Qui in Brasile esistono molti bravi attori comici. Potremmo parlare iniziando da Chico Anísio, morto purtroppo nel marzo di quest’anno, o di Renato Aragão, in arte Didi, o Bruno Mazzeo, o tanti altri giovani e meno giovani, famosi o appena conosciuti. La lista è veramente lunga.
Ma un comico che a mio parere supera tutti non è un attore, ma bensì un politico e ex-presidente. Si, stiamo parlando proprio di lui, Luiz Inácio Lula da Silva, o Lula il Mollusco, come più preferite.
Non ci credete? Allora torniamo un attimo indietro nel tempo, nel lontano 2011. In un mercoledì del 4 maggio, durante una cena nel lussuoso buffet Fasano di São Paulo, il nostro amato commediante, davanti a un pubblico di banchieri e importanti invitati della Bank of America/Merrill Lynch, nella sua quarta conferenza a pagamento, avendo come tema… nulla, ha esternato affermazioni tipo:
“Wall Street não gosta de mim, mas o chefe deles gosta” (Wall Street ha un capo?)
“Tem que falar português em aeroporto americano, eles têm que entender o que a gente fala” (evidentemente il portoghese brasiliano è diventata una lingua universale, migliore dell’esperanto)
“A alta da inflação no Brasil não tem causas estruturais. É um fenômeno passageiro, com causas externas, e será revertido graças à ação decidida do governo e da sociedade. A presidenta Dilma já tomou medidas” (questa è veramente bella!)
Ma il massimo della comicità avvenne quando Lula declarò, senza falsa modestia:
"Quando peguei esse País, só tinha miserável. E eu, operário sem um dedo, fiz mais que o Bill Gates, Steve Jobs e esses aí".
Cosa dire davanti a queste affermazioni? E cosa poteva dire Thomas Montag, presidente della Global Banking della Bank of America, e gli altri illustri invitati. Evidentemente fare il comico in Brasile rende bene, perché a Lula hanno pagato 250 mila dollari per sentire queste frasi. Penso che neanche il grande Chico Anisio poteva immaginare, nella sua fertile mente, simili assurdità.
Ma con Lula e Co. tutto è possibile.