Arrestati l'ex Nar Carminati e l'ex AD dell'Ente Eur Mancini. Un centinaio gli indagati. L'ex sindaco: "Ne uscirò a testa alta". Operazione dei carabinieri alla Pisana e in altre amministrazioni della Capitale. Sequestri per 200 milioni della Guardia di Finanza. L'indagine ribattezzata "Mondo di mezzo" (Fonte: Federica Angeli - Repubblica)
Maxi operazione in corso a Roma per "associazione di stampo mafioso" con 37 arresti, di cui 8 ai domiciliari, e sequestri di beni per 200 milioni. Un "ramificato sistema corruttivo" in vista dell'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal comune di Roma e dalle aziende municipalizzate con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza è quanto emerso dalle indagini del Ros che ha portato alle misure restrittive e ai sequestri da parte del Gico della Finanza. Le accuse vanno dall'associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati.
A capo dell'organizzazione mafiosa l'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati che, secondo gli investigatori, ''impartiva le direttive agli altri partecipi, forniva loro schede dedicate per comunicazioni riservate e manteneva i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali, con pezzi della politica e del mondo istituzionale, finanziario e con appartenenti alle forze dell'ordine e ai servizi segreti''. Tra gli arrestati anche altri nomi di spicco come l'ex AD dell'Ente Eur, Riccardo Mancini e l'ex presidente di Ama, Franco Panzironi: per i pm romani"pubblici ufficiali a libro paga che forniscono all'organizzazione uno stabile contributo per l'aggiudicazione degli appalti". O Luca Odevaine, ex capo di gabinetto della giunta Veltroni e ora direttore extradipartimentale di polizia e Protezione civile della Provincia di Roma.
Fra gli indagati figura l'ex sindaco della città Gianni Alemanno, la sua abitazione è stata perquisita. "Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza - ha commentato a caldo lex primo cittadino - Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta. Sono sicuro che il lavoro della Magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti".
Coinvolti come indagati anche il consigliere regionale Pd Eugenio Patanè, quello Pdl Luca Gramazio, e il presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti. Nei loro uffici alla Regione Lazio e in Campidoglio sono in corso le perquisizioni dei militari. Ma ci sarebbero un centinaio di nomi negli atti della Procura di Roma. L'operazione di oggi, secondo quanto si apprende, "è solo un primo step e a breve ci saranno altri sviluppi".
E' infatti un'azione senza precedenti quella che, in queste ore, sta mettendo a soqquadro Roma e il suo hinterland. Coordinata da tre pubblici ministeri - Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini - sotto la supervisione del procuratore capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone ha infatti smantellato un'organizzazione che racchiude almeno dieci anni di malavita. Personaggi che hanno solcato la scena della mala capitolina, come il nero Carminati ex della Banda della Magliana (nella foto a destra), ma anche politici e amministratori che hanno favorito e consentito a questo malaffare di radicarsi, di mettere le radici, di infilarsi coi suoi tentacoli ovunque. Ribaltando di netto le regole del gioco. Un intreccio pazzesco, degno di un romanzo criminale, che però è pura realtà.
Ricostruire la trama e gli intrecci che hanno reso possibile tutto questo malaffare è stata un'impresa titanica. Ma una volta capito il verso, criminali e amministratori sono crollati uno dopo l'altro come nel gioco del domino. Protagonisti di uno sconfinato business che sembrava non dover mai avere una fine.
L'indagine, ribattezzata "Mondo di mezzo", è durata oltre due anni. La fine è arrivata. E nella giungla del malaffare sono finite ditte, attività commerciali, traffici illeciti che non si ricordavano più dai tempi dell'epopea della banda della Magliana.
Le perquisizioni scattate all'alba hanno riguardato boss della malavita, come esponenti di noti clan di Ostia, e politici di elevato spessore a Roma. Il reato ipotizzato nei confronti degli arrestati è il 416 bis, l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Reato per cui sono già indagate 51 persone dei clan Fasciani e Triassi di Ostia, e che a dicembre si concluderà con la sentenza di primo grado. Reato per cui a Roma, nessuno mai è stato condannato. Perché, come in un refrain, per anni si è continuato a dire che la mafia a Roma non esiste. Almeno fino a oggi.
I protagonisti
Ecco alcuni dei principali protagonisti della maxi-operazione che ha portato all'arresto di 37 persone, tra cui 'Il Nero' considerato il vero capo della criminalità romana e l'ex ad di Eur Spa e Panzironi, indagato per Parentopoli. Ancora da verificare il ruolo dell'ex sindaco. In manette anche Odevaine, ex capo di Gabinetto del Comune durante la giunta Veltroni (Fonte: Daniele Autieri - Repubblica)
Mala e politica. Criminali e colletti bianchi. I primi nomi che emergono dall'operazione che in mattinata ha portato all'arresto di 37 persone mettono insieme gli ex-Nar con rappresentanti di primo livello del Comune di Roma e delle aziende controllate.
Massimo Carminati - Da molti considerato il vero capo della criminalità romana, Carminati sarebbe secondo le prime indiscrezioni il numero uno dell'associazione a delinquere che negli ultimi anni ha messo le mani su un numero imprecisato di appalti pubblici assegnati dal Comune di Roma e dalle sue società controllate. Carminati sarebbe anche responsabile di attività estorsive nei confronti di commercianti e imprenditori sul territorio romano. Conosciuto da molti come il "Nero" del libro "Romanzo Criminale", Carminati è finito nelle pagine più oscure della storia italiana, dalla strage alla stazione di Bologna fino all'omicidio Pecorelli. Da quei processi è uscito assolto.
Gianni Alemanno - Questa mattina alle 8,30 i carabinieri hanno citofonato all'abitazione dell'ex-sindaco dietro via della Camilluccia per perquisire la sua casa. Ancora da verificare il ruolo che l'ex-sindaco di Roma ha avuto nell'ingresso dell'associazione criminale e delle sue aziende di riferimento all'interno degli appalti più importanti assegnati dal Campidoglio.
Franco Panzironi - Già indagato per la Parentopoli Ama, Panzironi sarebbe un altro dei personaggi chiave dell'associazione criminale. Il suo ruolo sarebbe stato quello di ponte con l'Ama e con tutti gli appalti assegnati dall'azienda romana dei rifiuti. Panzironi ha legato la sua storia recente a Gianni Alemanno, prima guidando l'Unire (l'Ente nazionale per la tutela delle razze equine) quando l'ex-sindaco era ministro dell'Agricoltura, poi passando all'Ama e infine assumendo la carica di segretario della Fondazione Nuova Italia, il think tank politico di Alemanno.
Riccardo Mancini - Altro nome chiave della vicenda è quello di Riccardo Mancini, storicamente legato all'estrema destra romana e in particolare a quella dell'Eur. Mancini ha guidato l'Ente Eur ed è già sotto inchiesta per la tangente pagata da una società legata al Gruppo Finmeccanica per i filobus della Laurentina. Sempre in quella vicenda entrano Lorenzo Cola (consigliere dell'ex-ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini) e Marco Iannilli (commercialista vicinissimo a Massimo Carminati). Tra il 2008 e il 2013 Riccardo Mancini è stato di fatto il referente del sindaco Alemanno per tutte le partite legate alla Mobilità del Comune di Roma. Oltre ad aver avuto un ruolo determinante nell’affidamento dell’appalto filobus della Laurentina, Mancini ha trattato con Lorenzo Cola il possibile ingresso di Finmeccanica negli appalti più ricchi della metro C.
Luca Odevaine - Nella lista dei 37 arrestati eccellenti spicca anche il nome di Luca Odevaine, da sempre legato alla politica romana con incarichi dirigenziali. Tra il 2003 e 2005, infatti, fu il vicecapo di Gabinetto dell'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, e dal 2006 direttore del Gabinetto del Comune di Roma. Inoltre,ex direttore extradipartimentale della polizia e protezione civile della Provincia di Roma.
Riccardo Brugia - In manette anche il braccio destro del capo dell'associazione criminale, Massimo Carminati. Riccardo Brugia è uno storico esponente dell'estrema destra romana: sono noti i suoi rapporti con i fratelli Fioravanti e Alessandro Alibrandi. Nel 1994 partecipa alla rapina della Banca commerciale di via Isarco, a Roma.
Fabrizio Franco Testa - Anche il suo nome figura tra gli arrestati nell'ambito dell'operazione "Mondo di mezzo". E’ stato nominato nel 2009 alla presidenza di Enav-Techno Sky. Marco Milanese, ex-braccio destro dell’allora ministro del Tesoro Giulio Tremonti, confermò nel corso di un interrogatorio che lo sponsor politico di Testa era Gianni Alemanno. E' finito nelle inchieste sugli appalti affidati alla società Arc Trade di Marco Iannilli, commercialista e fedelissimo di Massimo Carminati.
Gennaro Mokbel - Altro arresto eccellente è quello di Gennaro Mokbel, l’uomo che è stato tra i protagonisti della truffa da 2,2 miliardi di euro che ha coinvolto Fastweb e Telecom Sparkle. Mokbel figura inoltre nelle inchieste più recenti su una serie di appalti affidati da Finmeccanica e da Enav alla società Arc Trade di Marco Iannilli, il commercialista legatissimo a Massimo Carminati. Il tramite con la società controllata dal Tesoro era in quel caso Lorenzo Cola, allora uomo di fiducia dell’ex-amministratore delegato Pierfrancesco Guarguaglini.
Giovanni Fiscon - A finire in manette è anche Giovanni Fiscon, direttore generale dell'azienda dei rifiuti Ama e uno degli uomini di fiducia dell'ex presidente Franco Panzironi.
Salvatore Buzzi - Il presidente della cooperativa 29 giugno, iscritta alla Legacoop, una delle realtà associative più grandi e attive in Italia, è stato arrestato questa mattina. La cooperativa si occupa, ad esempio, della manutenzione delle aree verde del Comune di Roma e dei servizi di pulizia in alcune società controllate del Campidoglio.
Mario Schina - Nell'elenco degli arrestati c'è anche Mario Schina, dal 2005 al 2007, durante la giunta Veltroni, responsabile del Decoro urbano del Comune di Roma.
Emanuela Salvatori - In manette anche la responsabile dell'ufficio rom del Campidoglio e coordinatrice dell'attuazione del "Piano rom e interventi di inclusione sociale".
Carlo Pucci - Figura tra gli arrestati anche l’ex-tabaccaio di viale Europa, all’Eur, trasformato in manager da Riccardo Mancini. L’ex-amministratore delegato dell’azienda controllata al 90% dal ministero del Tesoro e al 10% dal Comune di Roma lo nominò direttore marketing, mentre sua moglie, Emilia Fiorani, gestisce alcune aziende controllate dallo stesso Mancini. Con questo ruolo Pucci ha contribuito, insieme a Mancini, a guidare l’assegnazione di alcuni appalti in favore delle aziende legate all’associazione criminale guidata da Massimo Carminati.
...una bella cricca, non c'è che dire... e se Ielo & C. sono riusciti a sequestrare a costoro 200 milioni di euro (due terzi di quanto Renzi ha messo in bilancio per il 2015 per la ricerca), quante altre centinaia di milioni sono state già "consumate", riciclate, nascoste al sicuro? Niente da fare, siamo un paese di merda, e meritiamo di tornare nelle condizioni del dopoguerra, di "partono i bastimenti, 'pe terre assaia luntane". Continuando così, fra un anno saremo noi ad imbarcarci sui commoni, da clandestini, per emigrare in Albania.
Tafanus
0412/1530/1630