“Speravo in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto”. Lo ha detto l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri commentando la decisione della Corte d’appello di Palermo che lo ha condannato a 7 anni per concorso in associazione mafiosa.
‘Se arrivasse la prescrizione direi come Andreotti: sempre meglio di niente’. Il senatore del Pdl così ha commentato la possibilità che le accuse di concorso in associazione mafiosa possano essere prescritte se la Cassazione non si pronunciasse entro il 2014. “‘E’ una possibilità – ha detto – staremo a vedere. I calcoli li fanno gli avvocati e i giornalisti. Io attendo”.
Amareggiati gli avvocati del senatore. “Dopo 20 anni nulla ci coglie più di sorpresa, ma siamo amareggiati. Auspicavamo un esito favorevole già in questo grado, faremo ricorso in Cassazione come avrebbe fatto il procuratore generale in caso di assoluzione’. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale dell’ex senatore Marcello Dell’Utri.
Per il Pg Luigi Patronaggio è stata riconosciuta la colpevolezza dell’imputato per le accuse che gli sono state contestate fino al ’92. Ci riteniamo soddisfatti e pensiamo che sia stata fatta giustizia’. Ai giornalisti che gli chiedevano se la Procura generale chiederà l’arresto di Dell’Utri il magistrato ha riposto: "Non è dato saperlo".
INGROIA. "La condanna di Marcello Dell'Utri a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa conferma la fondatezza delle accuse nei confronti del suo ruolo dimediatore tra la mafia e Silvio Berlusconi. Il ventennio berlusconiano rappresenta un vulnus della democrazia che e' necessario superare riaffermando i principi costituzionali, a partire dal piu' importante: tutti i cittadini devono essereuguali di fronte alla legge. Giustizia e' stata fatta, e' tempo di dire basta alle impunita'". Lo scrive Antonio Ingroia sulla pagina Facebook di Rivoluzione civile, dopo la sentenza nei confronti dell'ex senatore del Pdl.