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Lakers al Draft: regna la confusione

Creato il 12 giugno 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Il Draft NBA 2014 è sempre più vicino e, nonostante la concentrazione sia tutta sulle Finals tra Spurs e Heat, i Los Angeles Lakers appaiono parecchio indietro per quanto concerne le loro strategie future. Il GM Kupchak è al lavoro ma al momento non è stato ancora individuato un coach (perso Fisher, usciti dalla corsa Ollie e Calipari) e pare che non si sappia bene chi chiamare con la scelta numero 7. La Lotteria non è stata fortunata perchè, nonostante le possibilità di avere una top 3 non erano eccessive, i gialloviola chiameranno in una zona non certo favorevole. Al momento Julius Randle, Aaron Gordon, Noah Vonleh e Marcus Smart, sono i candidati ad essere la scelta dei Lakers.

Mock Draft NBA 2014 by Basketcaffe.com

I gialloviola vengono da un’annata disastrosa e sono obbligati – anche per il faraonico contratto televisivo firmato l’anno scorso con la tv locale – a tornare presto in condizioni almeno di competere per i playoff in una Western Conference terribile. Detto dell’assenza di un coach, anche il roster è da fare: a libro paga restano solo Kobe Bryant (fino al 2016), Steve Nash e Robert Sacre (fino al 2015). Gli altri sono tutti sul mercato e questo significa sì soldi da spendere ma anche come spenderli: quello che manca sembra proprio un progetto da seguire. E anche in chiave Draft è un problema perchè non sai chi scegliere, se un prospetto più adatto ad un sistema (tipo Gordon o Vonleh) oppure un potenziale crack cui ricostruire attorno (tipo Smart o LaVine). Resterebbe la strada delle trade e pare che i Lakers non sarebbero contrari a cedere la 7 per un paio di chiamate a metà del primo giro (come la 14 o 18 e 27 dei Suns).

Tra i giocatori invitati per un workout ci sono Smart, Vonleh, Gordon e LaVine anche se i primi della lista sarebbero Dante Exum, che ha lo stesso agente di Kobe Bryant, e Julius Randle, mentre in caso di discesa verso la metà del giro i target dovrebbero essere Dario Saric e Kyle Anderson, idolo locale (ex UCLA). Exum sembra impossibile perchè i 76ers alla 3 o i Magic alla 4 lo scelgono, mentre per Randle le chance non sono così poche. L’ala forte ex Kentucky rafforzerebbe un reparto lunghi ad oggi vuoto, avrebbe spazio da subito e darebbe sostanza visto che è un ottimo rimbalzista (macchina da doppie doppie), ha grande fisico, buona velocità di piedi e capacità di finire al ferro. Aaron Gordon, californiano, e Noah Vonleh, piacciono parecchio per la loro duttilità, la capacità di essere dei 3-4 con tiro perimetrale, atletismo e capacità di leggere il gioco (simil Lamar Odom). Gordon, di San Diego, sarebbe il favorito dei tifosi e non solo…

L’alternativa, secondo molti addetti ai lavori la più percorribile, è quella di chiamare Marcus Smart, playmaker della ‘new generation’ al secondo anno da Oklahoma State. Nell’ultima stagione ha avuto qualche problema, anche caratteriale, ma non sono in dubbio il suo talento, il suo atletismo, la sua forza fisica, la sua leadership e la sua maturità. Con Nash al canto del cigno, prendere Smart sarebbe l’ideale e almeno all’inizio potrebbe crescere dietro a Marshall (se resterà…). Ha grandi doti, sa finire al ferro, deve lavorare sul tiro ma viene considerato uno che migliora i compagni. E’ un Kyle Lowry ma un po’ più forte, dicono.

News @NBADraft: al workout dei @Lakers, impressionante la verticalità di @ZachLaVine, guardia freshman ex @UCLAMBB pic.twitter.com/4zqILZPrkB

— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) June 4, 2014

Ecco che infine c’è la variabile impazzita Zach LaVine. Praticamente nessun Mock Draft lo considera per la scelta numero 7 ma la guardia reduce da un solo anno a UCLA potrebbe far saltare il banco. Le sue doti atletiche sono uniche e impressionanti (lo scatto del suo salto ha fatto il giro del web), può giocare in tutti i ruoli di esterno, anche da 3 in un quintetto piccolo, ha enormi margini di miglioramento (forse solo Wiggins ne ha di più) ma ha un corpo super. Il tiro e la lettura del gioco vanno di fatto costruiti ma il primo passo non è arginabile, è uno schiacciatore incredibile e ha grande mobilità, soprattutto in difesa. Il paragone con Westbrook, altro ex UCLA, è tutt’altro che sbagliato.

Ora la palla passa a Kupchak e ai Lakers: arriveranno al Draft del 26 giugno con le idee abbastanza chiare?


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