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Le pagelle dei campioni

Creato il 19 giugno 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

kobe-mvp1Celebriamo la grande vittoria dei Lakers con le pagelle dei campioni, ovviamente riferite solo alla serie finale.

Luke Walton: rispolverato per la grande occasione ha dimostrato di essere un genio della triangolo ed un uomo che può ancora dare un contributo tattico di qualità; nelle partite in cui Odom non si è presentato ha saputo stare con la consueta disinvoltura sul parquet. Voto 6.5, figlio di Bill, e figlioccio di Phil (Jackson).

Sasha Vujacic: 7.4 minuti di media veri! Lo sloveno una volta di più ha fatto vedere i suoi attributi tenendo in difesa e segnando tiri importanti in attacco: 3 punti di media con il 40% da tre e l’83% ai liberi… e proprio due suoi “personali” hanno consegnato il titolo nella mani dei Lakers. Voto 7.5, essenziale.

Jordan Farmar: non ha ancora raggiunto la piena maturità, a volta pecca un po’ di fiducia personale e ne risentono anche le percentuali dal campo (32% al tiro). I suoi nei 12 minuti di media sono comunque stati importanti per far rifiatare Fisher. Voto 6, il nome no sempre è una garanzia.

Shannon Brown: alcuni continuano a definirlo un giocatore da circo, in NBA più per le sue schiacciate che altro; anche contro i Celtics invece ha dimostrato di saper stare in campo anche ad altissimo livello. Rimarranno nella storia delle Finals le due escursioni ad altissima quota di gara-6. Voto 7, Top Gun.

Andrew Bynum: i numeri non spiegano l’importanza di questo giocatore; finchè il suo ginocchio ha retto Drew è stato super efficace in coppia con Gasol, nelle ultime partite invece il suo gioco è stato pesantemente condizionato, ma parte del titolo è anche suo. Voto 7.5, siamo a un ginocchio dai 20+10 fissi.

Lamar Odom: forse uno dei giocatori più talentuosi della storia, chi dovesse mai capire come funziona la sua mente è pregato di spiegarlo a Jerry Buss che gli allunga 17milioni all’anno per vederlo giocare metà delle partite. Quando decide però, i Lakers diventano la miglior squadra del mondo. Voto 7, genio (e sregolatezza).

artest-festa
Ron Artest: questo è un combattente come se ne sono visti pochissimi, è stato criticato, umiliato (gara 6 contro i Suns), preso a pugni, ma si è sempre rialzato. Oltre alla super difesa ha piazzato anche delle giocate importanti in attacco, la tripla a 60 secondi dalla fine è solo il culmine, i 20 punti in gara-7 si sono fatti sentire. Voto 8, ultimo dei moicani.

Derek Fisher: il suo bioritmo evidentemente ha qualcosa che non va, ogni hanno ad aprile sembra un giocatore finito, ed invece ogni volta si presenta al top quando conta. Gara-3 l’ha vinta lui, quando serve c’è sempre, l’ultimo missile di gara-7 è stato fondamentale, quasi come la difesa su Ray Allen. Voto 8, venerabile maestro.

Pau Gasol: 18.6 punti, 11.6 rimbalzi, 3.7 assist e 2.6 stoppate, può bastare? Nelle partite allo Staples lo spagnolo è stato un giocatore dominante, pesano nel voto complessivo le gare al Boston Garden, dove è un po’ sparito dietro l’ombra di Garnett. Voto 8.5, MVP morale.

Kobe Bryant: 28.6 punti, 8 rimbalzi e 3.9 assist, è lui l’MVP delle Finals, anche se probabilmente ci si aspettava addirittura qualcosa in più. Gara-5 rimarrà una partita storica nonostante la sconfitta, è lui l’uomo franchigia, è lui il migliore delle Finals. Voto 8, Black Mamba.


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