Magazine Società
di David Incamicia
Fosse facile... Fosse facile iniziare il nuovo anno all'insegna della fiducia e con un bel sorriso stampato sulle labbra. Fosse facile fingere che sì, in fondo va tutto bene. E che chi continua ad affermare il contrario "è un ladro o è una spia", come direbbe il virile Silvio... O "non è figlio di Maria", come appoggerebbe tosto il canuto Joseph. Perchè chi rema contro è un irresponsabile, anzi di più: è un traditore della Patria e perfino di Dio, perdio! Perchè la verità in questo Paese è stata bandita, ormai rimpiazzata dalle menzogne raccontate H24 e a reti unificate da chi si trastulla con le istituzioni per non risultar a sua volta "bandito" (con tanto di foto segnaletiche), gente che non si sforza più di trovar l'inganno fatta la legge ma riesce a far passare per legge colata ogni sordido inganno. Tuttavia, questo è il momento di invertir la rotta, di curare le depressioni, di portare la luce dove è l'oscurità e voglio spendermi anch'io nell'impresa. Ma per fare in modo che il messaggio arrivi proprio a tutti, compresi i connazionali più popolani e meno colti (le raffinate genti Padane mi perdoneranno tanto scadimento) seguirò l'esempio del "gran maestro della bazzecola"... Sì, parlerò alla pancia del Paese!
E allora daje con l'ottimismo, a ridaje coi cieli sempre azzurri e col futuro soave e magico d'ordinanza che s'è già fatto presente. Che in Italia è er mejo presente der monno e non è vero che ci sta chi soffre... E se davvero ci sta s'attacca ar tramme quel rosso infame! Eh già, perchè nel Wonderland de noantri l'arcobaleno non spunta mai... Robetta per checche quella. No, in Italia si divide tutto in due colori: il rosso e l'altro (che nun s'è capito ancora bene qual è sta nuova tinta...). Dove "l'altro" è il colore ufficiale, quello che piace al boss, quello del bene... non solo di quello che finisce bene ma pure di quello che inizia bene. Mentre il rosso è il colore del male assoluto, dei cattivi e dei nemici, di tutti i nemici: degli ex, post e neo comunisti... pooracci; dei magistrati giudicanti e inquirenti, ma di più dei secondi; delle opposizioni che comuniste non lo nacquero ma se osano contraddire er capoccia lo diventano honoris causa; di chi scende in piazza: precari-disoccupati-cassintegrati-studenti-ricercatori-operai-dipendenti-autonomi-poliziotti-disabili-ammorbati di Terzigno-apolidi Aquilani-immigrati-mignotte e senza tetto... e pure mi nonno per andare a comprare i toscani dal tabaccaio dietro l'angolo; infine, della stampa controllata dal regime delle élite plutocratiche che osa contestare il governo del fare... quel che cazzo je pare! D'altra parte, basta leggere la Gazzetta Ufficiale dei sottufficiali di complemento Belpietro e Sallusti per capire che nun c'è problema, e che sono gli italiani che non sanno spendere gli euri.
Insomma, è proprio ora che ci convinciamo che a menar gramo si fa perdere terreno al Paese... Basta col pessimismo! Nun c'avete un centesimo? Il lavoro non si trova? A fine mese v'aspetta lo strozzino? Fa niente, abbiate fede e fate come Fede: tiratevi su le maniche (e giù le braghe) e imparate a memoria il nuovo canto gregoriano dedicato a Silviocè (© Paolo Guzzanti), il nuovo e unico nostro Signore... meno male che c'è... colui che tutto vede, può e fa... soprattutto se so' minorenni. E coloriamo tutti i muri, case, vicoli e palazzi... Silviocè, Lui esiste... che pure startr'anno so' amari li cazzi! Ma siccome sono un tipaccio insolente, prima di farmi devoto alla causa (sempre vinta... chiedete ar sor Ghedini) voglio assicurarmi che quel che scrivono all'estero è vero, e cioè che se abbandoni il vecchio Dio e passi con Silviocè i sacerdoti del suo culto pagàno... Insomma, ti pàgano. E badate che non è solo questione di posizione dell'accento ma, come testimonia il profeta Scilipoti, di ben altre posizioni pornoidealculturali... che nella vita bisogna sempre aver fiducia, e possibilmente votarla al momento giusto!
Mi sia però concesso un ultimo abominio, di godere ancora una volta del dolce sapore del sacrilegio... Perchè saranno pure cazzate, ma l'Istat (pare che sia una cellula infiltrata dell'ex K.G.B. sovietico, che nel frattempo s'è convertito alla dottrina di Vladimircè, gemellata con quella di Silviocè) ci tiene a far sapere urbi et orbi (ma soprattutto agli orbi) che le famiglie italiane stanno sempre più in difficoltà a causa dell'indebitamento. Ci hanno fatto addirittura un rapporto st'impuniti: "Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia". E io che sono un laicissimo peccatore mi son concesso la licenza di leggerlo... Sapete che c'è scritto? Che nel 2009 (più che nel 2008 e uguale uguale al 2010) le famiglie che non possono far fronte a spese impreviste di qualche centinaio di euro sono aumentate e oggi rappresentano giusto un terzo di tutte le tribù italiane. E sono perfino più indebitate che nel biennio precedente (due punti percentuali in più), quando la Penisola era occupata dalle truppe cosacche del generale Prodiov.
Il disagio (pensa 'n po' che s'inventano pur di gettare merda sull'Italia!) si conferma molto più elevato tra le famiglie con cinque o più componenti (25,8%), residenti nel Mezzogiorno (25,1%) e con tre o più minori (27,1%). Se a questo ci aggiungiamo che l'anno nuovo, come dicono altri istituti di rilevazione in combutta col nemico, porterà in dote a ogni famiglia circa 1000 euro di rincari tra alimentari, benzina, tariffe, assicurazioni e servizi bancari, allora è chiarissimo che c'è in atto un complotto. Qui si vuol sminuire il prodigioso operato del governo del fare... quel che ricazzo je pare! A morte l'Istat, dunque! Meglio dare un'occhiata alle autorevoli agenzie demoscopiche straniere che, come è noto, passano il tempo a raccontare le mirabolanti imprese internazionali de Silvietto nostro, er mejo fico der bigonzo.
Come l'Ipsos Mori, ad esempio, un noto istituto di ricerche del Regno Unito che (vatti a fidà dell'amici) si è azzardato a pubblicare i risultati di un sondaggio sul sentimento di fiducia nell'avvenire dei cittadini europei. Ebbene, pure per i sudditi di Sua Maestà, finita manco a dirlo di diritto nel registro dei rossi cattivi istituito a Palazzo Chigi, gli italiani risultano tra i più pessimisti del mondo. Anzi, su 24 paesi monitorati l'Italia è il fanalino di coda quanto a fiducia in una ripresa nei prossimi sei mesi. Altro che Happy New Year! Nella rilevazione britannica solo 13 italiani su cento si sono detti ottimisti sulla possibilità di migliorare la propria situazione finanziaria da qui alla prossima estate, meno degli australiani e peggio anche degli ungheresi... Proprio un bell'affronto!
A spingere al ribasso l'ottimismo, sempre a detta dei barbari d'oltremanica, sarebbero i soliti problemucci delle cronache degli ultimi mesi, soprattutto le preoccupazioni dei giovani sullo stato dell'occupazione e quelle delle famiglie in genere per la ripresa economica che non arriva. Otto italiani su dieci (mica du' stronzi!) sono infatti convinti che il Paese stia marciando nella direzione sbagliata, mentre venti su cento hanno messo il de-cli-no-mo-ra-le (ma và... e perchè mai?) in testa alle ansie del presente. Interessante pure quel 23 per cento di compatrioti che s'è rotto gli zebedei di queste tasse ribelli e irriverenti che proprio non ne vogliono sapere di calare continuando a disobbedire a Silviocè. Ma è specialmente la paura di perdere il posto che assilla gli italiani ingrati: lo teme il 71 per cento! Capito? Roba da non credersi... Nonostante "Lui", il suo sorriso, il pelo sempre a portata di telecomando, le sue sacre barzellette per tenerci su di morale, la speranza per il futuro si è data alla diserzione lasciando i nostri lidi e trasferendosi nientemeno che a Oriente.
Lo so, sono ricaduto in tentazione. Ho provato a credere ciecamente nei dogmi del berlusconismo e a parlarne la lingua ufficiale ma proprio non mi riesce bene... Giuro però che è l'ultima volta. Da domani niente più piagnistei, niente più vittimismo, niente più prese per il culo al Premier e accuse ingiuste ai fratelli italiani che ancora non aprono gli occhi: chi ama la Patria ha il dovere di credere, obbedire... e farsi fottere! Del resto, è vero o non è vero che una balla ripetuta in continuazione finisce per trasformarsi nell'unica realtà possibile (dovrebbe averlo detto proprio il vecchio zietto di Arcore)? E la vita di tutti i giorni in un grande reality in cui la gente comune diventa protagonista? Per come s'è ridotto il Paese, a confronto quelle smorfiose di veline o quei palestrati di tronisti je fanno 'na pippa! Proprio così... siete voi cari Italioti e care Italiote, per quanto incazzati-delusi-sciancati, che nel regno di Silviocè dovete sentirvi come gli esseri più fortunati del pianeta, il trionfo dell'emancipazione, la rivincita delle opportunità a lungo negate... Viva Silviocè, viva l'Italia (de Sopra e de Sotto, ma più de sopra che de sotto)! E mi raccomando, non scordatevelo manco quest'anno se nonno Giorgione vi richiamerà alle urne. Tutto il resto so' solo fregnacce...
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