da qualche giorno tante amiche mi mandano per posta o per facebook i link agli articoli sulla scoperta dell’osso del tarso appartenente a un A. afarensis (la stessa specie di lucy).
(La foto l’ho rubata qui, dove potete trovare anche un approfondimento abbastanza esaustivo sulla notizia)
la notizia è la seguente:
“lucy camminava bipede”.
lo si sapeva già in effetti che lucy era bipede, ma nel suo scheletro quasi completo mancava un pezzettino, quel “quasi” era giustappunto un piede.
lo si sapeva già però perchè se da un lato mancava un piede, dall’altro invece avevamo il femore, che aveva l’attaccatura dell’anca tipica dei bipedi.
Tim White aveva già dimostrato tanti anni fa questa cosa, ergendolo a mio supereroe preferito assieme a Don Johanson: i due avevano proprio scoperto lucy insieme, mentre alla radio della jeep suonavano “lucy in the sky with diamonds”.
Ho già fatto tanti pipponi su Lucy, il bipedismo e company, però in questi giorni di donne in cammino la storia di Lucy mi torna spesso alla mente.
mi torna alla mente perchè le impronte che a Laetoli furono lasciati da animali verosimilmente appartenenti alla stessa specie di Lucy, impronte lasciate sulla polvere di un vulcano in eruzione da un gruppo di ominidi che si allontanavano forse per mettersi in salvo, sono impronte che potremmo trovare su una delle nostre spiagge, di due adulti e un bambino, che, alla velocità di circa un metro all’ora camminavano esattamente come noi.
mi torna in mente perchè tra le conseguenze morfologiche del bipedismo c’è l’ingrandimento del volume cranico, col conseguente aumento per lo spazio da dedicare al cervello, cosa che non tutti hanno usato.
mi torna in mente perchè un’altra conseguenza dell’ingrandimento della scatola cranica e dell’andatura bipede è “il parto doloroso”: le donne Homo sapiens sono le uniche, fra tutti gli animali, a “partorire con dolore” e non perchè abbiano mangiato una mela proibita, ma perchè si sono alzate in piedi per guardare oltre l’orizzonte delle pecore e delle capre.
noi, che non siamo le nipoti di mubarak, ma quelle di lucy, camminiamo ancora con la schiena dritta, col capo alzato, con gli occhi oltre i cespugli della savana e col mento rivolto verso il sole.
siamo donne.
erette.