Stavo correggendo le verifiche di storia e mi stavo deprimendo, per la superficialità dei miei studenti, non tutti per fortuna: si dice che mettere un due o un tre debba essere vietato perchè sarebbe troppo umiliante per uno studente e che non si dovrebbe andare sotto al quattro. Ma se uno ha la faccia di presentare una verifica semi deserta e priva di contenuto, con errori da brivido, qualcuno pensa che lo stesso studente si sentirà umiliato per un due? Io non credo. Se ne fregherà, come tutto il resto, perchè la scuola è solo un riempitivo per le ore mattutine.
Sì sono dura. Lo so che non tutti sono così. Ma è brutto quando ti capita una classe con un’alta percentuale di non studenti fissi a cui si accompagna una percentuale di non studenti part time.
Domani faccio loro il predicozzo, mi sono detta. Ma a che pro? Certo che se vedo arrivare qualcuno alla cattedra per chiedere se la sua media è compromessa gli sputo minimo in un occhio. Sarò brava: darò le soluzioni e spiegherò i criteri di valutazione. E basta. Applicherò la maschera della professoressa zen.
A dire il vero a ridimensionare la mia ira è stata la lettura del forum di Orizzontescuola riguardo al topic “classi zoo”: leggendo l’esperienza di altri colleghi i miei piccoli troll mi sono sembrati delle creaturine a modo e ho iniziato a baciarmi i gomiti per non trovarmi in classi in cui i ragazzi accendono petardi, dicono parolacce, insultano i docenti e si picchiano vicendevolmente.
Certo è molto triste, che queste scuole difficili vengano lasciate a se stesse dalle istituzioni: in un certo senso alla rabbia si è unita anche la depressione e la frustazione, perchè, lo ripeterò fino alla nausea, la scuola è la misura del grado di civiltà di uno stato e di fronte alla situazione generale direi che il nostro paese è ancora all’età della pietra.