Dopo una gara-1 in qui i Lakers hanno avuto vita piuttosto facile, i giorni precedenti alla palla a due del secondo atto della serie sono stati delle fucine di idee e tattiche per correggere gli errori per entrambe gli staff tecnici. Certamente coach Doc Rivers e Tom Thibodeau hanno un po’ più lavoro da fare per recuperare il gap che Kobe e compagni hanno palesato allo Staples giovedì.
Analizziamo quindi quali potrebbero essere gli aggiustamenti da fare da una parte e dall’altra, partendo proprio dai Celtics. A livello di singoli, in gara-1, nessuno dei Biancoverdi ha assolutamente piazzato una partita da ricordare, però da Pierce e Garnett ci si può aspettare un po’ più aggressività nel proseguo della serie; se per KG potrebbe essere un problema fisico, per il capitano è sembrato più una questione di ritmo, vera chiave di volta del gioco dei Celtics. Quando Pierce è stato innescato è stato spesso efficace, ma nella parte centrale della partita, quando i Lakers avevano chiaramente la bacchetta da direttore in mano, non ha praticamente potuto dare il suo contributo. Ritmo dicevamo: chi se non Rondo è il responsabile del ritmo dei Celtics? Ovviamente le colpe non sono solo del play di Luisville, ma certamente andare in transizione ed alzare il numero dei giri non può che far bene all’attacco di Boston, che gente capace di “metterla” ne ha eccome! Non a caso, nei minuti in qui è stato sul parquet Nate Robinson, certamente non un playmaker (e molto meno forte di Rondo) ma assolutamente un “propulsore supplettivo”, il plus minus dice +10, contro il pesante -17 di Rondo! A mio avviso quindi, la parola d’ordine per gara-2 sarà “transizione“…. da lì potrebbero arrivare quei 10-12 punti in più per avvicinare i Lakers. Per fare transizione bisogna però non subire canestro e soprattutto lavorare molto meglio a rimbalzo rispetto a quanto fatto giovedì. Il box score dice 42-31 nel conto dei rimbalzi, con addirittura 12 “rodmans” concessi in attacco, di cui 8 al solo Gasol; sarà quindi compito di Garnett, Perkins, Wallace e Davis proteggere meglio l’area.
Sui Gialloviola cosa dire? Dal mio punto di vista una partita pressochè perfetta. Come sempre, specchio della società in cui sono immersi, la “vanità” dei Lakers è dietro l’angolo, il rischio di un calo di concentrazione è tutt’altro che da escludere! A dire il vero la squadra di Phil Jackson ha raggiunto una maturità tale da farmi pensare che difficilmente “sbaglieranno partita”, ma all’interno dei 48 minuti gli sbandamenti sono ormai un must, e la facile vittoria di gara-1 non aiuta in questo senso.
In conclusione dico quindi che la serie è tutt’altro che decisa, dato che i Celtics di giovedì non sono che una brutta copia di quelli dominanti visti contro Cavs e Magic; se Rivers sarà riuscito ad operare gli aggiustamenti corretti lo scopriremo tra poche ore!