Lo scandalo democratico
Creato il 20 aprile 2013 da Bagaidecomm
@BagaideComm
Parlare male del Partito Democratico e dei suoi dirigenti è più facile che parlare male di Berlusconi. Ma quello che è successo in questi ultimi giorni ha del vergognoso.Come sempre accade, l'elezione del Presidente della Repubblica è uno dei momenti più concitati della vita politica italiana. E anche in questo mese di aprile in cui la cosa meno pazza è sembrata essere il meteo, se ne son viste e sentite di tutti i colori.Il Partito Democratico, cioè quel partito che ha "non vinto le elezioni", forte della quasi maggioranza assoluta dei Grandi Elettori Presidenziali, ha deciso di cercare la massima condivisione possibile. Cosa giustissima, visto che il Presidente della Repubblica è il rappresentante di tutto il popolo italiano. Ma per popolo italiano si intende quella porzione di Paese costituita da persone oneste. Quindi, a logica, se anche il Presidente non fosse condiviso, per esempio, da Silvio Berlusconi, non ci sarebbero problemi.E invece i luminari di centrosinistra han pensato bene di andare a chiedere un parere ad un uomo che se nel curriculum mettesse un estratto del codice penale si risparmierebbe un sacco di tempo.Sono comparse le prime rose di nomi ed alla fine ha prevalso Franco Marini: un ex tutto che non ha mai concluso nulla di significativo e che non è nemmeno stato eletto nella sua terra, l'Abruzzo (viene il sospetto che gli Abruzzesi lo conoscano sul serio).Bruciato Marini, anche grazie all'intervento di Matteo Renzi, si è passati a Romano Prodi. Sul conto di Romano Prodi se ne sentono molte, quasi tutte sbagliate. Romano Prodi, lo dico per coloro i quali le pagine di stampa internazionale sono un mondo inesplorato, è uno dei politici, se non il politico, maggiormente stimato all'estero: sfido chiunque a trovare un tedesco che non chiami l'ex Presidente del Consiglio "Il Professore" o a trovare uno studente di economia cinese che non si dica più che soddisfatto per aver potuto seguire le sue lezioni universitarie. Anche in questo caso però c'è stato l'intervento di Renzi (che in effetti non può azzeccare due scelte di fila: sarebbe un dramma), che mosso dalla sua immensa ambizione ha dimenticato che in ballo c'era il futuro del Paese e non il suo e, dopo aver raggiunto un accordo con quel volpone di Massimo d'Alema (ma mica lo voleva rottamare?), ha affossato anche la candidatura del Professore Bolognese.Ma, visto che la sorte sembra essere benevola con il Partito Democratico (altrimenti non si spiegherebbe la valanga di voti che continua a prendere nonostante i mille disastri che ha combinato), restava un'ultima grande possibilità: votare il candidato del Movimento 5 Stelle Stefano Rodotà. Che gran Signore sia Rodotà lo dimostrano l'affetto che quotidianamente lo investe e, da ultimo, la reazione contraddistinta da grande classe e senso dello Stato che ha avuto a quanto è successo alla Camera.Ma Bersani, che forse è riuscito a fare più danni dopo le dimissioni, ha pensato bene di puntare sull'usato sicuro (ormai vicino alla rottamazione a dire la verità): Giorgio Napolitano.Ora, al di la delle critiche che qualsiasi persona di buon senso può muovere nei confronti di Napolitano, sorge spontanea una domanda: ma se nemmeno dei grandissimi Uomini come Pertini e Ciampi sono stati riconfermati, cosa passava nella testa dell'ex segretario del PD?La risposta è ovvia: bisognava trovare un modo per salvare Berlusconi e poter continuare ad interpretare la parte dei suoi oppositori per racimolare ancora qualche voto.Ma se a questo punto, dopo tutto quello che è successo, c'è ancora qualcuno che crede che il centrosinistra sia il contrario del centrodestra, che Massimo d'Alema sia un estremista comunista, che Matteo Renzi sia il leader del futuro... Beh allora quel qualcuno si merita un Presidente come Giorgio Napolitano.
Carlo Battistessa
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