“Te sei fortunato che puoi lavorare da casa”
Non è una constatazione della situazione attuale (che poi è così!) ma un consiglio. Si ok fa caldo, ok che non mi sono fatta più sentire da quasi un mese, tutto quello che volete ma vi giuro che quello che dico non lo dico solo io ma fior fiori di economisti.
Ho letto da qualche parte che una delle cose che potrebbero far ripartire l’economia, è lavorare tutti meno ore alla settimana. Tipo 30…un miracolo del genere. Sapevatelo!
Non sto svalvolando. E’ vero che siamo a luglio e io di lavorare non ne posso più e non faccio che sognare spiaggia, sabbia tra i piedi e un pareo come unico capo d’abbigliamento (con il costume, si intende)…è vero che la recente notizia del Berlusca che scende in campo ci ha un po’ tutti sconvolto (in realtà visto Alfano, che più che un delfino mi pare un Capodoglio, non è poi così sorprendente come notizia) è vero che Moody ci ha declassato (ma basta!!!!) è tutto vero…ma vi giuro che quello che vi dico l’ho letto davvero e non è frutto delle mie valvole sfuse!!
In pratica, tra gli altri, un tipo di nome Pierre Larrouturou (che si pronuncerà tipo larruturu??) economista francese tra i pochi (anche se a sentirli oggi sembrano in tanti) ad aver previsto la bratta in cui ci troviamo adesso, afferma che la produttività aumenta se lavoriamo di meno, ma meglio. E non solo, lavorando di meno, abbiamo magari anche più tempo per spendere e far ripartire i consumi. Ora magari voi questa cosa già la sapevate, io no e ne sono sorpresa perché da brava ignorante quale sono ero convinta che più si lavorava e più si produceva…e invece non funziona così!
Ora non voglio fare un post di economia perchè non ne ho le conoscenze. Anzi sono una frana. L’esame di economia internazionale per me all’università è stato come analisi per chi fa ingegneria. Ho preso a fatica un 23 che ho benedetto tutta la vita…
E per di più i francesi non mi sono simpatici. Quindi portarvi una teoria economica espressa da un francese è per me uno sforzo autentico che spero apprezzerete
Secondo Larruturu (tolgo le o che faccio prima) non è aumentando il numero delle ore lavorative che si aumenta la produttività e quindi la benedetta crescita economica del paese, ma al contrario se la gente lavorasse in modo più concentrato e per meno tempo (dando così anche ad altre persone l’opportunità di lavorare) si produrrebbe meglio. Questa teoria che vi ho snocciolato come fosse una ricetta di una torta al cioccolato, in realtà ha fondamenti economici di un certo peso che non vi ripropongo per non essere lapidata. Ed è una teoria che io nel mio piccolo ho avuto modo di confermare in una delle mie recenti esperienze.
Quando sono andata in Giappone, una delle cose che più mi avevano colpito del paese erano i turni di lavoro a dir poco massacranti. Dodici ore al giorno è la media. Parlando con un italiano che vive a Tokyo da diverso tempo e che ha viaggiato per lavoro un po’ in tutta l’Asia, questi mi diceva che nonostante, o forse proprio a causa delle numerose ore di lavoro il Giappone è uno dei paesi meno produttivi al mondo.
Quindi? Perchè ci assilliamo a lavorare come bestie? Per qualche euro in più? Ma poi arriviamo nel fine settimana massacrati, stressati, consumiamo quasi per nervosismo…e per cosa? Questa è vita?
Io lavoro otto ore al giorno. Me lo sono imposta per principio. Lo so che in realtà sto rispettando il contratto, ma ve lo dico perché all’inizio pure io sforavo fino alle 19,30 o 20…volevo far vedere che ero una troppo tosta..ma poi a poco a poco, complice la crescente stanchezza e lo stress dilagante, ho cominciato a pensare che forse non era il caso di massacrarsi in questo modo.
Voglio dire: 8 ore al giorno già mi sembrano tante, passiamo un terzo della nostra vita a lavorare….perchè aumentare questa soglia? Uno non ce la fa a fare quello che deve fare entro le otto ore? Se non ce la fa, rimanda a domani.
Il mondo può attendere, giusto? O forse la società si è incasinata talmente tanto che pure il concetto di tempo ormai ha perso il suo sugnificato “prezioso”? E’ diventato una merce a buon mercato o addirittura senza valore?
Ma che bello sarebbe lavorare, come suggerisce Larruturu, 30 ore alla settimana? Tipo sei ore al giorno? Tipo che esco alle 16 e ho tutta la giornata davanti?
Lo so che sto dicendo cose ovvie, a chi non piacerebbe lavorare meno! Però poi chi realmente lo fa? Voglio dire, chi realmente rispetta sempre le otto ore? In molti sforano questo limite, perchè glielo impongono (e senza straordinari) o perchè se lo impongono per arrivare prima al traguardo. La famosa carriera che io traduco in corriera. Perchè a tutto c’è un limite.
Ad oggi io mi sento una donna in corriera, una che corre corre corre per arrivare a un traguardo lavorativo che poi non lo so neppure se dopo tutto questo ci arriverò davvero. Basta correre! La vita è bellissima anche quando si smette di lavorare, soprattutto quando si smette di lavorare. Il lavoro non può essere il perno attorno a cui centrare la propria esistenza..a meno che non coincida perfettamente con la propria passione, come un artista che dipinge quadri per vivere. E beato lui che ci riesce!
Solo che far passare il concetto di lavorare di meno in Italia penso sia un’impresa titanica..cosa che in Australia accetterebbero subito, anzi secondo me ci deve essere già qualche disegno di legge in corso
Saluti a tutti, buone vacanze e mi raccomando….lo stesso suggerimento che vale per il bere vale anche per il lavoro: con moderazione!