Io lo immagino piccolo, foruncoloso, con il mento sfuggente, un principio di calvizie, denti da coniglio e Famiglia Cristiana in tasca, ma probabilmente sono prevenuto perché in realtà niente gli impedisce di assomigliare a un surfista californiano. In ogni caso la questione è di attualità perché il rettore della cattedrale di San Vito a Praga ha detto che d’ora in avanti per entrare in quella chiesa ci sarà un doppio regime: gli atei pagano, i credenti no. Naturalmente qualche ateo vorrà fare il furbo e fingersi credente per non pagare, ma il rettore è categorico: un ateo si riconosce subito. Richiesto di essere più preciso, ha detto vagamente che gli atei hanno la macchina fotografica, ma la cosa non sta in piedi perché questo significa non far pagare tutti i visitatori che non hanno la macchina fotografica o che magari se la sono messa in tasca, a meno che non si voglia passarli ai raggi X come si fa negli aeroporti. Così la domanda rimane di attualità: qual è il look di un credente?
Una cosa è certa: io devo averlo, perché sono sempre entrato gratis nelle chiese che fanno pagare gli atei (sì, quella di San Vito a Praga non è l’unica). E non soltanto nelle chiese ma anche nelle moschee, ovviamente togliendomi le scarpe e qualche volta travestendomi da arabo per ingannare gli scaccini che si rifiutavano di credermi un musulmano bosniaco. Qualcuno dirà: ma se non sei credente, perché ci tieni tanto a entrare nelle chiese e nelle moschee? Che domande, perché non servono a niente, così sono meravigliosi esempi di architettura fine a se stessa. E tutti sanno che, quando non e costretta da noiosi vincoli come i disimpegni, gli spazi abitabili o il girobraccio, l’architettura dà il meglio. Ecco perché negli edifici religiosi potete vedere i più favolosi esempi di romanico, gotico, barocco o moresco, a parte il fatto che le chiese sono anche ottimi strumenti musicali. Non esiste una migliore cassa di risonanza per un organo, provare per credere.
Dragor
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