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La violenza continua...

Creato il 18 dicembre 2011 da Baraem
Il 16 ed il 17 Dicembre avrebbero dovuto essere dei giorni importanti.Il primo, perche’ dedicato all’economia egiziana, con un evento sponsorizzato ovunque (ne parlammo qui), il secondo perche’ triste anniversario della morte di Mohammed Bouaziz, l’uomo che ha incendiato il mondo arabo con la fiamma della Liberta’.
Per gli egiziani e per l’Egitto, sono stati 2 giorni da aggiungere alla tragica lista degli scontri e delle violenze.
Tutto e’ iniziato Venerdi’ all’alba, quando difronte il Palazzo del Governo, un giovane egiziano e’ stato malmenato dalla Polizia Militare.Da 3 settimane si trovano difronte gli Uffici Ministeriali un gruppo di persone che, notte e giorno, oltre a manifestare il loro disappunto nei confronti del nuovo Governo davano voce a richieste piu’ materiali (casa, lavoro, aumenti..)Sembra che tra queste persone si trovasse un ragazzino che si e’ messo a giocare a pallone, lanciando per caso la propria palla proprio nella postazione della Polizia Militare.E sembra che, la Polizia Militare, abbia colto l’occasione per arrestare il ragazzino, picchiarlo e rilasciarlo ferito.Dico sembra perche’ da Venerdi’ sono davvero moltissime le notizie e le dichiarazioni dei testimoni oculari, che smentiscono e poi affermano questi fatti.Veri o no, pallone o meno, la scintilla si e’ riaccesa nel Centro citta’, a pochi passi da Tahrir, nel quartiere di Kasr El Ain.Da venerdi’ mattina le violenze non si sono fermate. Anzi. La violenza della Polizia Militare e’ stata spaventosamente brutale, oserei animale.Molotov, sassi, bastoni, calci e spari, hanno scandito e macchiato nuovamente di sangue le strade del centro.Finora si contano 10 morti e piu’ di 300 feriti.
Come e chi puo’ darci uno spiegazione plausibile su quello che sta accadendo? Il Primo Ministro Ghanzoury ha parlato di Contro RivoluzionePersonalmente penso che si, la Controrivoluzione potrebbe aver avuto un ruolo importante i giorni scorsi..E’ ovviamente appoggiata, non solo fisicamente, ma anche economicamente dai nostri burattinai che muovono ancora i loro fili nel Paese, sicuri della violenza che sanno saper scatenare. Se Moubarak ed i suoi seguaci, fossero stati puniti e condannati, oggi l’Egitto sarebbe un Paese diverso. Purtroppo pero’ la Giunta Militare ha deciso per tutti, allungando i tempi del processo, cancellandolo e facendolo ricominciare dal principio, rallentando non solo la ripresa economica dell’Egitto, ma anche quella sociale. Perche’ finquando il clan del Vecchio Regime non paghera’, qui nessuno la smettera’ da una parte di  approfittare dell’instabilita’, dall’altra di creare pretesti e confusione che inevitabilmente sfociano nella violenza. Perche’ e’ solo cosi’ che sanno parlare i militari: con la violenza.
Ne abbiamo parlato molto, della Contro Rivoluzione. Dal Fetna ai vari episodi di violenza in tutto l’Egitto (ne parlammo qui, qui, qui e qui), la Contro Rivoluzione ha fatto parte delle nostre vite come la Rivoluzione. Allora pero’ era diverso.Allora il Popolo ancora credeva nelle Forze Armate, ed i gridi “Il Popolo richiede la caduta di Tantawi” non facevano ancora parte del repertorio di Piazza Tahrir.
Come a fine Novembre, poco piu’ di 2 settimane fa, la Giunta Militare i giorni scorsi ha sfoggiato la sua faccia peggiore.Ed anche se di mezzo ci fosse davvero la Controrivoluzione, essa non sarebbe sufficiente a giustificare la brutalita’ usata dalla Polizia Militare nei confronti dei manifestanti.Anche se ragazzi pagati, destabilizzatori, delinquenti, si fossero mischiati tra la gente, avessero spinto od iniziato gli scontri, provocato i manifestanti, anche se tutto questo fosse accaduto, ancora non sarebbe giustificabile la violenza usata dalla Polizia Militare sulle persone, sulle donne..Fanno il giro del mondo le immagini di una ragazza trascinata e presa a calci dai militari, le immagini di uno di essi che ne prende un’altra per i capelli il tutto sotto gli occhi delle telecamere dei telefonini, unici testimoni incensurati della Rivoluzione.
E mentre le tende degli ostinati manifestanti di Tahrir sono state incendiate, l’ufficio di El Jezeera chiuso, la piu’ grande Biblioteca storica (costruita da Napoleone Bonaparte nel 1798) nell'Istituto Scientifico egiziano brucia, un muro sta per essere costruito intorno il Palazzo del Gabinetto, onde evitare nuovi sit in loco.Un muro che non solo aumenterebbe la rabbia della gente, ma creerebbe nuove violenze, proprio come accadde in passato con il muro costruito difronte l’Ambasciata Israeliana (ne parlammo qui).
Tra le vittime di questi giorni, ricordiamo lo Sheikh Emad Effat, segretario generale dell’ufficio delle fatwa dell’Azhar e attivo sostenitore della Rivoluzione del 25 Gennaio, che si trovava a Kasr El Ain nella speranza di placare gli animi.E’ stato ucciso con una pallottola dritta al cuore, uccisione che sembra troppo perfetta e poco casuale, visto che l’uomo, prima delle elezioni, aveva emesso una Fatwa (editti di tipo religioso che regolano la vita dei musulmani) dove chiedeva a tutti i musulmani di non votare nessun partito i cui membri erano parte dell’ex partito democratico di Moubarak. La sua morte, avvalerebbe quindi l’idea di una Controrivoluzione nuovamente in atto.
Ora piu’ che mai suonano premonitorie le parole di Moubarak, pronunciate in uno dei suoi ultimo discorsi televisivi rivolti al Popolo : “OD IO OD IL CAOS”..

La violenza continua...

Emad Effat



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