Magazine Per Lei

LUI&LEI.; Let's talk about sex

Da Nina
LUI&LEI.; Let's talk about sexUh uh uh, Roba forte.
Tema scottante questo, lo so, ma voglio osare oggi, spingermi un po' oltre con voi  e parlare del leit motiv, del must della nostra vita di cacciatrici, del cardine, del fulcro attorno a cui ruotano le nostre esistenze:
l' amato e odiato sesso.
 Red lights on e si dia inizio alle danze.
Premetto, in questi anni e approfondendo la conoscenza di molte di voi ho imparato che, al di là delle differenze tra le esperienze, ci sono invece molti punti di contatto che ci accomunano. Mi sono immaginata questa strada della ricerca di un figlio come un percorso a tappe obbligate (o a ostacoli, che a volte è lo stesso) che tutte, prima o poi siamo chiamate ad attraversare. Non ci si può esimere purtroppo. C'è chi sta più avanti nel cammino e certe cose riesce a viverle con maggior distacco e consapevolezza, peccando a volte di eccessiva sfiducia e rassegnazione, laddove le cacciatrici alle prime armi, più inclini ai facili entusiasmi così come agli altrettanto facili scoramenti, hanno invece dalla loro l'energia e la positività di chi non conosce ancora il peso di certe sconfitte.
Mi ricordo come ero io, anni fa, pivellina e inesperta. Facevo spesso la parte della motivatrice, che inneggia alla fiducia, alla speranza, ancora carica com'ero di energie e convinzione. Mi ritrovavo a sottolineare l'importanza del non perdere di vista se stesse, come donne, perchè prima di tutto ci siamo noi. E poi la coppia, l'intesa e la spontaneità da salvaguardare a tutti costi. Che ancora i miei interessi spaziavano oltre e fuori la maternità.
E lo facevo con donne che magari dopo anni di tentativi erano, a ragione, maggiormente prese dal problema, un attimino più coinvolte rispetto a me che avevo appena cominciato e avevo quell'ingenuità e quell'innnocenza che in loro ormai si era prosciugata. A ripensarci mi avranno odiata, o compatita (vedrai vedrai, poi ne riparliamo povera illusa). Perchè ci credevo che sarebbe arrivato poco dopo e allora perchè starci a pensare tanto?
Il debutto di Nina.
E il sesso nella prima fase? Era semplicemente uaaau, ancora non inquinato dalle delusioni, dai calcoli, dalle aspettattive ansiogene, dalla paura di vederle tornare di nuovo.
Ricordo che ce la spassavamo alla grande Io&Lui, ovunque e comunque, esaltati all'idea di poter creare la vita, all'idea che quegli attimi di estasi e condivisione, di sublimazione, avrebbero avuto come effetto collaterale una gravidanza. E le sedute (si si avete letto bene, ci dedicavamo abbondanti ore di benessere e piacere, altro che Spa) che terminavano con la mano di Lui sulla di Lei pancia, e giù di sospiri e sorrisetti maliziosi e sogni ad occhi aperti e cuoremio e "ti immagini se" e "magari stavolta". Fino a spingersi oltre ponendoci questioni squisitamente pedagogiche "cosa faresti se ti chiedesse, se facesse, se volesse".
E facevamo anche di peggio, partivamo in quarta con l'immaginazione e arrivavamo al punto in cui eravamo già alle prese coi problemi educativi di una figlio adolescente. E io proponevo saggiamente di metterlo alla porta verso i 14 anni per poi riammetterlo tranquillamente in casa superate le paturnie adolescenziali.
Sono insopportabili in quella fascia di età. Come dite? Che una vera madre non lo direbbe mai? Ops scusate non credevo fosse una cosa tanto orribile da pensare. Ma che ci posso fare io se si trasformano in parassiti stronzi e arroganti? Meditate mamme meditate.
Detto ciò vale la pena di ricordare anche quei magici momenti del po in cui Lui era pieno di attenzioni e premure, manco fossi già incinta. Che bello era approfittarne per assecondare la mia parte opportunista e fancazzista.
Come me la godevo a sentirmi dire cosa potevo tranquillamente demandare a Lui. Ah bei tempi quelli. Davvero.
Saperlo che sarebbero durati così poco avrei aggiunto il carico pretendendo di più.
Profittatrice che non sono altro.
La scientificazione dell'amore.
Ma tempo qualche mese e ho iniziato a applicare le mie doti di matematica esperta facendo due più due.
E sono passata al piano d'attacco. E via di stick ovulatori, controllo del muco, "calendari rosa", rapporti mirati fino a teorizzare anche il Kit base di sopravvivenza della donna cacciatrice.
Al secondo mese, va da sè, già ero stressata da tutti quei calcoli e dal sesso a comando, la mia libido intrappolata, messa in gabbia e costretta a esprimersi in un recinto. Ricordo bene anche quelli, di giorni, ma con meno gioia devo dire. Ricordo anche il suo sguardo terrorizzato. E le sue occhiaie. Poraccio, lo aspettavo al varco, non faceva in tempo a tornare e posare la borsa da lavoro che mi trasformavo in una ninfomane fuori controllo. Salvo poi sentire che la carica e la convinzione (nonchè l'eccitazione in verità) mi abbandonavano pian piano.
Non sono mai stata portata per l'amore on demand, è spoetizzante davvero. Non c'ho il bottone io.
E il po? Un incubo! Attenta ad ogni minimo segnale del corpo, cercavo di interpretare ogni più piccolo sintomo.
Lui mi trovava spesso incollata al picci a googlare alla ricerca disperata di risposte, manco on line ci fosse stato l'oracolo ad aspettarmi. E vi giuro che in quel periodo mi sono fatta una cultura, gran parte del mio bagaglio cultural-esperenziale posso tranquillamente ricondurlo a quei mesi lì. E non immaginate le cose assurde che ho trovato...domande surreali che pretendevano persino una risposta. A dire il vero trovavo il passatempo anche divertente, per il suo lato comico e grottesco. Potevo leggere cose del tipo : "Oggi camminando ho avvertito una fitta all'utero, come uno spillo. Potrebbe essere un sintomo?" oppure " La sensazione di bollicine nella pancia potrebbe significare che sono incinta?" o addirittura " Prima stavo ridendo come una matta sul letto col mio fidanzato e all'improvviso ho avuto una fitta all'ovaia. potrebbe essere un sintomo di gravidanza?".
Mhmmm, aspetta che prendo la palla di vetro, o i tarocchi. La gente sta fuori, con l'accuso.
A parte questo parevo affetta da d.o.c (disturbo ossessivo-compulsivo), ogni tre per due ero al bagno a controllare, mi avranno preso per incontinente al lavoro in quel periodo. Non appena potevo, coglievo l'occasione per una palpatina di controllo alle tette per testare il grado di durezza. Ero diventata così esperta da accorgermi anche delle minime variazioni di consistenza. Cercavo di sondare ogni più infimo e insignificante doloretto, convinta che se ci fosse stata vita su Marte me ne sarei accorta, perchè qualcosa sarebbe stato diverso dal solito.
E la sera non mancavo di fare un elenco dettagliato a Lui di tutto quello che avevo registrato durante la giornata, e vi assicuro che non mi sfuggiva nulla. Pesante davvero.
I rapporti per lo più si concentravano in quei giorni, ma spesso ero così tesa che non solo non me li godevo, ma me ne uscivo con pretese assurde e finivo col riversare su di Lui la mia ansia da prestazione. E Lui non poteva permettersi stanchezze o svogliatezze varie, diventavo una belva. Tempo 4 mesi e dopo l'ennesimo attacco isterico accompagnato da crisi di pianto inconsolabile l'ho preso una sera da parte e gli ho detto che forse era il caso di cambiare registro e strategia, perchè io mi stavo esaurendo. Mi stavo trasformando in una potenziale serial killer (plausibili vittime, le donne incinte). L'ho visto riprendere colore e sospirare sollevato.
Poi ha pronunciato queste sole parole (a ripensarci quella volta mi sono sparata IL monologo, one woman show):
- Sono d'accordo, speravo tu te ne accorgessi -
E lì ho capito che avevo messo a dura prova la sua pazienza e la sua capacità di sopportazione (e vi assicuro che ne è ben provvisto, di entrambe), era alla frutta, un altro mese così e sarebbe finita come nei film, defibrillatore alla mano e qualcuno che grida: "Lo stiamo perdendo lo stiamo perdendo".
Perciò ci siamo presi una pseudo-pausa, nel senso che abbiamo cambiato approccio: basta stick e calcoli, free love, quando ci và. Tradotto: "tanto ormai lo sappiamo quando ovulo no? Ecco in quei giorni vedi che devi fare".
E il po preso con estrema filosofia, tanto ormai ero grande abbastanza da sapere che i sintomi non significano un' emerita ceppa, e conoscevo il mio corpo così bene da capire, con un largo anticipo, se le rosse sarebbero tornate a farmi visita. E puntualmente tornavano. I primi mesi mi deprimevo, poi pian piano ho preso la sana abitudine di non illudermi più, così da non rimanere delusa e di rifornire mensilmente la mia scorta di assorbenti, che tanto co sti chairi de luna.
Ecco quindi già fin qui mi pare abbastanza chiaro che il sesso svincolato dalla procreazione non era più contemplato da tempo immemore, perchè anche quando l'avessimo fatto appassionatamente e lascivamente, era comunque sottinteso. Una sorta di a-priori, qualcosa che dai per scontato e non serve che lo espliciti, come il soggetto sottinteso in grammatica. Come un condimento o una spezia, dava colore e sapore ai nostri incontri, li arricchiva aggiungendo quel nonsoche con discrezione.
Voglio essere Moana.
Poi succede che fai l'isteroblabla e La gina ti dice "Nina le sue tube così come sono non le daranno una gravidanza". Black-out totale. Il sistema che crasha. Chiamatemi per favore una task force di psicoterapeuti che ho bisogno di essere giudata nel lungo percorso dell' elaborazione e dell' accettazione.
E per un certo, consistente, periodo non riesci ad avere rapporti con Lui, perchè ti pare (ti pare?) che la cosa si sia un po' svuotata di senso, o almeno del senso che fino a quel momento gli avevate dato. E insieme capite e non ci vuole una scienza, che dovrete trovargliene uno nuovo, senza sapere bene nè quale nè come, ma con una certa urgenza anche. Un libretto d'istruzioni? Non ce l'abbiamo? Per ora sguazzi nel NO-sense, ci affoghi proprio. E Lui? Lui ti dice che ti rispetta e aspetta e passano le settimane e si vede lontano un miglio che soffre come un cane abbandonato e dimenticato sul ciglio della strada poraccio. E tu? Tu ti senti una merda perchè, semplicemente, non sei interessata all'articolo, non hai più uno scopo (e senza scopo... non scopo. Passatemela). In più sei anche un pochettino in crisi come donna e devi ricostruire la tua identità sulla base della nuova informazione ricevuta su di te, neo-reginetta dell' infertilità, eletta "Miss tube disfunzionali". E trasformare tutta la rabbia, la disillusione, lo sconforto e il leggittimo rodimento di culo in qualcosa di buono, di utile. Ma ci vuole tempo.
E allora prenditelo, quel tempo. Ma quant'è? Diosololosà.
Figurati a me, con tutta questa massa confusa di pensieri e paure che mi inquinavano le giornate, quanto mi poteva fregare di fare sesso. Ma non ci pensavo proprio, che i miei problemi erano altri. Tipo "ma ti rendi conto che tutte le volte che c'ho sperato, mi sono auto presa per il culo? Ma ci pensi che tutte le stupide manovre e attenzioni del post-coito messe in atto, te le potevi allegramente risparmiare? E la bella favola che mi raccontano da quando sono bimba che ci faccio? Posso buttarla al cesso. E con tutti i sogni di gloria del po mi ci posso anche pulire il cool.
Che è stato tutto inutile, porcadiquellazozza, sia quella volta in cui ho fatto così, che quella volta in cui ho detto quella cosa lì, TUTTO INUTILE mavvaffanculo mannaggiamè". E ti passi in rassegna ogni momento, maledetta inclinazione al masochismo. E prendi una decisione, dai cazzo, che cosa vuoi fare da adesso in poi? Non lo so cosa voglio, ma so cosa è sano e giusto fare: recuperare uno straccio di rapporto con Lui, di contatto fisico, first of all e il resto, verrà da sè, immagino (leggi spero ardentemente).
E così è stato, la sfida definitiva per me è stata proprio questa: re-inventarci una nuova sessualità, fatta solo di Noi, di desiderio di condivisione, di scambio intimo e totale, senza uno scopo "altro", ma fine a se stessa, diciamo così. Niente più amore per creare la vita, ma via libera al generoso intento di darsi l'un l'altro piacere. Ebbasta.
E ti paresse poco. E fosse facile dopo anni e come conseguenza del fatto che non puoi avere figli "naturalmente".
Ma so che nessun desiderio di maternità mi distoglierà mai dalla cosa che più conta nella mia vita: Lui.
E non è retorica, ve lo assicuro.
E poi sono uno scorpione, che tra i segni zodiacali è decisamente il più passionale, quello, per intenderci, che ha la nomea di essere anche un po' erotomane. Difatti io non potrei vivere senza sesso. Mai. Mo ve l'ho detto.
La prima volta che ci abbiamo ri-provato è stata più che altro un tentativo di riavvicinamento. Perchè si trattava prima di tutto di sondare il terreno, il mio, e vedere da dove dovevamo cominciare a ricostruire.
Nel senso che dovevo rendermi conto di come stavo messa, ecco. A sicurezza di me, intraprendenza e capacità amatoriali. Ho scelto la mattina (e non a caso) per l'esperimento, l'ho svegliato ed è andata esattamente come immaginavo: ero. un. ghiacciolo. Conclusione: c'ho parecchio da lavorare ancora, mi serve decisamente altro tempo. Ho battuto vigliaccamente la ritirata e Lui non ne ha sofferto troppo, un nano secondo dopo era crollato di nuovo. Sospetto anche che non ne conservi memoria, per questo meglio la mattina. Conosco il mio pollo.
La seconda volta ero un mezzo ciocco di legno (che vi ridete, ho detto mezzo, parliamo di un miglioramento), impacciata manco fosse la prima volta che ci toccavamo. E a metà sono scoppiata a piangere, come una candida verginella. Fare l'amore ti và a toccare dei tasti, delle parti che non credevi di avere ancora così scoperti, esposti.
E succede che cominciano a sanguinare e diventa difficile arginare l'emorragia senza che l'altro se ne accorga. Forse è per questo che evitavo il confronto intimo? Eh? Comunque ho capito che era quello lo scoglio da superare....
infatti la terza possiamo assolutamente considerarla La Bella. Davvero liberatorio.
Riscoprirsi capaci di andare oltre e superare i propri limiti. E farlo con quella freschezza, quella leggerezza che da troppo tempo non sentivi più. E giocare agli amanti, con quell'urgenza, quel bisogno di appartenersi e mettersi a  nudo, affidarsi all'altro, completamente. Abbandonarsi e lasciarsi andare in un modo nuovo, che non credevi più di saper fare. Una conquista gente. Tra le sfighe e i problemi sto imparando a muovermi agilmente, devo riconoscermelo proprio. E che volete, mi consolo così.
Ve lo dico, quasi quasi è meglio addesso che prima. E non intendo fermarmi qui.
LUI&LEI.; Let's talk about sex

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