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Le pensioni dei parlamentari passano per Cicciolina

Creato il 19 settembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

Le pensioni dei parlamentari passano per CicciolinaIlona Staller, alias Cicciolina, con marchio registrato, nota pornostar degli anni ’80, riceve tremila euro mensili di pensione parlamentare. Quale è la notizia?

Onestamente la notizia non c’è. Infatti, Ilona Staller ha seduto nel Parlamento italiano per cinque anni, portando a termine una legislatura, dal 1987 al 1992, dopo essere stata votata dal popolo italiano.

Come Ilona Staller ci sono decine e decine di “signori” e “signore” della politica che, dopo una legislatura, non necessariamente intera, hanno avuto diritto alla loro pensione. Allora perché scrivere articoli facendo credere che si tratti di un problema personale e non di sistema?

Forse la chiave di lettura è da trovare in una bieca e bigotta intenzione. Cicciolina è una pornostar e, si sa, che certi mestieri sono apprezzati solo in camera da letto e in assenza di mogli o compagne al seguito. Le stesse mogli e compagne che mai e poi mai spenderebbero una parola buona per difendere una donna che è entrata nell’immaginario erotico dei loro mariti, sopratutto se non più giovani. Cicciolina fa invidia, indispettisce, per ciò che essa rappresenta.

Così, un privilegio odioso, di una casta, principalmente maschilista, viene denunciato con il feticcio “Cicciolina”. Che è l’ultimo dei problemi che il paese ha, casomai è stata una nota di colore nell’imbalsamata società italiana dell’epoca.

Alla fine la Staller prese 20 mila preferenze nella lista del Partito Radicale. Ha presentato una ventina di proposte di legge: affettività dei detenuti, parchi dell’amore, insegnamento del sesso nelle scuole, tasse ecologiche sulle auto, no alle pellicce.

Il vero scandalo non è che la Staller riceva 3.000 euro al mese di pensione, ma che si possa percepire tale pensione dopo soli cinque anni di carriera parlamentare, a prescindere da chi la percepisca.

A cui si aggiungono almeno altri due scandali. Il primo è che dopo quarant’anni di professione, gli italiani non arrivano nemmeno alla metà della rendita mensile dei parlamentari. Il secondo, più atroce e immorale, è che queste pensioni vengono pagate attraverso il lavoro dei giovani d’oggi che hanno pochissime certezze dalla società e una di queste è che “non percepiranno mai una pensione”. Almeno fino a quando una mente illuminata decida di interrompere questo eccidio generazionale.

Se vogliamo parlare di prostituzione, non è necessario chiamare in causa una pornostar, basta semplicemente raccontare la “prostituzione sociale” dei giovani italiani.



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