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Leggendo “Fables”

Creato il 15 gennaio 2014 da Salvatore Cugliari

Leggendo

Come avevo preannunciato sulla mia pagina facebook, oggi, 15 gennaio 2014, partirà una rubrica mensile che si chiamerà “Leggendo…”. In questa piccola rubrica ho intenzione di recensirvi le mie letture ma sopratutto, attraverso essa e il mio portale, miro a sfatare un luogo comune alquanto ridicolo e infondato secondo il quale i fumetti sono delle letture da bambini, non istruttive e noiose. Ebbene si, avete capito benissimo, i libri che verranno trattati prevalentemente in questa rubrica saranno di genere fumettistico. Spazierò dalle serie a fumetti, alle graphic novel, arrivando così ai manga. Spero apprezziate questa mia scelta. Buona lettura!

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Le fiabe sono, da millenni e millenni, il microcosmo fantasioso all’interno del quale i più piccini si identificano e cercano un punto di riferimento. Sono loro che attraverso la voce di mamma e papà mettono a nanna i bambini, trasmettono morali e insegnamenti e rassicurano i fanciulli con il più classico dei finali: “vissero felici e contenti”.

Chi di noi non ricorda Biancaneve, Cappuccetto Rosso, I tre porcellini o Riccioli d’oro? Chi di noi non muore dalla voglia di raccontare, in un vicino o lontano futuro, al proprio figliolo una storia semplice, genuina, in cui prevale l’amore e all’interno della quale il male non viene quasi per nulla menzionato?

Per chi non conosce minimamente “Fables”, sappia che la fiaba, intesa come racconto strettamente per bambini, descritta in precedenza, non ha nulla a che vedere con il racconto (tutt’ora in corso) di Bill Willingham. Appena sfoglierete il primo numero di Fables sarete portati, non dico a cancellare i valori e la personalità di un personaggio fiabesco, ma  quantomeno a rivalutarli. Bill Willingham, con un’idea che reputo geniale, riesce ad immergere il lettore nel “backstage” delle fiabe.  Riesce a stravolgere la natura stessa delle fiabe mettendo in discussione il “lieto fine”, sbattendoci in faccia avvenimenti drammatici e  molto “focosi” e facendoci riflettere sulla natura cruenta che in passato le fiabe possedevano.  In Fables il bene e il male sono ben distinti ma, spesse volte, finiscono per intrecciarsi in maniera metafisica. Per cominciare a inabissarsi nell’universo di “Fables” è necessario, a mio parere, dimenticare le vecchie storie, le vecchie fiabe; o meglio, integrarle parzialmente in ciò che l’autore di questa serie, Bill Willingham, ci offre e ci propone.

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Piè di pagina - Fables è stata pubblicata in italiano in volumi che riprendono le raccolte statunitensi originali, basate sugli archi narrativi della serie. Nel 2002 ha avuto inizio la pubblicazione di alcuni volumi brossurati (attualmente 19) in formato 16,8 cm × 25,7 cm. Da circa 4 mesi RW Lion ha deciso di rendere disponibili anche in edicola i seguenti volumi in un formato più ridotto e in bianco e nero (che peraltro è la serie che sto acquistando regolarmente). Il prezzo del formato più ridotto è di 2,95 €.


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