Magazine Media e Comunicazione

Le tante scale di Scala

Creato il 25 luglio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Torna alla HomepageLungo la nostra penisola esistono infiniti borghi, piccoli paesi o città che nascondono scorci e panorami di ineguagliabile bellezza. In onda su Marco Polo “Campanili, l’Italia nascosta” ripercorre la memoria e la tradizione che si trovano  nelle migliaia di piccoli comuni italiani, un  mosaico di infinite tessere, con infinite realtà. Ogni località, dal piccolo borgo al paese più grande, ha un’anima che è memoria della tradizione ma anche spirito vivo, vitale. In ogni puntata tante le storie all’ombra dei Campanili d’Italia e l’odierno viaggio  giunge a Scala, il più antico paese della costiera amalfitana.  Un piccolo borgo  chiamato Castrum Scalellae a  un passo da Amalfi, fondata nel IV secolo dai Romani naufragati mentre si recavano a Costantinopoli.Le tante scale di Scala

Ci sono tante scale perché si trova in pendenza e per raggiungere ogni posto si deve salire, un paese fatto di gradini per i passi degli uomini e gli zoccoli degli asini…arroccato sulla cima della montagna a cinque minuti dal mare, anzi, su  spigoli taglienti e  costoni rocciosi che cadono a picco e infatti partecipò alle vicende della Repubblica amalfitana e raggiunse con il commercio grande floridezza economica e splendore monumentale, concretizzatasi con un grande numero di chiese e di palazzi tutti uniti dai gradini.  E scale dopo scale si arriva alla sommità  a 360 metri di altitudine, proprio sopra ad Amalfi. Forse fu rifugio dei cristiani durante le persecuzioni romane e forse a ciò si devono le numerose testimonianze a carattere religioso, tante le chiese, tanti gli uomini buoni che divennero santi, nel 1600 vantava ben 36 chiese!

Scala che ora è chiaro perché si “chiamma accussì”, ha avuto una famiglia molto ricca e particolare, i Saxo a cui appartenne il nobile Fra’ Gerardo, che nel secolo XI fondò l’Ordine degli Ospedalieri di Gerusalemme, poi divenuto Ordine dei Cavalieri di Malta. Tutti in paese conoscono la storia di questo personaggio che ha gettato un ponte tra oriente e occidente, un uomo libero e intelligente capace di cambiare un pò il mondo, in meglio.

Le tante scale di Scala
Dunque un paese di scale, di santi, di montagna,  di mare e di una torre contesa, che domina il paesaggio, nata per la difesa e che ora rientra spesso nelle cartoline amalfitane ma come ci tengono a precisare gli abitanti, non è di Amalfi!  Attraverso un sentiero dentro il cuore della montagna si arriva  alla famosissima Torre dello Ziro, perfettamente individuabile anche dal mare sulla cima della dorsale stessa. Il nome arabo le fu attribuito a causa della sua forma cilindrica, che somigliava a quella di un contenitore tipico per la conservazione di olio e cereali. La torre dello Ziro fu costruita per arginare il pericolo dei saraceni, una torre di avvistamento e di difesa che ha il suo  alone di mistero legato alla leggenda della  triste storia della duchessa di Amalfi, Giovanna d’Aragona che qui fu rinchiusa e uccisa insieme ai suoi figli. Si dice che proprio la Torre dello Ziro fu la prigione e la tomba di Giovanna la Pazza, la regina di Spagna, figlia illegittima di Ferdinando I d’Aragona che all’età di dodici anni, andò in moglie al duca di Amalfi Alfonso Piccolomini. Uomo dissoluto e corrotto, il duca in capo a pochi anni la lasciò vedova e madre di due figli, alla guida di un Ducato praticamente in rovina. Giovane, ma soprattutto caparbia, riuscì a risollevare il governo e, all’epoca una donna non era ben vista se possedeva doti di indipendenza e capacità organizzativa, dunque scandali,  pettegolezzi e maldicenze accompagnarono Giovanna fino all’oramai nota etichetta di  “la Pazza”, i fratelli decisero di soffocare lo scandalo, cosicché lei ed i suoi bimbi vennero rinchiusi nella torre, e qui vi rimase fino alla sua naturale “forma liberatoria” dovuta alla morte…

Pontone frazione di Minuta prov Salerno.jpg (558×415)
Scala in conclusione è un piccolo borgo dai tanti colori, dai visi rugosi, dagli scorci mozzafiato e  con così tante scale che per trasportare i pesi sono più utili gli asini delle macchine. Il visitatore di questa antica e nobile località, ricca d’arte e di cultura, o l’amante di trekking,  potrà ammirare paesaggi inconsueti,  camminare nei percorsi alla scoperta dei più suggestivi scorci sul mare per riscoprire il fascino rurale e la tranquillità della montagna, perché Scala offre nel suo paradiso terrestre sospeso tra cielo e mare la sua grande ospitalità.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :