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La vergogna delle carceri italiane

Creato il 14 novembre 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

carceri

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”: così l’articolo 27 della Costituzione. La situazione reale però non sembra avere alcuna attinenza con questa disposizione: l’ennesima conferma viene dalle informazioni messe a disposizione nel libro “Viaggio nelle carceri” a cura di Nino Castorina e Davide La Cara, in cui si attesta per esempio che “nel complesso di Rebibbia sono reclusi 1.735 detenuti, il doppio dei posti disponibili, vi lavorano circa 500 agenti, la metà di quanti previsti in pianta organica”. I saggi presenti nel volume affrontano il problema sotto diversi punti di vista, come quello di Nadia Bizzotto, che si chiede come l’ergastolo possa conciliarsi con il dettato costituzionale.

Il libro non è la sola fonte da cui trarre informazioni: da un dossier sulle carceri del Partito radicale, risulta che “La popolazione detenuta in Italia è cresciuta in dieci anni dell’80% a fronte di spazi e strutture rimaste sostanzialmente invariate. Chi sta in stabili fatiscenti, privi di spazi di socialità, di verde o di qualunque struttura sportiva, e chi invece sta nelle così dette carceri nuove, come a Vicenza, dove “le sbarre affondano in una zona paludosa, con fognature intasate, sangue di zanzare sulle pareti e pioggia in biblioteca”. Poi ci sono le “’carceri d’oro’, costate miliardi di lire ai contribuenti degli anni ’80, progettate per fronteggiare l’emergenza terrorista, ma costruite ed aperte con qualche anno di ritardo sulla tabella di marcia della Storia”. Non è solo un problema di strutture: gli educatori e i medici sono meno della metà di quelli previsti e gli psicologi praticamente non esistono.

Oggi più che mai si avverte la necessità di portare all’attenzione dell’agenda politica un tema che, nell’epoca della politica-marketing e degli slogan, non è evidentemente considerato “produttivo” per ottenere un aumento dei consensi elettorali.

MC


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