Bersani è un uomo concreto. D’Alema un politico fine. Franceschini un combattente esperto. Enrico Letta un abile diplomatico. All’interno di un recinto. Veltroni ha anche lui queste qualità insieme ai difetti che in tutti rappresentano l’altra faccia dei punti di forza; ma possiede un “in più” che nessuno degli altri ha: è capace di evocare un sogno. Non il sogno dell’utopia, ma quello che emerge dalla realtà.
Eugenio Scalfari descriveva così la dirigenza democratica, nel suo editoriale di domenica. Roba da urlo, soprattutto sul politico fine.
Giuseppe Adamoli torna sull’editoriale, con un post scritto oggi:
…dopo il “Lingotto due”, Walter si riprende la scena e molti osservatori, vedi Eugenio Scalfari su Repubblica, ma pure dirigenti autorevoli, quasi lo preconizzano leader del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Sono persuaso che non accadrà ma non è questo che m’interessa mettere in rilevo. Adesso m’importa dire che non vorrei assistere, per l’ennesima volta, alla telenovela Veltroni versus D’Alema o D’Alema versus Veltroni. Con Bersani, Enrico Letta e gli altri a fare le belle statuine.
E conclude:
In questo caso mi metterei anch’io a urlare: evviva Matteo Renzi.
Mi vedo già i titoli e i commenti, i riferimenti ai rottamatori, alle spaccature del Pd e ai terremoti, quando invece Adamoli non fa altro che registrare la storia del centrosinistra degli ultimi venti anni.
Comunque, sono andato a cercare telenovela su Wikipedia, e riporto:
La principale differenza che distingue la soap opera dalla telenovela è la durata: mentre la soap opera è destinata a riscuotere successo e durare per tempi decennali, la telenovela viene programmata per una durata limitata che spazia mediamente dalle 120 alle 200 puntate.
Soap opera: successo e tempi decennali. Telenovela: durata limitata. Nel nostro caso, quindi, dobbiamo inventarci un nuovo genere televisivo.
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake