La semifinale della Western Conference ci propone una sfida veramente di altissimo livello: i campioni NBA in carica dei Los Angeles Lakers si incrociano con i Dallas Mavericks, per qualche tratto della stagione la migliore delle 30 squadre. Se non fosse stato per l’infortunio occorso a Nowitzki a fine 2010, in cui i Mavs hanno perso 7 delle 9 partite giocate senza il tedesco, probabilmente questa serie si giocherebbe a campi invertiti; queste due corazzate hanno infatti finito la regular season con lo stesso identico record, 57 W e 25 L, ma il 2-1 a favore dei giallo-viola negli scontri stagionali, e comunque la vittoria nella propria Division, ha consegnato il fattore campo a Bryant e compagni. Oltre a Black Mamba, i Lakers sono semi-imbattibili per la loro front line: un mix di classe, centimetri e chili che pochissime altre franchigie nella NBA possono vantare… una di queste però è proprio quella di Mark Cuban! Il mostro a tre teste, com’è stato chiamato il terzetto Bynum-Odom-Gasol, non avrà assolutamente gioco facile contro Tyson Chandler, Shawn Marion e soprattutto Dirk Nowitzki, a questi va aggiunto anche Brendan Haywood, uno che se deve entrare a tirare due “mazzolate” non si fa certo pregare.
Sul piatto della bilancia, i Mavs possono anche mettere una batteria di tiratori di altissimo livello, con cecchini come Stojakovic, Terry, il “nuovo” Kidd (15/38 al primo turno) e ovviamente Nowitzki, classicamente indigesto a Gasol che mal volentieri esce fino alla linea dei tre punti. Phil Jackson probabilmente dovrà dirottare Odom o Artest sul tedesco, perdendo però i servigi vicino al canestro di Drew Bynum giocatore utilissimo sia in attacco che in difesa.
L’enigma più grande entrando in questa serie è però “chi si occuperà di mr. Bryant?” Il Kobe stopper designato sarà probabilmente Deshawn Stevenson, ragazzo che si sbatte ma non esattamente baciato dal talento: contro i Blazers ha chiuso la serie con 17 punti… non di media, in tutto. Quando ci sarà in campo Terry invece saranno Kidd e Marion ad avere l’onere di seguire le tracce del cinque volte campione NBA: accoppiamento complesso… ma lo sarebbe per tutte e 28 le altre squadre.
Per coach Charlisle potrebbe tornare utile anche la verve di Rodrigue Beaubois, atleta che sicuramente metterebbe in difficoltà l’esperto ma “piantato” Derek Fisher; in generale la panchina di Dallas è più pericolosa e costante di quella di Los Angeles che, se escludiamo Odom, non ha uomini particolarmente pericolosi.
Detto tutto ciò c’è una grande differenza tra queste due franchigie: i Lakers tendono a vincere quando conta, al contrario i Mavericks storicamente si sciolgono quando il gioco si fa duro. Se Dirk e compagni reggono dal punto di vista mentale sarà una serie molto lunga e combattuta, altrimenti i campioni NBA potranno difendere il titolo in finale di Conference.
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