di Davide Vittori

La telefonata tra il Presidente statunitense Barack Obama e l’omologo iraniano ha rappresentato una svolta non solo simbolica, dato che anche il prezzo del petrolio nei giorni successivi ha subito un’immediata decrescita.
La conseguenza delle trattative scaturite è stata, in Europa, l’allentamento delle sanzioni nei confronti di Teheran da parte dell’Unione, attraverso la modifica, approvata il 20 gennaio 2014, al regolamento (UE) n. 267/2012, concernente le misure restrittive nei confronti dell’Iran. Con questo regolamento l’Unione Europea ha deciso di implementare il cosiddetto Joint Plan of Action, ossia l’accordo sottoscritto dall’Iran e le controparti a Ginevra nel novembre del 2013.
In questo mutato scenario, qual è stato il ruolo giocato dall’Italia nelle relazioni con l’Iran?
Questo paper si propone di rispondere a tale quesito, cercando, da un lato, di capire le conseguenze dell’esclusione dell’Italia dal tavolo negoziale più importante per la questione iraniana, ossia l’EU3+3 o P5+1, composto da Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Russia e Cina; dall’altro lato, si tenterà di valutare l’efficacia delle relazioni bilaterali tra Roma e Teheran.
Scarica gratuitamente il Research Paper N°25/ottobre 2014: ”Le relazioni tra Italia e Iran in una prospettiva storica“
Photo credits: ENIStoria - Inchiesta di “Quattroruote” sulla presenza del petrolio in Iran (parte 1)
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