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LUCA ZAIA "Il Napolitano che conosco io è quello che parla di federalismo non come scelta ma come necessità"

Creato il 22 settembre 2010 da Madyur

“Il Capo dello Stato aveva il dovere di dire ciò che ha detto: è il Garante della Costituzione . Da qui a dire che abbia parlato contro la Lega , ce ne corre” Esordisce così Luca Zaia , il governatore veneto.

I leghisti hanno riscoperto Cavour come federalista tradito dai Savoia. Eppure quella citazione è inequivoca : non parla di capitali reticolari

“Cavour aveva un problema: il Papa re. Lo Stato pontificio. Quella dichiarazione parla del fatto che Roma debba diventare italiana”

Eppure , il Presidente l’ha scelta. Le pare casuale?

“Il Napolitano che conosco io è quello che parla di federalismo non come scelta ma come necessità. Di federalismo come leva per creare una classe dirigente adeguata soprattutto al sud”

E come si concilia il sostegno a Napolitano con le capitali decentrate della Lega?

“Napolitano ha il dovere di difendere la Costituzione , ma il Parlamento ha il diritto di modificarla. E di mettere il paese al passo degli Stati più avanzati come Regno Unito, Germania e Olanda , che il processo di decentramento hanno già iniziato”

Decentramento che costerebbe un mucchio di soldi . Ritiene avveduto spenderli in un momento così difficile?

“Noi pensiamo ad un soft landing, un atterraggio morbido. Non pensiamo possa avvenire dalla sera alla mattina. Ma neppure si può ingessare tutto per sempre : se si fosse pensato solo ai costi , non so se l’Italia sarebbe stata unificata. Il punto è che ministeri significa anche alta formazione per i nostri giovani , significa un Paese che non è ridotto a un solo modello ma è innervato da tutte le culture che lo compongono”

Il trasferimento dei ministeri , tuttavia, non era nei programmi

“Non è lei che si debba fare solo quel che c’è nel programma. Sul federalismo, abbiamo visto governatori come Polverini e Caldoro accettare la sfida. Sui ministeri , credo che troveremo molti alleati. Ma bene ha fatto Roberto Calderoli a immaginare un percorso di iniziativa popolare. Il potere tutto concentrato in un solo chilometro quadrato , la bulimia senza fine, ormai vanno stretti a molti, non soltanto alla Lega”

L’Inno, il Tricolore , le capitali reticolari . Non ci sono problemi più urgenti?

“A noi non interessa la provocazione. Siamo gli interpreti di una volontà del popolo che chiede decentramento , catene decisionali più corte , rispetto delle comunità. Non mi scandalizza che per ricordare questi temi fondamentali , si individui anche qualche tema , è il caso di dirlo , di bandiera”


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