Un matto da legare (Antonio Banderas) viene dimesso dal manicomio e rapisce un’attrice porno (Victoria Abril) di cui è invaghito. La chiude nel suo appartamento e la lega al letto. Le funi saranno sciolte solo quando lei si dimostrerà veramente innamorata di lui, decidendo di volerlo sposare.
Questa la bizzarra ed eccitante idea di fondo di Atamè – Légami! di Pedro Almodovar. Lo spunto è provocante e provocatorio, ma la riuscita è in parte deludente, poiché non così audace come le premesse. Infatti i primi 30-40 minuti sono frizzanti, ritmati, scanditi da un montaggio palpitante e da una colonna sonora (realizzata dal maestro Ennio Morricone) da film giallo con sprazzi horror. Almodovar inizia a giocare coi generi e con la settima arte, inserendo lunghe sequenze di metacinema, pescandole dal set del paralizzato ma sessualmente pimpante regista Maximo Esperjo (interpretato da Francisco Rabal). Tra cavi scoperti e imbracature, vento e pioggia artificiali, personaggi trash e sfigurati, esploriamo il set. Poi pian pianino il film perde smalto e mascara, si adagia, non osa più. L’animo ribelle del malandrino Pedro si affloscia… continua a leggerlo su www.bizzarrocinema.it cliccando QUI