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le soddisfazioni dei miei viaggi

Da Sississima
le soddisfazioni dei miei viaggi ...partecipo nuovamente, sempre molto volentieri, all'appuntamento mensile il #sensomieiviaggi dove, mensilmente, ogni partecipante, a turno, sceglie il tema sul quale andremo a sviluppare il nostro personale post che riguarda, appunto, i nostri viaggi e il senso che questi viaggio lasciano dentro di noi...questo mese siamo ospiti di Chiara e del suo blog pret a partir con chiara che ha proposto come tema "le soddisfazioni dei miei viaggi"...argomento al quale tengo perchè ne ho avute diverse di soddisfazioni e scegliere sinceramente è per me molto difficile...per soddisfazioni dei miei viaggi intendo oltre alla gioia che ho dopo un viaggio (che c'è praticamente sempre) ma anche 1 episodio che in determinato paese mi ha fatto sentire bene, a mio agio, felice, soddisfatta...provo a sceglierne 3 fra tanti...li leggerete qui sotto con le 3 foto abbinate... ;)
Nepal, viaggio del 2012, qui trovate tutte le foto ed i filmati...il driver (Razu è il suo nome) durante le visite nella Valle di Kathmandu (capitale del Nepal), ci porta a visitare Pharping, villaggio newari, ed il suo tempio tempio tibetano, che si sviluppa praticamente sulla montagna, il tutto contornato dalle bandierine colorate che sono le preghiere. Bisogna salire un bel pò fino ad arrivare in cima dove c'era un grande spiazzo verde e lì ci sono le persone che si sono riunite in preghiera...io non sono salita fino in cima, ero stanca e accaldata, quindi ho mandato avanti il mio compagno che è salito da solo fino in cima, (dove ha potuto fare anche il video che vedere qui sopra) ed io sono rimasta a metà strada, e mi sono seduta su un masso (un pò scomodo e spigoloso a dir la verità), a farmi compagnia un ragazzo che voleva assolutamente vendermi un rotolo di bandierine (cioè le preghiere) sono rimasta seduta lì per un pò...ad un certo punto sbuca dal nulla una monaca buddista, e mi fa dei cenni per andare lì dietro, dentro una piccolissima grotta di 1 metro per 3...una volta entrati in questo piccolissimo spazio mi ha fatto sedere su un'altrettanto piccolissima sedia, ha tirato fuori un thermos che conteneva acqua bollente, e ha preparato una bevanda aggiungendo una bustina Nestlè di latte in polvere, poi mi indicava un lettore CD ed il video che proiettava lì...era Siddharthafiglio di un Brahmino di alto rango, cresciuto con i rituali religiosi del padre e della sua casta, era destinato ad occupare un posto di rilievo nella scala sociale, ad un certo punto della sua vita lascia tutto per andare a vivere nei boschi, dedicandosi alla ricerca dell'illuminazione e alla ricerca di Buddha, o forse era alla ricerca di quell'io più autentico, nascosto dentro di noi e troppo spesso soffocato forse da quella diligenza con la quale perseguiamo gli scopi della nostra vita, siano essi nobili oppure ignobili dove convogliano tutte le nostre energie vitali verso un fine angusto...ecco lei indicava insistentemente questo CD che proiettava questo, o almeno io ho capito che lei volesse farmi capire che anche lei aveva fatto le stesse scelte...poi è sceso il mio compagno dalla montagna e non mi trovata, gli feci un cenno con voce alta "sono qui dentro" con la monaca che era lì, accanto a me, sorridente, a gesti (perchè lei non parlava inglese) mi sono avvicinata per fare una foto e ci siamo salutate...un episodio che mi ha fatto riflettere...la gentilezza nell'accoglienza di questa monaca che ha lasciato un segno dentro di me...eccoci qui sotto nella foto...
...durante i miei viaggi divento una persona camaleontica...nel senso che riesco a mimetizzarmi in qualsiasi paese io vada...mi adatto totalmente ai luoghi, seppur molto diversi da dove abito io, per un pò quasi faccio mio il paese che mi ospita...sarà forse l'enorme spirito di adattamento...l'infinita curiosità e rispetto verso tutti i popoli del mondo...gioia nel dare e nel ricevere anche un sorriso semplice, pulito, sincero...anche in quei luoghi che sono ancora (beati loro!!) rimasti a villaggi, questo mi accade spesso, potrei citare tanti episodi in diversi paesi, dove comunque non sembro mai un'italiana ma o una persona del luogo (come è successo in Turchia) oppure comunque di un'altro paese, ma mai italiana...sarà che io poi tanto italiana non mi ci sento totalmente...evidentemente questo traspare...l'episodio che vi racconto è successo durante il mio viaggio in Turchia, nel 2005, qui trovate foto e filmati, viaggio fatto per metà da soli, io e il mio compagno, per poi unirci ad una piccolissima comitiva per un tour della Cappadocia, per poi tornare da soli ancora ad Istanbul...ebbene proprio durante il tour della Cappadocia avevamo una guida turca che parlava italiano, quel giorno eravamo a Konya e stavamo visitando il Mausoleo di Mevlana (fondatore dell’ordine dei dervisci rotanti, uomini vestiti in abiti bianchi, che ruotano vorticosi intorno al pavimento, con questa danza il danzatore cerca di raggiungere l'unità divina con il grande amore di Dio=Allah) insieme al nostro gruppetto (mi sembra 10 persone + la guida), io avevo indossato il velo (coprendo tutto il viso tranne gli occhi, purtroppo non ho una foto completa di questo ma solo parziale), lo indossavo sempre durante le miei visite ai luoghi sacri in Turchia (ma di colore chiaro e non  nero proprio per differenziarmi dalle donne turche che invece, solitamente, lo indossano nero), e la persona all'ingresso, chiamiamolo bigliettaio, mi ha fatto entrare tranquillamente accompagnandomi con un gesto della mano, la nostra guida gli ha detto (in turco) che io dovevo pagare regolarmente il biglietto (a tramite lui che era la nostra guida, ovvio) ma il bigliettaio insisteva, ne è nata così una simpatica scenetta dove la mia guida turca insisteva "lei è europea deve pagare il biglietto" e il bigliettaio dall'altra parte insisteva "no lei è vestita all'occidentale ma ha il velo, è turca quindi non deve pagare il biglietto" di tutto questo io e gli altri capivamo poco, a grandi linee, poi, terminata la scenetta, ce l'ha spiegato la nostra guida in italiano e ci siamo fatti tutti una sonora risata...a me spesso succede questo quando sono all'estero...quel velo bianco ce l'ho ma sinceramente dopo la Turchia, in Asia, non mi è mai servito...
...l'ultimo, simpatico, episodio riguarda la Thailandia, viaggio del 2013, qui foto e filmati; eravamo andati con un mini bus ad Ayuttaya, che dista da Bangkok circa 80 km (1 ora in mini bus), qui ci sono antiche rovine che formano il "Parco Storico di Ayutthaya", Patrimonio dell'Unesco. Appena scesi dal mini bus era già ora di pranzo, ci fermiamo a mangiare in un ristorantino carino e quando usciamo ci troviamo praticamente quasi isolati, così ci avviciniamo per chiedere informazioni a 2 turisti coreani che ci spiegano che bisogna prendere 1 altro mezzo per andare a visitare il Parco Storico e che, quindi, conviene affittare il mezzo per un tour che comprenda alcuni siti, ma non tutti perchè sono tanti, il tutto per velocizzare il resto della giornata per la visita, così è proprio uno dei signori coreani che ci dice chiede se vogliamo dividere in 4 con un'unico mezzo per la visita ed infatti così accade: ci mettiamo d'accordo per affittare 1 mezzo in 4 (dividendo le spese) ma prima ci divertiamo, io e 1 dei 2 signori coreani, a contrattare con l'autista del mezzo sia sul prezzo che sui siti da vedere (perchè il signore coreano insisteva e mi diceva che il prezzo che chiedevo l'autista del mezzo secondo lui era troppo) e così dopo un pò di chiacchiere e di contrattazione ed anche qualche sana risata generale, la contrattazione finisce, saliamo così tutti e 4 insieme e visitiamo parte del Parco storici di Ayutthaya, la cosa è stata proprio divertente (contrattazione compresa!), eccoci qui sotto nella foto che contrattiamo con l'autista...una situazione simpatica che non mi era mai capitata in altri stati...i coreani sono troppo forti!!


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