a cosa fare, un’idea si è fatta spazio nella mia mente. Ribaltare ancora una volta la crisi in opportunità, come negli ideogrammi cinesi dove le due parole sono rappresentate con lo stesso simbolo. Vado a fare il Cammino di Santiago. E’ un’esperienza unica, che richiede circa 5 settimane per essere completata e quindi molte molte ferie se lavori. Più di quelle che ti potrebbero mai concedere. Sono più di 800km a piedi, da Saint-Jean Pied de Port in Francia fino a Santiago de Compostela e magari all’oceano. Un super viaggio attraverso tutta la Spagna del Nord.
Il Cammino non era mai stato un mio desiderio. Non ci sono neanche ragioni religiose in questa scelta. Si tratta della mia nuova sfida. Il mio nuovo “Vediamo se ce la faccio” invece di “Io??? Non ce la farei mai”. Una nuova voce da spuntare nella lista delle cose che vorrei aver fatto al termine della mia vita. Una vita che cerco di rendere straordinaria ogni volta che me ne ricordo. Io voglio avere la possibilità di conoscere presidenti degli Stati Uniti e John Lennon, di insegnare a ballare a Elvis e diventare milionario. Io ho la sindrome di Forrest Gump.
Passerò 40 giorni in Spagna e 20 in Italia, quando la mia Ostuni è uno dei luoghi più desiderati della penisola. Ho bisogno di staccare per un po’ da Amsterdam, anche per fare un primo bilancio lontano dal campo e questo mi sembra uno dei modi migliori per farlo. Il blog chiude per due mesi. Ovviamente il materiale già pubblicato resterà a disposizione di tutti, ma non ci saranno nuovi post nè le numerose “consulenze private” che spesso mi chiedete.
Tornerò? Si, credo di si. C’è ancora tanto da scoprire in questa città meravigliosa.
Vi abbraccio tutti, il successo del blog è una delle cose di cui sono più orgoglioso della mia vita ad Amsterdam.
Ciao, Angelo