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Ma guarda che roba : non hanno soldi poveri possidenti

Creato il 21 luglio 2011 da Andrea21948

 2 YACHT SU 3 INTESTATI A NULLATENENTI, +6,7% NEL 2011.

ROMA – “Tornano a solcare i mari italiani i mega Yacht intestati ai nullatenenti. Crescono a dismisura i poveri possidenti, +6,7% nel 2011. Il 64% degli yachts di lusso che circolano in Italia, sono intestati a nullatenenti o a pensionati con la social card, prestanome di facoltosi imprenditori, per evadere le tasse.” Questo è quanto emerge da nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto di “Contribuenti.it Magazine”, presentata oggi a Ischia all’apertura del convegno “Fisco in barca”. di Fisco Tour 2011. Sono poveracci, dalle dichiarazioni dei redditi irrisorie, presumibilmente prestanome di imprenditori e professionisti che in questo modo eludono il fisco o, peggio ancora, fanno affari d’oro con la malavita organizzata, i proprietari di dei più bei yacht che circolano in Italia.
Secondo lo studio dell’Associazione Contribuenti Italiani che saranno prossimamente pubblicati sul magazine “Contribuenti.it”, elaborato su dati de Lo Sportello del Contribuente e del Ministero delle Finanze, oltre la metà degli italiani ha dichiarato meno di 15.000 euro annui e circa due terzi meno di 20.000 euro; di contro, solo lo 0,95% ha dichiarato oltre 100 mila euro, lo 0,17% più di 200mila euro e solo 15 mila persone ha dichiarato un reddito di oltre 300 euro all’anno.
Una fotografia che strida con i dati relativi alle richieste di posti barca che sono cresciuti del 12,3% e agli acquisti di imbarcazioni di lusso. La spesa è cresciuta in Italia nel 2011 del 6,7%. I “ricchi nullatenenti e i poveri possidenti” anche quest’anno hanno destineranno buona parte della loro spesa nella locazione di ville esclusive o per i cosiddetti “passion investiments” come auto di grossa cilindrata (240.000 fuoriserie e suv), yachts, gioielli e oggetti d’arte, nonostante la strategia della tensione messa in atto dall’amministrazione finanziaria. 
“L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Devono scendere in campo gli 007 del Secit per scoprire chi sono gli effettivi proprietari degli Yachts che puntualmente, nei mesi estivi, solcano i nostri mari sbeffeggiando il fisco italiano”.

L’ufficio stampa

 2 YACHT SU 3 INTESTATI A NULLATENENTI, +6,7% NEL 2011.

ROMA – “Tornano a solcare i mari italiani i mega Yacht intestati ai nullatenenti. Crescono a dismisura i poveri possidenti, +6,7% nel 2011. Il 64% degli yachts di lusso che circolano in Italia, sono intestati a nullatenenti o a pensionati con la social card, prestanome di facoltosi imprenditori, per evadere le tasse.” Questo è quanto emerge da nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto di “Contribuenti.it Magazine”, presentata oggi a Ischia all’apertura del convegno “Fisco in barca”. di Fisco Tour 2011. Sono poveracci, dalle dichiarazioni dei redditi irrisorie, presumibilmente prestanome di imprenditori e professionisti che in questo modo eludono il fisco o, peggio ancora, fanno affari d’oro con la malavita organizzata, i proprietari di dei più bei yacht che circolano in Italia.
Secondo lo studio dell’Associazione Contribuenti Italiani che saranno prossimamente pubblicati sul magazine “Contribuenti.it”, elaborato su dati de Lo Sportello del Contribuente e del Ministero delle Finanze, oltre la metà degli italiani ha dichiarato meno di 15.000 euro annui e circa due terzi meno di 20.000 euro; di contro, solo lo 0,95% ha dichiarato oltre 100 mila euro, lo 0,17% più di 200mila euro e solo 15 mila persone ha dichiarato un reddito di oltre 300 euro all’anno.
Una fotografia che strida con i dati relativi alle richieste di posti barca che sono cresciuti del 12,3% e agli acquisti di imbarcazioni di lusso. La spesa è cresciuta in Italia nel 2011 del 6,7%. I “ricchi nullatenenti e i poveri possidenti” anche quest’anno hanno destineranno buona parte della loro spesa nella locazione di ville esclusive o per i cosiddetti “passion investiments” come auto di grossa cilindrata (240.000 fuoriserie e suv), yachts, gioielli e oggetti d’arte, nonostante la strategia della tensione messa in atto dall’amministrazione finanziaria. 
“L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Devono scendere in campo gli 007 del Secit per scoprire chi sono gli effettivi proprietari degli Yachts che puntualmente, nei mesi estivi, solcano i nostri mari sbeffeggiando il fisco italiano”.

L’ufficio stampa


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