La riforma del lavoro vista da due organi d’informazione. Bianca Berlinguer apre il notiziario di Rai3 con con le parole “pronto lo sciopero e gelido l’equilibrio raggiunto, ora la parola al Parlamento”. Enrico Mentana :” E’ il primo giorno di primavera, giornata molto forte per quanto riguarda l’accordo sul mercato del lavoro, mancato l’ok della Cgil all’art.18″.
Dopo lo strappo con la Cgil, i telegiornali valutano
l’impatto politico del mancato accordo sulla riforma del mercato del lavoro. E il quadro che si para davanti non è rassicurante. La Cgil reagisce duramente, è la fine dell’illusoria unità sindacale, la divisione tra i partiti è aspra, il Pd è in seria difficoltà, dilaniato tra governo e sindacati e ora la riforma verrà presentata come legge delega. Non si da per vinta la
Camusso e proclama lo sciopero generale. “non si tratterà di una fiammata di breve periodo, ma di iniziative capillari e incisive nel tempo”. Vuole cambiare le cose, perché crede che, con questa riforma l’articolo 18 ”non farà più da deterrente” ai licenziamenti”. La battaglia sarà dura, afferma
Mentana, la tensione è grande, la Cgil vuole modificare l’accordo con una lunga stagione di lotte.
Landini: “questo provvedimento è grave, lo contrasteremo, su tutto”.
Uil: ” La via più efficace è quella di intervenire sui gruppi parlamentari”.
Monti: “La Cgil ha espresso il proprio dissenso sull’articolo 18. Tutti gli altri hanno dato il loro consenso. Per il governo la questione è chiusa”.
La modifica dell’articolo 18 è una questione importante e fa scattare fibrillazioni varie. Il Pdl è soddisfatto, il Pd no, la rottura con i sindacati procura problemi e si rischia la spaccatura, il malumore è diffuso e tutti sono nell’occhio del ciclone.
Bianca Berlinguer intervista
Massimo D’Alema in collegamento da Montecitorio: Crede che il governo avrebbe potuto valutare meglio le proposte dei sindacati? – ” In questa riforma ci sono aspetti positivi come il sistema degli ammortizzatori”. – Se non si arrivasse alle modifiche, il Pd la voterà? – “E’ piuttosto difficile parlare oggi di cosa sarà presentato in Parlamento come legge delega, noi lavoreremo per correggerla e migliorarle anche perché il testo sul’articolo 18 mi sembra confuso e pericoloso, chi valuterà il licenziamento? Non è possibile lasciare solo alle imprese la decisione”. Riuscirete a restare uniti? – ” Tutti hanno detto che bisogna migliorarla, io consiglierei maggior cautela e di comportarsi come una grande forza di governo che risponde ai cittadini” .

L’intenzione dunque è di “spiegare, spiegare e spiegare” che altra via non c’era e il lavoro diventa una bella gatta da pelare. In tempi di crisi come questi, non conviene mettere alla prova la capacità di controllo di emozioni del popolo, come la rabbia. Sarebbe come mettere un pezzo di carne nella bocca di un lupo affamato e tentare di toglierlo dopo.