Siamo nel febbraio del 1855, Inghilterra, un signore apre la finestra e cosa vede? Ha nevicato! - sulla distesa bianca però, qualcosa di insolito… impronte particolari, nitide…vanno verso il muro, proseguono verso il fossato si inoltrano nel paese…i paesani si accorgono che questa “linea” tratteggiata nel bianco è lunga 50Km, qualcuno nella notte ha lasciato queste impronte. Ma chi? Tutti concordi: è opera del diavolo. Certo eravamo nel 1855 , ma oggi, ci sono ancora tracce che suscitano sconcerto per le loro “particolari caratteristiche”?
La data, inoltre, fa sì che le orme siano le più antiche mai trovate del genere Homo.
Si è scoperto inoltre che, i segni dei piedi sono nel tufo (non nella lava) e appartengono ad un gruppo di tre individui che, 350 mila anni fa, è sceso lungo il fianco della montagna formato da fanghiglia calda. Nei punti in cui si scivolava, gli uomini si sono aiutati con le mani, lasciando infatti alcune impronte di dita. Probabilmente un vento secco ha asciugato velocemente il terreno, così da conservare nel tempo i segni del loro passaggio.
Le 56 impronte, che misurano in media circa 10 centimetri per 20, testimoniano la presenza di individui alti non più di un metro e mezzo. L’eccezionale scoperta, pone fine all’inquietante leggenda satanica e soprattutto ci collega con il nostro passato o per meglio dire alle tracce lasciate dall’uomo più antico d’Europa, dal “Nonno di Neanderthal”, il nonno di tutti Noi!