Una giornata caratterizzata dalla forte emotività che i cittadini provano nell’ascoltare le allarmanti notizie del TG de La7 che ci restituiscono una fotografia della nostra condizione attuale veramente drammatica: il carrello della spesa è diventato il triplo dei salari. Il prezzo della benzina segna un vero e proprio record: +20,8%. Il tasso di disoccupazione è altissimo. Il potere di acquisto degli italiani è sempre più basso.
Un Italia con tanti problemi da affrontare. Ad aprile il rincaro annuo del cosiddetto carrello della spesa, cioè i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), è del 4,7% un valore, superiore al tasso d’inflazione (3,3%), che risulta il più alto da settembre 2008. La vita costerà sempre di più e sarà condita dalla recessione. E tra disoccupazione, cassa integrati, mobilità, i giovani, scoraggiati attendono un futuro che si prospetta sicuramente difficile.
Il Primo Maggio cade quest’anno proprio mentre gli italiani attendono il prossimo salasso sulle bollette per il salvataggio nazionale. Queste le brutte notizie in campo sociale. Una situazione che grida vendetta. Mentre spunta all’orizzonte una revisione per tagliare gli sprechi. Il governo ha nominato “commissario per la razionalizzazione della spesa” un manager con fama da risanatore, ristrutturatore, di tagliatore di costi: Enrico Bondi, che dovrebbe puntare a risparmi immediati per il rilancio all’economia a favore delle imprese ormai stremate. Scelto da Monti per “capire e individuare” dove lo Stato sperpera e tagliare, con l’obiettivo di risparmiare senza più pesare sui cittadini che oramai si sentono in mano a vere sanguisughe politiche o tecniche.Bondi il cacciatore, ha il compito di definire il livello di spesa per ogni voce, un terreno di caccia che toccherà, province, scuola, pubblica amministrazione, organi, uffici, enti locali, regioni, per assicurare una riduzione della spesa per l’acquisto beni e servizi e per recuperare 4,2 miliardi di euro ed evitare che in autunno scatti un aumento automatico dell’IVA di due punto percentuale. Siamo in mano a colui che è riuscito a guadagnarsi nel corso della sua carriera la fama del “risanatore” riuscendo a rimettere in sesto i cont
i della Parmalat, riuscirà a risanare anche l’Italialat?Monti, vuole usare l’accetta anche nelle spese pubbliche. I tagli dunque, almeno in teoria, sono partiti, e i partiti, come reagiranno, chiedendo un intervento meno invasivo? Alzeranno le barricate per continuare a beneficiare della loro privilegiata condizione, lasciando il peso del salvataggio nazionale ben risposto nelle tasche degli italiani?
Prima eravamo un popolo di poeti, santi e navigatori… poi di commissari tecnici, e ora di risanatori. Da creatori di arte e cultura a un popolo di grigi e mediocri ragionieri. Tutti a fare i calcoli di quanto si risparmierebbe tagliando a destra e a manca…e in attesa del miracoloso risanamento, non ci resta che… goderci la Festa dei pochi lavoratori rimasti, per affogare le preoccupazioni, almeno, nella musica.