Lost in Yamato
Parte Seconda – 2009 – Kansai & Osaka
Seconda Puntata con il nostro viaggio del 2009, la prima volta in Kansai alla scoperta di Osaka!
mercoledì 12 agosto 2009
4 – edizione ridotta
Cari e fedeli monitor-spettatori, mi duole annunciarvi che l’edizione odierna del vostro blog preferito, nonché unica vostra fonte di autentica gioia giornaliera, andrà in onda in versione ridotta e senza supporti visivi a causa dello spostamento dell’intera redazione da Tokyo ad Osaka.
Noi della redazione (l’intero intervento verrà redatto con l’utilizzo del pluraria maestatis, perciò fatevi l’abitudine) confidiamo in un trasloco semplice, lineare e professionale come tutto qui del resto, ciò nonostante faremo un giro esplorativo per analizzare il punto di ritrovo dell’avvenieristico strumento di trasporto che ci catapulterà dalla prima alla terza città del Giappone:il bus!
Di certo la redazione è preoccupata per poche potenziali problematiche, la prima l’insieme degli strumenti redazionali da trasportare (i bagagli) per ora lasciati al precedente indirizzo redazionale (il ryokan di Shibuya), ma soprattutto eventuali esigenze fisiologiche da espletare senza un posto fisso dove espletarle (evitare di farsela addosso prima di stasera).
Per ultimo, ma non meno importante, il timore di emanar un leggero olezzo questa sera per via della temperatura mite (35 gradi) e del leggero tasso di umidità (83%) che comporta una sudorazione forse leggermente eccessiva (si suda come maialini a star fermi all’ombra).
Ma non temete, vi terremo aggiornati in seguito sull’esito dell’avvincente trasloco, sapendo quanto siete in trepidante ansia per l’incolumità e benessere della vostra redazione preferita!
12/ago/2009 11.18
Ultimato il giro esplorativo, per fortuna che la redazione è stata così previdente, con il peso dei voluminosi strumenti redazionali non si sarebbe trovato il “meeting place” così facilmente! Si è inoltre individuata nelle immediate vicinanze apposita smoking area e Starbucks dove rifocillarsi e pulirsi un po con le salviette umidificate appositamente inventariate. Una siffatta e prestigiosa redazione intercontinentale deve presentarsi al meglio alla folla delirante che nel Kansai sarà già in incredibile e trepidante attesa!
Aggiornamento veloce da Ginza, temo l’ultimo da Tokyo per oggi, sono rifocillato, caffeinato e sfumacchiato a dovere in attesa di partire, ci si vede a Osaka!!!!
Gabriel Voyager (–
–) Warp From My iPod Touch
giovedì 13 agosto 2009
4 al 5 – edizione straodinaria!
Ok, se qualcuno di voi vuole cimentarsi in una prova di sopravvivenza che manco una settimana di survivor in una foresta cambogiana armato solo di victorinox, può prendere la linea Yamanote in piena ora di punta da Shibuya a Shinjuku con valigia e zaino a seguito!
Terrificante! Nessun addestramento militare, paramilitare o dei guerriglieri kmer Rossi può preparare a qualcosa di lontanamente paragonabile, porterò sempre con me le ferite indelebili!
Raggiungo comunque il locus ameno individuato stamane, una deliziosa piazzetta, proprio dall’altra parte della strada rispetto al meeting place, fra gli immensi grattacieli del Keio Plaza e del Hoat Royale, con tavolini per tutti e smoking area all’aperto, circondati da Starbuks e bagni pubblici strafighi, quelli giapponesi per intenderci.
Dopo aver cenato, con bagagli a carico, nel bel Starbucks, con cameriera che visto il mio manifesto tasso di distruzione dopo esser sopravvissuto a stento alla yamanote, mi prende in simpatia e mi tratta come uno reale inglese invece che come il solito dignitario straniero (ve lo detto vero? Qui venite sempre, sempre, sempre trattati con una cortesia incredibile) e sto come un papa in paradiso!
Quando lo Sturbuks chiude, prendo il mio bel caffè portatile e mi dirigo ai tavolini in mezzo alla piazza, godendomi la bevanda calda, la notte fresca e un’ottimo libro. Ogni tanto mi alzo per andare a fumare nella smoking area lasciando le valigie al tavolino, perché non ve lo detto? Qui nessuno tocca mai, mai, mai niente.
Avvicinandosi l’ora della partenza vado alla rest room royale, che qui è un bagno pubblico normale, e mi do una sistematina veloce pensando che se ho scavolato il punto d’incontro non è un casino… è un’apocalisse.
Invece il luogo era giusto
La tipina al banco del check-in (un tavolo da campeggio traballante) mi sorride contenta di dare un volto a quel nome scritto in romanji quando tutti gli altri della lista sono in katakana o hiragana. Parte in quarta con l’inglese, poi ci ripensa e mi scrive tutto, orario di partenza e banchina, che poi è quella accanto, che tenera, pensa che mi perda come un rincitrullito gaijin… in effetti…
13/ago/2009 06.16
Terza e penso ultima sosta prima di raggiungere Osaka… Sono nel Kansai!!! Scusate se non sono molto arguto e dalla prosa coinvolgente come sempre, ma mi hanno metaforicamente sbattuto giù dal letto.
Non mi ha granchè esaltato questo viaggio in bus, di per se il mezzo non è niente male, ma troppa biomassa sgnaccata tutta insieme per troppo tempo, va bè fra un’ora arrivo a Osaka e mi sparo una colazione come Dio comanda. Per i servizi igienici sono a posto, mi son fatto tutte le soste secondo l’aurea regola del viaggiatore solitario: se puoi falla anche se non ti scappa
13/ago/2009 11.14
Ultima ora!! Sono a Osaka, fatto il check-in al residence e trovata una wi-fi a scrocco!
Welcome in Kansai
Gabriel Voyager (–
–) Warp From My iPod Touch
giovedì 13 agosto 2009
5 – yakuza 2!!!!
Meglio che vi abituiate subito, mi sentire spesso citare un videogame chiamato Yakuza 2, per metà ambientato a Dotomburi il quartiere dei divertimenti di Osaka… cavoli adesso ci sono dentro!!
Non pensavo fosse possibile ma fa immensamente più caldo che a Tokyo, tremendo! Inoltre devo capire come funziona qui il fumare per strada, lo capirò stasera quando cala il fresco
Adesso sono seduto a sorseggiare una spremuta… sulla spiaggia! c’è un locale con pavimento di sabbia, sabbia vera, fine, da spiaggia e tavolini da esterno poggiati sopra, sulle pareti filmati di palme e mare, sono matti qua a Osaka
Oggi mi sono un pò dato all’esplorazione delle vicinanze, sono a due passi due dalla fermata del metro di Shinbashi, discretamente assai centrale, sono a due passi due da Dotombori, ho individuato un AM-PM qui vicino (una catena di supermercati di grandezza variabile, dal piccolissimo al piccolo aperti 24 su 24 e 7 giorni su 7, a Tokyo vi sono altre catene del genere, Family Mart, 7store, Lawson ecc…) decisamente comodo per prendere beni di prima necessità a qualsiasi ora si rientri, anche alle 4 di notte, pensare che gente fa la spesa alle 4 di notte, mentre torna a casa dal lavoro…
Inoltre camminando sulla strada principale che sembra un pochino la impersonale copia di Omotesando ad Harajuku (Tokyo) ho scoperto una filiale di CityBank con bancomat aperti 24 su 24 che accettano Maestro e Cirrus e poi… giuro che non l’ho fatto apposta! Pensare che volevo andare a vedere sul sito dov’era a Osaka… ehm… come dire… sono ad un isolato dall’Apple Store di Osaka
Piccola disgressione, questo Netbook è tanto carino, ma windows fa schifo oltre ogni immaginazione e Picasa3 è pessimo, manca integrazione fra i programmi, aggiungere una foto al blog è una palla tremenda (“Blog this” stò cavolo, non ti fa scegliere il post, ne inizia sempre uno nuovo) insomma come avrete notato preferisco 1000 volte scrivere e pubblicare i post con quella meraviglia partorita da un genio che è l’iPod Touch ;D
Dotomburi mi fa un’effetto strano, è un miscuglio di Shibuya (molto meno j-pop, molto più reggae) e Kabukicho (molto meno oscuro e più luminoso). Un bel quartiere, gli abitanti di Osaka sembrano più allegri e meno sostenuti dei Tokyesi, però… ma…
Ecco non voglio far quello della capitale, ma ci sono delle cose a cui mi devo abituare a sentirne la mancanza e che adoravo a Tokyo.
Primo l’espresso! Tokyo è pieno di Dotour, Segafredo, Tully, Starbucks, Excelsior, Cafè Veloce ecc… preparano tutti un’espresso ottimo, con tazzina, cucchiaino e tutti i crismi del rituale del caffè come piace a me, qui a Osaka non c’è ne sono!!! solo un misero Starbuks nel sottosuolo vicino alla metro e ti danno Nescafè in un bicchiere di carta! AAAARRGGHHH!!!
E dire che sono nel quartiere dei locali notturni, dello shopping, del casino e divertimento, se non sono qui mi sa che non ci sono proprio… sigh…
Secondo le sigarette! Non ci sono smoking area! Qui si buttano le cicche per terra dove trovi cicche
si fuma… per prima cosa fa tutto leggermente zozzo, poi si spezza il rituale della passeggiata con sosta alle smoking area che tanto mi piaceva a Tokyo… uffa!
Va bene è passato solo un giorno a Osaka, mi devo abituare a ritmi, gusti, abitudini diverse però oggi, ecco come dire, Osaka non mi ha ascoltato, una delle cose belle di Tokyo e che non fai a tempo a desiderar qualcosa che eccolo li, hai sete? Starbucks, ha voglia di fumare? smoking area, hai voglia di una pausa come si deve? Doutor, hai fame? Ristoranti eleganti con menù in doppia lingua, qui invece tanto cibo tradizionale che devo imparare a gustare, solo che, insomma, mi sento un pochino trascurato, Tokyo mi ha viziato troppo
Domani mi alzo presto e vado a Kyoto, prendo il metrò fino a Umeda (la mia tessera Suica del metrò di Tokyo alla fine qui non valeva, ho dovuto farmene un’altra: ICoca) e poi con occhietti smarriti di gaijin disperato mi rivolgo alle bigliettaie e mi faccio spiegare, magari mi vale la ICoca e non devo fare neppure il biglietto.
Domani vi racconto ‘sto splendore di residence qui a Osaka che ho avuto la fortuna immensa di prenotare! Muci Muci!
venerdì 14 agosto 2009
6 – The Castle
Oggi sono stato un pochino biricchino, mi dovevo svegliare presto (8:00) per andare a Kyoto, ma ne la sveglia del residence ne quella del mio cellulare sono riuscite nell’intento e fallendo miseramente mi son svegliato alle 10!
Ero in effetti ad epocale debito di sonno dopo il viaggio e ne avevo in effetti un pochino di bisogno, così decido di prendermela comoda, fare il bucato e rimanere a Osaka.
Ma parliamo un po di questo residence: un palazzo alto alto e stretto stretto che è un vero e proprio residence, la camera ha il frigo (prontamente riempito dopo una visita da AM- PM) un forno a microonde, un tavolo, un televisore, un bagno grande con vasca, connessione LAN, aria condizionata con telecomando e sopratutto chiave elettronica personale. Entro, vado direttamente al quarto piano senza passare per la receptionist, infilo la chiave elettronica, entro, mi infilo le ciabattine, mi metto la vestaglia giapponese e sono a casa
Al secondo piano c’è la receptionist e le lavatrici con asciugatrice, inoltre ti regalano il caffè la mattina, così mentre faccio il bucato faccio colazione sereno e tranquillo, con 400 yen (3 euro) ho le cose pulite e asciutte.
Fatto tutto esco, è una giornata meravigliosa, giro l’angolo e bum! Un caffè sta aprendo e servono caffè illy!! Certo apre alle 12 non si può far colazione, ma la giornata decolla insieme alle quotazioni di Osaka dopo un bel caffè in tazzina, sul dehor fumando in serenità.
Dove andare oggi? Sfoglio la guida di Osaka che ho preso a Maruzen, una librearia ad Oazo a Tokyo di 6 piani con un piano di libri in inglese e addirittura uno scaffale di libri in italiano. La guida è carina e ben fatta, certo non le tre pagine della lonely di Kyoto che dedicava a Osaka ed ha una sezione del meglio e nel meglio c’è naturalmente il secondo castello del Giappone: il castello di Osaka!
Essendo già stato al primo (palazzo imperiale, ebbene si, sono l’imperatore, lavoro al CSI perché fare l’imperatore è più noioso) e al terzo (castello di Odawara, l’anno scorso) non potevo che tappare il buco andando al secondo
Arrivo al grande parco che incorona il castello pronto per una lunga camminata sotto il sole arido e cocente… in verità faceva un caldo che manco nelle fornaci di Satana, ma era pieno di viali alberati e sapendo la regola, la regola omnia in casi di questo genere: camminare piano piano piano, piccoli lenti passettini per cercar di eguagliar il metabolismo di una lucertola, sopravvivo all’attraversata.
Bisogna peraltro munirsi dell’unico, vero, autentico e indispensabile accessorio del turista in Giappone: l’asciugamanino tascabile: ci si deterge, lo si bagna e lo si usa come salvietta, in fondo non lo consiglia come necessario anche la “guida galattica per autostoppisti”?
Sopravvivo all’attraversata e arrivo davanti all’entrata dell’altura del castello, qui ci sono dei chioschetti che preparano cibo tipico, fra cui le famose polpettine di Osaka (non mi chiedete il nome!) consigliate anche dalla nonnina del Ryokan di Tokyo. Prendo quelle e una specie di frittata strana, i tipi del chiosco dicono qualcosa ridendo, penso del tipo: “ma questo straniero magrolino riuscirà a mangiarle tutte queste cose”? Li sorprendo spazzolando tutto e sfoggiado un uso professionale delle bacchette
Dopo un caffè in lattina, un paio di sigarette e una sosta ai box sono pronto e… spettacolo! Meraviglioso! Il castello con il museo interno, vista panoramica all’ottavo piano è una delle cose più belle visitate in Giappone, conoscendo poi la mia passione per l’ars militarie
Ci credo che sia orgoglio e vanto per Osaka!
Rimango fino al tramonto, voglio fotografarlo di giorno e di notte illuminato d’immenso e qui sfoggio una tecnica di piedistallo a libro e pacchetto di sigarette che sorprende tutti i fotografi con treppiedi veri e Nikon da paura, infatti pieni di vergogna si inginocchiano al mio ingegno e operano il rituale taglio del cordino Nikon in segno di sconfitta ;D
Quando ho terminato di sfoggiare le mie arti fotografiche sopraffine, mi volto e… tutto lo spiazzo antecedente il castello è vuoto! Oddio! Da bravo italiano, imbevuto di terrore mediatico da 15 anni, in un parco al buio, da solo, in terra straniera mi spavento un pochino… considerando che saranno un paio di KM di parco prima di raggiungere la fermata del metro.
Tremante mi incammino e nell’ordine: torme intere di gente che fa footing, intere secchiate di gente che esce da un concerto presso un auditorum all’aperto, qualche centinaio che cavoleggia allegro in una piazza centrale al parco… tutti tranquilli, famiglie, bambini, ragazze che corrono da sole serene e mi do dell’idiota e do dell’idiota al popolo nostro intero, perchè accidenti non possiamo viver sereni e tranquilli come i giapponesi???
Prendo il metro (ovviamente tranquillo ad ogni ora) e giungo al “mio” quartiere: Shinbashi ed ho voglia di tempura! mi infilo in uno dei tanti grattacieli dopo aver visto le pubblicità dei ristoranti all’ingresso. Quando vi sono i ristoranti, bar e quant’altro spalmati in verticale in tutti i grattacieli, addirittura vi sono palazzi con solo locali in verticale, questi espongono la loro “brochure” al primo piano (che è il piano terra in Giappone) presso l’ingresso. Spesso vi sono Floor Guide da prendere e consultare sereni mentre si salgono i minimo 10 piani di questi grattacielini.
Mi dirigo all’undicesimo di questo grattacielino per poi scendere al nono nel caso non mi piacessero i posti, esco dall’ascensore vetrato esterno goduto del paesaggio che ecco aprirsi un ristorante italiano con una vetrata meravigliosa sulla parte ovest di Osaka!
Mi dico e che ca###o la tempura la mangio domani, entro, chiedo della vetrata e intraprendo una lunga e per fortuna fruttuosa chiacchierata con la cameriera che tenta di tradurmi il menù solo in giappoidioma.
Goduto come budda nel nirvana, con una carbonara, un bicchiere di rosso e per finire un espresso vero e buono il tutto innaffiato da sfumacchiamento libero di fronte alla vista mozzafiato dalla vetrata panoramica all’undicesimo piano di Osaka ovest… medito che Osaka oggi ha guadagnato qualche miliardo di gozziliardi di punti, Tokyo è sempre in testa, ma Osaka è li li dopo oggi.
Dopo essermi goduto questa cena guduriosa come poche (certo direte voi, chissà quanto sarà costata! … 15 euro (1980 yen), tutto compreso, accompagnamento all’ascensore e ciao ciao con la manina incluso, in Italia che ci mangi con 15 euro? e dove? … appunto …) mi dirigo verso Dotomburi, quando ecco aprirsi un’altra viuzza: Soemon-cho, carina e la serata continua.
Buon ferragosto a tutti! io spero di passarlo a Kyoto ;D
Fine Seconda Puntata, alla prossima per visitar la famigerata Kyoto!
つづく