Lo Scandalo fondiI: una richiesta di scioglimento per infiltrazioni mafiosi, un autoscioglimento, una rielezione di uomini “presenti” cullusi con la criminalità.

Ancora polemiche a Fondi , comune laziale del sud pontino, per la riconquista del Comune da parte di esponenti della precedente giunta di centrodestra. Sindaco di Fondi , con il 55,6% di voti , è stato letto De Meo , titolare nella precedente giunta dell’assessorato dell’Urbanistica pesantemente censurato dal prefetto Frattasi con la sua relazione sulle collusioni con la criminalità organizzata.

La relazione chiedeva di sciogliere il consiglio comunale. “Il settore dell’Urbanistica – scriveva il prefetto – ha oggettivamente agevolato interessi economici di un pregiudicato affidato al clan Balocco di Rosarno”. Frattasi prende in considerazione anche la vicenda della costruzione di 30 appartamenti finiti nelle mani del clan camorristico dei Mallardo e posti sotto sequestro.

L’elezione di De Meo e di 12 consiglieri della maggioranza è già stata spunto di polemica in Commissione Antimafia fra opposizione e Ministro dell’Interno. Il Pd ha chiesto al Ministro come si sente dopo che a Fondi sono tornati al potere, gente a cui aveva chiesto lo scioglimento per la passata giunta.

Nella relazione il prefetto fa il nome dell’attuale sindaco , riferendo che l’ex assessore era a conoscenza del sistema di collusioni. Maroni non ha voluto rispondere, affermando che era una scelta del consiglio dei ministri.

Da quando è entrata in vigore la legge sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali , dal 1991, tutti i 192 decreti di scioglimento sono stati accolti dai rispettivi consigli dei ministri. Fondi segna uno spartiacque nella strategia di contrasto alle infiltrazioni mafiose: diversamente da quanto avvenuto negli ultimi 20 anni e quanto prevede la normativa, il governo Berlusconi non ha sciolto per mafia , ma per motivi ordinari.

A Fondi c’è stata una controtendenza rispetto a tutta l’Italia , la percentuale dei votanti è aumentata – 81% contro il 75% del 2005 ed ha registrato un plebiscito per la Polverini : 72,6%. Tutto è rimasto come prima , quei funzionari della precedente giunta che erano indicati come collusi sono rimasti in servizio.

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