Magazine Cucina
Eccomi di nuovo qui, questa volta per raccontarvi un po' della convention a cui ho partecipato a Paestum da lunedì a mercoledì.
La convention ha avuto luogo al risorante Le Trabe in località Capodifiume vicino a Paestum, anche se definire la location un ristorante è, secondo me, riduttivo. Si tratta di un magnifico complesso in mezzo al verde: la natura ha sicuramente un ruolo fondamentale nel rendere così bello il posto. L'architettura è altamente rispettosa della natura e l'acqua scorre in mezzo ai giardini, donando frescura.
Sicuramente se dovessi organizzare un matrimonio, vorrei che si svolgesse in un posto simile.
Tornando alla convention, essa si articolava in una serie di conferenze, per le quali purtroppo bisognava prenotare e noi siamo arrivati tardi. Oltre alle conferenze di grandi nomi della cucina italiana, erano presenti diversi stand di produttori locali e non, che durante tutta la giornata offrivano ogni ben di dio ai visitatori.
Che ve lo dico a fare? Noi non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di assaggiare di qua e di là.
Inutile dirvi che la regina della manifestazione è stata lei: la mozzarella di bufala. Sarà che qui arriva diversi giorni dopo la produzione, ma la mozzarella che mangiamo a Bolzano, pur essendo "dop" non ha lo stesso sapore. Io e le mie compagne di avventure ce la siamo divorata sia al naturale che in versione più eaborata nei vari fingerfood offerti dagli chef.
Oltre alla mozzarella, più conosciuta, ho trovato buonissima anche la ricotta di bufala, che ha un gusto molto saporito ma non forte come la ricotta di pecora. Può essere usata per i dolci e vengono una bomba fidatevi!
Un esempio? I dolci di Pietro Macellaro, che mi hanno conquistata a dir poco. Nelle foto potete vedere: la perlanera (crema di ricotta di bufala, arancio candito e cioccolato), la fragomela (bavarese di mela con cuore di fragola), bacco (mousse di cioccolato al latte e cuore di vino rosso aglianico del Cilento), malaga (mousse di ricotta di bufala con uvetta macerata nel rum) e un tiramisù alle noci.
Oltre a questi splendidi dolcetti, Macellaro ci ha anche fatto assaggiare un po' di confetture di sua produzione, tutte adagiate su dei fantastici cantucci al burro di bufala.Noi abbiamo assaggiato: gelatina di uva bianca allo zafferano (da paura!!!), crema al caramello e una crema al latte di bufala e vaniglia. Erano una più favolosa del'altra!!
Dolcetti a parte, la nostra concentrazione si è rivolta più ai prodotti salati, a partire dal prosciutto crudo San Daniele che veniva tagliato a coltello sul momento. Io mi sarei potuta piazzare lì davanti e non andarmene più, considerato che il crudo è uno dei cibi che più amo.
Il crudo tral'altro è stato utilizzato anche per realizzare delle splendide pizze fritte con melone e prosciutto crudo. Che bello vedere Franco Pepe, pizzaiolo di Caiazzo, impastare a mano nella madia di legno.Ho riscoperto la gioia di impastare amano e ho apprezzato molto questa conferenza (l'unica cui sono riuscita a partecipare). Tral'altro io non avevo mai assaggiato la pizza fritta quindi è stata una prima volta con i fuochi d'artificio. A me e Luca, il mio ragazzo, non è arrivata la pizza col melone ma ci siamo mangiati dei calzoni fritti buonissimi, ripieni con ricotta, cozze e pancetta. Da svenimento!
In cerca di un buon olio, che vada a colmare il vuoto lasciato dall'olio che faceva mio nonno, ho avuto la fortuna di incontrare i produttori di olio extravergine d'oliva dop dell'azienda Torretta. Producono olio con tre varietà d'olive: Carpellese, Rotondella e Frantoio. Assaggiandolo col pane, il loro olio a me è piaciuto tantissimo e spero di poter fare presto un ordine.
Non c'erano solo assaggini, ci siamo potuti pappare delle ottime paste. La prima era una pasta e patate, cucinata egregiamente da Giovanni Assante della Gerardo di Nola. Mi vergogno a dirlo, ma io pasta e patate non l'avevo mai assaggiata, un po' perché nessuno me l'aveva mai cucinata e un po' perché questo binomio non mi convinceva fino in fondo. Mi sono dovuta ricredere: era cremosa, saporita, perfetta!
La seconda pasta era un piatto di linguine allo scoglio, cotte con la tecnica risottata. E' stato bello scorpire che un professionista ama cuocere la pasta allo scoglio con la stessa tecnica che uso io. Si crea una cremina che cuocendo la pasta in acqua non si ottiene. Le linguine erano così buone, che ci è toccato fare la scarpetta!!
Naturalmente il buon cibo è sempre stato accompagnato da vini buonissimi: ci credete che dopo questa esperienza mi è venuta voglia di farmi un corso per imparare a degustare il vino? E' stato un piacere trovare dei vini che si producono qui a Bolzano e dintorni, uno fra tutti il Gewuerztraminer, che io adoro. Noi però ci siamo lanciati ad assaggiare altri vini, prediligendo quelli locali. Fra i produttori presenti, con cui ho avuto il piacere di parlare, ricordo: l'azienda agricola San Salvatore, l'az. agr. fratelli Berlucchi, la casa vinicola Cuomo, la Tenuta Adolfo Spada 1973, l'az. vitivinicola Alfonso Rotolo. Sicuramente mi sono dimenticata qualcuno, non me ne vogliate.
I bianchi e i rosé erano uno meglio dell'altro, davvero vini d'eccellenza. Non mi pronuncio sui rossi perché io non ne bevo o quasi, hanno un gusto troppo forte e non me ne intendo. Dovrò rimediare! :)
Una grande sorpresa è stata l'occasione di degustare delle birre da favola: qui dove vivo la birra è un prodotto tipico, indispensabile per accompagnare stinco, canederli ecc.. Sorprendere un altoatesino in questo campo quindi, è davvero difficile, eppure ci sono riusciti! Sono riusciti a farmi piacere la birra scura, e non un po': mi piace tantissimo! Non vi dico che buona in abbinamento alla cioccolata. Il mio ragazzo è già pronto per fare un superordine. Le tre aziende che ci hanno fatto gustare la birra così buona sono: Birra del Borgo, Collesi e Il Chiostro.
Tornando un attimo indietro, c'è da dire che il vino è stato protagonista anche dell'alta cucina, grazie alla gara flambé di carne di bufala. Quattro gli esperti a battersi:Maurizio Calabrese (maitre del nostro albergo), Roberto Gigantino, Michele Girardi e Davide Rotondi.
Ad avere la meglio, vincendo il gran premio dei templi è stato Maurizio Calabrese con il suo filetto di annutolo con farcia di carciofi e caciocavallo in crosta di nocciole su fonduta di mozzarella e patate profumate al rosmarino, crostino di pane al prezzemolo e gocce di aglianico (e poi io mi preoccupo dei titoli troppo lunghi dei miei post!!), abbinato a uno Jungano '09 Aglianico.
Gigantino ha realizzato un meraviglioso Chateaubriand di bufalo con fave, asparagi e uvetta, abbinato a un Mimì 2011, Rosso PAsetum I.g.t..
Girardi ci ha invece proposto un filetto di bufalo all'aglianico, abbinato a un Granatum 2010, Aglinito Cilento doc.
Infine Rotondi ha presentato dei tocchetti di bufalo su tartare di melanzane con sfoglia di mozzarella dop e concassè di pomodori freschi al profumo di rosmarino, accompagnati da un Copersito 2010, Aglinico Cilento doc.
La vera tortura è stata non poter assaggiare niente, ma che profumi! E che invidia per quella padella in rame!
Alla tenuta Le Trabe si è svolta anche la premiazione di noi blogger: siamo state tutte eccezionali! Che soddisfazione scoprire poi, che la mia ricetta era la preferita del presidente della commissione esaminatrice! ;) Alla fine a conquistare i giudici è stata, giustamente, la ricetta di Antonietta che si godrà una fantastica crociera! Bravissima Antonietta!!!
Che altro dirvi? Ah già, io e le altre blogger siamo state ospiti del party di benvenuto che si è svolto lunedì sera. Abbiamo potuto assaggiare dei fingerfood favolosi, che mi hanno ispirata in maniera incredibile. Per sfortuna o per fortuna non ho le foto, quindi vi lascio solo con un breve elenco e vi do appuntamento alla prossima recensione su questo viaggio: ricci di mare con spuma di mozzarella, panzanella, tortino di baccalà con crema di ceci, lingua di gatto al prezzemolo e nocciole e spuma di mozzarella, torta con crema di ricotta e composta di fichi.
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