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Mara Carfagna Evolving

Creato il 17 maggio 2010 da Faith

«Non fa scienza, sanza lo ritener, l’avere inteso» (Divina Commedia, Paradiso V, 41-2) E per intendere bisogna leggere, ascoltare, assistere, partecipare.
E se io avessi avuto un duecento euro da buttare nel cesso, tra viaggio e quota di iscrizione, per intendere ancora meglio, sarei andata qui:
IDENTITÀ DI GENERE E LIBERTÀ due giornate di formazione con il dr. Joseph Nicolosi, psicoterapeuta   Il già noto per i lettori affezionati di questo blog Joseph Nicolosi ha scritto un nuovo libro in cui ci racconta la sua ineguagliabile (si spera :asd: ) esperienza di terapeuta riparativo. Lui ha la taumaturgica capacità di convertire i gay e farli tornare eterosessuali. Il convegno è organizzato dal Gruppo Lot e ha scelto come manifesto un quadro di Van Gogh (chissà che orgoglio) che se passate sull'immagine (naturalmente sul loro sito, mica qui!  ) scoprite anche come mandare il 5X1000 all'associazione. Vi ricordo che il 5X1000 è diverso dall'8X1000, che si devolve alla cara chiesa, è il suo fratello minore, quello che si può devolvere a ENTI CHE SVOLGONO ATTIVITA' SOCIALMENTE RILEVANTI. E noi mica vorremmo farci sfuggire l'occasione di donare i nostri soldi a questa associazione che svolge attività così socialmente utili? :ehm: Scorrendo l'homepage scopro (da una parte con orrore, da una parte con uno psicanalitico sorrisino :asd: ) che questi qui si occupano esclusivamente di spargere il seme della speranza nella conversione.
Ci raccontano la storia di Lot, personaggio legato alla storia di Sodoma, da cui il termine “sodomiti”, simpatico epiteto con cui taluni sono soliti qualificare persone omosessuali. Buffo allora che uno si scelga il nome senza sapere nemmeno di cosa si tratta e che lo sappia, invece, una lesbica atea :asd: . Perchè il peccato che si consuma a Sodoma non è la corruzione dei costumi sessuali, ma l’inospitalità...§ Mara Carfagna Evolving §
Ma scorriamo la pagina... si trovano scritte le solite cose su Nicolosi che è membro APA (fanno bene a dirlo, è uno scempio che ne sia ancora membro, infatti § Mara Carfagna Evolving § ), le solite ipocrite frasi sul diritto di poter criticare senza essere omofobi, e le varie testimonianze, tra le quali la classica, e ormai arcinota al pubblico sanremese,  di LUCA DI TOLVE. Povia non l'ammetterà mai, ma la storia raccontata nella famosa canzone era la sua, e come c'è scritto nel titolo, GUARITO DAL ROSARIO. E allora tutto si illumina. Se è il rosario a guarire, queste non sono conversioni di orientamento sessuale. Sono semplici, "banali", conversioni di fede. Ecco, se mi parlassero di conversioni di fede, farei spallucce e direi un amen per il Signore anche io, giusto per unirmi al ritmo della preghiera :Ops:
E di conversioni di fede si tratta, se vogliamo vedere queste storie con il rasoio di Ockam. Perchè a conti fatti i pensieri e le fantasie di queste persone cambiano molto poco, a cambiare sono i comportamenti, con astinenza sessuale o con un'attività eterosessuale che si limita, in genere a un solo partner. E questi non vi sembrano i presupposti fantastici per un matrimonio?  :lookat:
Direte voi che è un matrimonio orribile, quello dove i pensieri di lui sono per il bel culetto a mandolino del muratore sull'impalcatura del palazzo di fronte, mentre il pisello del medesimo lui è impegnato a ingravidarvi. E invece no, qui vi incastro con le parole stesse di Nicolosi, perchè è lui stesso a dire che quella che si ottiene è una <<pantomima dell'eterosessualità>>. Ma la religione, e in parte qualcosa di simile ce lo dice anche Freud in Totem e Tabù, serve a incanalare, sublimare, certe pulsioni che in ogni caso appartengono all'uomo.
Se mi parlassero di conversioni religiose, cattoliche, capirei, quello che la chiesa dice sugli omosessuali è esattamente questo: tu in quanto omosessuale puoi esistere, ma la tua croce, la missione della tua vita, è portare questa croce, con fede e soprattutto CASTITA'. Il punto della chiesa è NON PRATICARE. Non succhiare e non prenderlo in culo, per dirlo con questo nuovo stile letterario della prosa e della dialettica di cui siamo venuti a conoscenza con Giovannoni :asd:
I Nicolosi, i vari Narth, le varie dottoresse Atzori, i vari medici, psicoterapeuti, vari sedicenti scienziati, invece, vogliono ammantare di scienza queste conversioni. Spesso tirano in ballo uno studio di Spitzer del 2003 sulle conversioni dei gay. Uno studio fatto così metodologicamente male, a partire dal campione (e se sbagli il campione, hai in pratica sbagliato tutto lo studio  ), che, quando è finito il fuoco delle critiche piovutegli addosso, Spitzer chiede infine di dargli comunque retta, AFFIDANDOCI ALLA SUA SUPERSCIENTIFICA BUONAFEDE. Per la serie - Su ragazzi, ve l'ho detto io, ja credetemi -   Articolo 4 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani (testo approvato nel 1997).
Al primo rigo si può leggere:
<<[...] lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni>> Se suona familiare, anche a voi non psicologi, è perchè si rifà alla dichiarazione dei diritti dell'uomo. Questo articolo è il FONDAMENTO ETICO DELLA NOSTRA PROFESSIONE. Proprio nel 1997, guarda tu le sincronicità a volte  , Nicolosi pubblica uno dei suoi testi in cui si può leggere: <<Qualsiasi tipo di autoaffermazione va scoraggiata; solo così si potrà progredire rapidamente>> (Nicolosi, 1997, tradotto in italiano nel 2002, il testo è Omosessualità maschile: un nuovo approccio). Il 1997, a guardare bene, deve essere stato un anno proprio proficuo per questi terapeuti riparativi. E' di questo stesso anno, infatti, un testo del fondatore del Narth dove si può leggere: <<piccole, ma costanti mortificazioni fisiche [sono] estremamente utili per combattere le ossessioni sessuali>> (Aardweg G. van den, (1997) <<Una strada per il domani. Guida all’(auto)terapia dell’omosessualità>>, tr. it. Città Nuova, Roma, 2004). Capito? Questa è pure AUTOTERAPIA, se si vuole. Già fantastico di questi morsetti attaccati ai capezzoli, collegati a una batteria e bzzz bzzzz scossa! ogni volta che ci si affaccia a guardare il mandolino del muratore di fronte  . Una moderna strada per il domani...:aaaa: Tirano per la giacchetta Freud, in quanto fondatore della psicanalisi e quindi fa più scena, dimenticandosi che Sigmund era lo stesso che rimproverava chi gli diceva che gli omosessuali non dovevano accedere al training per fare la psicanalisi e lo stesso che scriveva che   << L’omosessualità non è certo un vantaggio [ultimamente si dice anche questo, causa invidia delle femmine di cui si circondano Dolce&Gabbana], ma non è nulla di vergognoso, non è un vizio, né una degradazione, e non può essere classificata come malattia: noi la consideriamo una variante della funzione sessuale causata da un certo arresto dello sviluppo sessuale >>. Nicolosi&Co. si aggrappano alla faccenda del “certo arresto dello sviluppo sessuale”. Freud descriveva semplicemente un processo, che ha origine in un “arresto” ma che ha come conclusione una manifestazione che non è nè un vizio, nè una degradazione nè una malattia. Nicolosi, ignorando, inoltre, ogni possibilità aperta dalle varie ricerche sulla genetica, sugli ormoni, sul cervello, dice che tutti nascono eterosessuali e che quello sarebbe il destino di tutti alla risoluzione del complesso edipico se questi poveri bambini non avessero la sciagura di avere come padre una figura “inadeguata”, dove per inadeguata si intende che non consente l’instaurarsi di una relazione che consenta al piccolo maschietto l’accesso alla mascolinità. E finalmente giungiamo al momento in cui riconosco un merito di originalità a Nicolosi, che una volta tanto ci consente di dire che non è sempre tutta colpa delle madri :omg: Fatto il danno dal padre (farò finta qui di non scrivere tutto il mio orrore per questa causalità così nettamente lineare e per la totale omissione del ruolo della madre, per me che sono una fan della causalità circolare, ma ancor più a spirale, e che è convinta che madre-padre-bambino formino un fantastico triangolo, che se lo dividi in segmenti viene snaturato completamente :wow:) il piccolo vien su tutto checca :inchino:. Incurante del fatto che la checca effeminata non rappresenta affatto la maggioranza degli omosessuali maschi (e Nicolosi non ci dice nulla degli omosessuali non checche), il nocciolo della terapia riparativa è proprio qui: nel recupero della mascolinità. E questo può avvenire attraverso la terapia e attraverso attività che il frocio può essere invitato a intraprendere come spaccare la legna o dipingere steccati. State ridendo? Pensate abbia fatto una battuta? E invece no! <<Non è raro che gli omosessuali debbano disimparare a evitare di sporcarsi le mani facendo i lavori manuali – spaccare la legna, dipingere la casa, usare la pala o il martello. Devono combattere la propria resistenza a uno sforzo fisico. Per quanto riguarda lo sport, quando si presenta l’occasione facciamo partecipare l’omosessuale a prove sportive come il calcio o il baseball affinché provi veramente a dare il meglio di sé, anche se non otterrà grandi risultati atletici>> (sempre dal succitato magnifico testo di Aardweeg). E le donne? Nicolosi non ci caga minimamente a noi insulse lesbiche. Noi lesbiche siamo sempre sfigatissime. Ci hanno cagato pochissimo sia quelli che non vogliono fare dell’omosessualità una malattia, ma ancor di meno quelli che vogliono curarla. E anche qui, che infami, come sempre le donne in secondo piano. Se c’è tutta questa urgenza di curare gli omosessuali, che poi non fanno i bambini che i preti possono educare (non ho potuto resistere), prima di tutto andrebbero considerate le donne! Sennò queste cominciano a leccarsi tra loro e il maschio virile che finalmente spacca la legna non può ingravidarla nel nome del signore! Purtroppo ci tocca essere ignorate. Tra il 1920 e il 1989 sono stati pubblicati ben 68 casi clinici di omosessualità femminile… in pratica meno di uno all’anno! Non so se le cose negli ultimi 20 anni siano migliorate, ma mi riservo di tenermi il mio scetticismo. Tra l’altro, questi fantastici 68 studi sono serviti per lo più a scoprire l’acqua calda, ossia: che le lesbiche sono lesbiche non perchè odiano gli uomini, che tendono a instaurare relazioni di tipo “fusionale”, dai confini invischiati, che rispetto ai maschi hanno maggiore flessibilità rispetto all’orientamento sessuale (ma Kinsey non conosceva l’eterocuriosa). Bbbrrr brividi di conoscenza, ma in fondo da qualche parte si doveva pur cominciare... Però una citazione sulla donna, sempre dal succitato libro di Aardweg, ve la devo lasciare: <<Molte donne trarrebbero un grande vantaggio da piccoli esercizi di ordinaria remissività oltre che – a malapena oso pronunciare la parola! – di obbedienza; peggio, di obbedienza all’autorità degli uomini>>. In previsione delle due meravigliose giornate di formazione all’inizio del post, sia l’ordine degli psicologi del Lazio (nei giorni scorsi) sia quello della Lombardia hanno fatto comunicati in cui ribadivano che l’omosessualità non è una malattia, che le terapie riparative sono baggianate. Tutto molto bello. Tutto molto chiacchiere. Quando poi gli ordini si decideranno a prendere posizione concreta verso chi promuove in italia queste tecniche, ce lo farà sapere. Perchè non è per niente vero che gay, lesbiche, trans <<oggi più che mai, [che] si possono rivolgere con tranquillità ad uno psicologo con la certezza di trovare l’ascolto, comprensione e rispetto che ogni paziente merita>> (dal comunicato dell’ordine della Lombardia). Gli emeriti degli ordini si andassero a fare una camminata nelle università, si seggano ad ascoltare quello che viene insegnato in molti corsi di clinica e/o psicodinamica. In 5 anni di studi, persino io, che mi sono fatta i convegni con il MOVIMENTO PER LA VITA (avete capito bene), e quindi ho grandissima pazienza per le cazzate, mi sono ritrovata ad alzarmi da una lezione ed andarmene per non mandare l’emerito psicanalista a cagare.


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