Magazine Cucina

Lo yogurt? Lo preparo io . . . ;)

Da Birdin

Lo yogurt? Lo preparo io . . .  ;)
Accade spesso che più ci si dedica alla cucina, più ci si appassiona alla preparazione dei piatti, agli ingredienti, alla loro origine, alle letture sul tema, tanto di più cresce una sensibilità verso quello c'è di più semplice. E allo stesso tempo comincia a sembrare innaturale quello che per una vita abbiamo considerato scontato. Per esempio, io ho sempre pensato che fare il pane è cosa solo da panettieri o da esperte massaie di una volta, che i biscotti si fa prima a comprarli, lo yogurt sta nei frigo dei supermarket in forme, gusti, colori e contenitori degni dell'esposizione in un qualche Guggenheim. Poi ho cominciato a fare i biscotti e mi sono accorta che era un attimo: impastare, dare forma e sfornare spesso si fa nel giro di mezz'ora.Il pane ho cominciato a preparalo per amore. Per amore dell'Irlanda e di un sapore misterioso che, grazie alle letture sugli splendidi blog che sono in rete, sono riuscita a recuperare. E così il mio primo pane, l'irish soda bread, mi ha riempito di stupore, tanto da darmi la fiducia (e la soddisfazione) per provarne altri.E, vi dicevo, ho scoperto anche l'ingrediente segreto che tanto m'aveva fatto amare quel pane, il buttermilk o latticello, per preparare il quale mi sono ritrovata pure con un panetto di burro  nato come per gioco.Insomma, le cose vengono davvero piano piano, quasi senza che ce ne accorgiamo, eppure a un certo punto ci rendiamo conto di quanto abbiamo camminato, di quanto abbiamo scoperto e imparato e della gratitudine che ci nasce nei confronti di coloro che mettono a disposizione degli altri conoscenze ed esperienze, permettendoci di migliorare.In questi giorni, ad esempio, mi è venuto in mente lo yogurt della mia amica Alessia. Durante l'ultima vacanza che ho passato a casa sua a Nyon, non so quanto yogurt sono stata capace di mangiare. Aprivo il suo frigo e trovavo la caraffa di vetro sempre a disposizione. E lei si crogiolava di soddisfazione per la sua creatura, perché lo faceva in casa. Senza yogurtiera e senza polverine, senza  pozioni e alambicchi. E questo è il bello. Scoprire che mangiare bene, vivere in modo più responsabile e togliersi certe soddisfazioni è davvero più semplice di quanto spesso si pensi. Anzi, evita sprechi, code, plastiche, conservanti, perdite di tempo. Ci semplifica la vita.E poi diciamolo, è troppo bello invitare qualcuno e uscirsene con nonchalance dicendo: ti piace? l'ho fatto io... ;)Così, m'è proprio presa una gran voglia di fare anch'io lo yogurt, col "metodo Alessia", così semplice che fino alla fine ero sicura che non venisse, che non avrei trovato quella crema candida e profumata, ma al massimo un'acquetta fermentata. Invece, grazie al buio e al calore, ingredienti fondamentali, l'esperimento è riuscito. Ed è da ieri sera che scucchiaio yogurt, perchè è buonissimo! Più buono dei più buoni di quelli che sono in commercio, garantito!Lo yogurt? Lo preparo io . . .  ;)
ingredienti
1 l di latte intero fresco
2 cucchiai di yogurt bianco
Il latte alla base della preparazione deve essere fresco (no uht) e intero, magari alta qualità o addirittura possiamo utilizzare latte crudo da reperire alla centrale più vicina. Farlo arrivare al bollore in una pentola d'acciaio coi bordi alti e spegnere il fuoco non appena il latte comincia a fare schiuma e salire. Togliere la panna che si è formata e lasciare intiepidire coperto con un coperchio, per evitare contaminazioni con i batteri. La temperatura ideale a cui il latte deve arrivare è 38°C, ma se non si dispone di termometro è sufficiente sentire quando arriva ad essere appena tiepido, quasi a temperatura ambiente.In un contenitore di vetro o di plastica (il risultato è garantito con entrambi) con coperchio ermetico versiamo due cucchiai di yogurt. Quanto più è fresco lo yogurt, meglio sarà. Se usiamo quello dolce, avremo uno yogurt delizioso e delicato! Mescoliamo i due cucchiai di yogurt con 4-5 cucchiai di latte, così da amalgamarli. Poi versiamo lentamente il resto del latte, giriamo dolcemente e chiudiamo col coperchio. Accendiamo per un minuto il forno alla temperatura minima (50°C), spegniamolo e mettiamo al suo interno il contenitore avvolto da un plaid. Volendo possiamo lasciare la lucina accesa. Il mio forno non mi permette di farlo da spento, ma questo non ha compromesso il risultato.Lasciare il contenitore fermo e al buio  per 8 ore o per l'intera notte. I fermenti faranno tutto il lavoro, a voi solo il piacere di una scorpacciata. Quello che avanza si conserva 3-4 giorni in frigo.P.s. Dopo 8 ore il mio yogurt era morbido e cremoso, ma se voi lo amate particolarmente compatto potete lasciarlo riposare fino a 10-12 ore.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine