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Le celebri promesse di Mariomonti

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Le celebri promesse di Mariomonti

C’è la consueta puzza di dejà-vu, nell’aria, in questi giorni di teorico rinnovamento della classe dirigente. C’è quel retrogusto di gattopardesco “cambiar tutto perché nulla cambi”, vero leit-motiv di tutta la storia politica e culturale italiana. C’è il sospetto che a Montecitorio e in tutti gli altri palazzi del potere sia in corso l’ennesimo gran ballo, e che si tratti solo un altro giro di valzer di baroni, in cui nessuno spazio è lasciato a nuove idee debuttanti.

Ma soprattutto c’è quel piccolo grande dettaglio degno di un genio letterario, perfetto per un romanzo di Balzac o per tutti quei momenti in cui la stupidità della vita ci si rivela nella perfezione dei suoi sberleffi. Perché l’uomo che dovrebbe prendere in carico il destino del nostro paese, tirar tutti noi fuori dal baratro, rimettere in moto la rottamata macchina dell’economia italiana, risponde a un nome buffo assai: Mario Monti.

Mario Monti. E’ un gioco di parole straordinario, un capolavoro di presagio registrato all’anagrafe. Mario Monti. Mari-o-monti. Che, quando si tratta di persona incaricata di studiare ricette per saltare in padella il paese, mi sembra un certificato di assoluta qualità.

Non sono in grado di esprimere giudizi sul valore del soggetto politico, e l’immobilità della classe dirigente nazionale mi è talmente venuta a noia che ormai non riesco nemmeno più a leggere i quotidiani che compro per provare a costruirmi un’opinione mia. Però tengo a sottolineare il raffinato sarcasmo con cui destino si diverte a prendersi gioco della presunta serietà che amiamo appiccicarci addosso. Per assicurare un futuro all’Italia, ecco le celebri promesse di Mariomonti.

Con un nome così, effettivamente, le alternative erano solo tre: o aprire un’agenzia di viaggi, o darsi alla cucina e specializzarsi in taglierini con gamberi e funghi o, per l’appunto, diventare il presidente del consiglio dei ministri italiano.


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